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Altre news dal Gamescom 2013 di Colonia

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Ancora notizie provenienti dall'evento videoludico più in vista del momento, dove le più grandi aziende di sviluppo continuano a sfornare dettagli e informazioni relative ai loro prodotti. Direttamente dal Giappone, al palcoscenico tedesco, Konami con il suo titolo di punta Pes 2014 sfida l'agguerrito Fifa 2014, mettendo in campo (è il caso di dirlo) un comparto grafico migliorato e nuovi effetti sonori e visivi. Le date di uscita della demo di PES 2014 sono state rese note dalll'azienda. Gli appassionati, non dovranno aspettare a lungo per mettere le mani sul loro gioco preferito: su PlayStation 3, il titolo sarà giocabile da mercoledì 11 settembre, mentre su Xbox 360 giovedì 12 settembre. Un altro po' di pazienza invece per i PC-GAMER, Konami, infatti, ha confermato che non distribuirà la demo di PES 2014 per PC prima della data di uscita, fissata per giovedì 19 settembre.  Purtroppo su Playstation 4 e Xbox One,  PES 2014 non arriverà. Konami ha infine annunciato la data di uscita di un altro baluardo della casa nipponica: Castlevania: Lords of Shadow 2 che verrà distribuito a partire dal  27 Febbraio 2014 per PlayStation 3, Xbox 360 e Windows PC. Capcom ha annunciato Dead Rising 3, ed ha accompagnato la notizia con la conferma di una partnership con Microsoft, al fine di migliorare alcuni aspetti del videogioco all’interno di Xbox,  in quanto nella demo, fatta provare al pubblico del Gamescom, sono stati notati problemi di stuttering che hanno suscitato un certo imbarazzo nel team di sviluppo. La collaborazione, quindi, è finalizzata alla risoluzione di queste problematiche. gta5 Rockstar Games, nello spazio a lei dedicato, ha presentato Gta v, il cui lancio è previsto per il 17 settembre su PlayStation 3 e Xbox 360, anche se solo nella modalità singleplayer: come preannunciato, infatti, all’interno del disco di gioco  ci sarà solamente la campagna principale. L'uscita di Gta Online  avverrà separatamente con un update  gratuito  scaricabile a partire dal 1° ottobre. Vastissima la scelta dei veicoli nel nuovo capitolo della saga, immortalati nelle immagini mostrate in anteprima da Rockstar:  elicotteri, sottomarini monoposto, berline familiari e motociclette! grand-theft-auto-v-20-620x350   Ora è il turno di Nintendo che ha diffuso nuove immagini di gioco di  The Legend Of Zelda: The Wind Waker Hd confermando i rumors sulla presenza della modalità Eroica e sulla commercializzazione di un nuovo bundle autunnale con una Wii U nera da 32GB e un GamePad “a tema”,  con tanto di logo celebrativo per i dieci anni dal lancio del Wind Waker su GameCube. Ottima notizia per i collezionisti! Nessuna data ufficiale e precisa sull' uscita del gioco che orientativamente verrà lanciato in autunno. Una novità assoluta, invece, è quella proposta da SCE Japan, che ha pubblicato una nuova video-dimostrazione di Knack il loro prossimo progetto in esclusiva su PS4. Il giocatore dovrà impersonare la misteriosa creatura protagonista del gioco (l'enigmatico Knack, appunto) che assume la forma di un golem. Risvegliati da un lungo sonno da un gruppo di ricercatori saremo l'unica arma disponibile nella lotta contro mostri meccanici e goblin. Farà la gioia degli appassionati del platform/action? Non ci resta che aspettare la data d' uscita prevista per il 29 novembre in concomitanza con la data di lancio europea di PlayStation 4.

Il furto di GTA 5

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Ebbene, non è stata una trovata pubblicitaria come molti avevano sospettato dopo le prime voci circolate, parte del codice di GTA 5 è stato davvero trafugato! Il titolo probabilmente più atteso di questa generazione, forse il più avanzato, evidentemente il più costoso, doveva essere protetto come nemmeno il Papa, invece parte del suo codice è già disponibile nel web. Per consolare un po' Rockstar, ricordiamo come un altro titolo dall'enorme potenziale e impatto, Half Life 2, subì a suo tempo un trattamento simile. Di chi è stata la colpa? Ma di Sony ovviamente, l'asinello del mondo videoludico! Per quanto possiate amare la casa giapponese, non si può far finta che sia stata esente da grossi bug o caduta vittima di "scherzi" durante questi ultimi anni. Il titolo è pre-ordinabile dal PSN e tale operazione consente di pre- scaricare parte del gioco sul hard disk della vostra console. Qualche hacker con molto tempo da perdere ha poi collegato il disco rigido ad un PC ed è riuscito a spacchettare qualcosa, per la cronaca teorici filmati, immagini (come la schermata di caricamento), tutta la colonna sonora ed altre piccole cose. xl_GTA-5-624-1 Rockstar non l'ha ovviamente presa bene e non mi stupirà vedere un azione legale contro Sony nei prossimi mesi per un eventuale risarcimento. Sul sito Playstation Blog sono arrivate le scuse tramite un comunicato stampa che tradotto dice più o meno queste cose: "Alcuni utenti che hanno scaricato la versione pre-order digitale di Grand Theft Auto V attraverso il PlayStation Store europeo sono stati in grado di accedere ad alcuni asset riservati che hanno portato alla diffusione sulla rete di informazioni e media. Siamo profondamente dispiaciuti che questi spoiler si stiano diffondendo in anticipo rispetto al lancio del gioco. GTA5 rappresenta il culmine di anni di duro lavoro da parte di tante persone, per cui avremmo voluto che i giocatori scoprissero tutte le novità il giorno del lancio del gioco. Questi asset sono stati pubblicati online. A quel punto abbiamo rimosso tutti i file del pre-order digitale dallo store. Ci scusiamo con tutti gli appassionati di GTA che sono entrati in contatto con queste informazioni sensibili prima del rilascio del gioco. È uno dei titoli più attesi, per cui non vediamo l'ora che raggiunga i negozi il prossimo 17 settembre" Parliamoci chiaro, alla fine non è successo nulla di particolarmente dannoso, ne per noi utenti ne per Rockstar stessa, forse l'unica compagnia che potrebbe aver perso qualcosa in termini di credibilità (e forse monetario se arriverà la denuncia) è solo Sony. Noi di PDV vi invitiamo a lasciar stare l'inutile materiale presente online e raccomandiamo di attendere il 17 Settembre per godervi quello che sembra veramente il titolo più "grosso"  mai visto!

Nintendo 2DS, ma che cazz…

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Non è il primo di Aprile, no no, quella tavoletta che assomiglia vagamente ad un 3DS aperto, quel coso dal nome che ormai confonde addirittura alcuni uomini Nintendo, è una console vera e uscirà il 12 Ottobre insieme ai due nuovi Pokemon. Versione economica del 3DS, praticamente identico al predecessore ma senza il 3D e con la presenza di un solo altoparlante invece di due (praticamente è mono, per ascoltare i giochi in stereo dovrete ricorrere alle cuffie), la nuova macchina Nintendo presenta anche una forma differente, non più chiudibile ma a tavoletta, probabilmente per risparmiare un po' sul prezzo e, forse, per richiamare l'estetica di un tablet tanto di moda oggi. Il prezzo di 129$ è competitivo se consideriamo come ha venduto bene 3DS normale e XL a 50/100$ in più.

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Ma leggiamo il comunicato Nintendo di presentazione:  
Nintendo 2DS, l'ultimo arrivato nella gamma di console Nintendo 3DS, è il tuo portale di accesso a un meraviglioso mondo di funzionalità e giochi, che ti permette di connetterti con i tuoi amici e la comunità globale Nintendo grazie alle sue incredibili funzionalità di condivisione. Con Nintendo 2DS la tua esperienza di gioco portatile raggiungerà un nuovo livello... Immergiti nelle serie Nintendo che non puoi trovare altrove e goditi Zelda, Mario, Star Fox e altro ancora! Ultimo arrivato nella famiglia di console Nintendo 3DS, Nintendo 2DS ti permette di giocare tutti i giochi per Nintendo 3DS in 2D. Con un incredibile catalogo di giochi per Nintendo 3DS che si arricchisce di mese in mese, ci sarà sempre qualcosa per tutti! Ovviamente non mancheranno accessori nuovo come l'astuccio, ora piatto e più lungo, per contenere questa console non certo tascabile. Alcuni voci parlano di uno schermo unico, coperto a dovere per sembrare doppio, il tutto per limitare i costi di produzione (uno schermo più grande costa comunque meno di due da inserire poi). Per il resto troviamo tutto, la funzione sleep è attivabile mediante una levetta (non essendo chiudibile) mentre il wi-fi ora si attiva e disattiva con una tasto digitale a schermo.

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Detto questo, rimane una domanda: ma a che cavolo serve? E' brutta, scomoda e non aggiunge niente anzi, toglie la caratteristica forse unica del 3DS e la principale che la differenziava dal predecessore, il 3D. Il prezzo viene abbattuto un po' ma non troppo (anche se dopo Natale sarà facile trovarla da molte parti a 99€ secondo me) quindi... http://youtu.be/sAExBTWIp3M Nintendo sta diventando veramente strana! Non riesco più a capire certe sue manovre ultimamente e questa console non credo se l'aspettasse nessuno. L'uscita insieme ai due nuovi Pokemon potrebbe dargli la spinta necessaria per partire bene e il basso prezzo è una caratterista fondamentale vista la forte concorrenza di Tablet, Smartphone e Psvita posizionati comunque ad un livello superiore, tuttavia, pur riconoscendo a Nintendo la capacità di tramutare in successo idee all'apparenza strane e inutili, dubito possa imporsi come invece è successo ad altri restyling del passato. Stiamo a vedere.

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A scuola di videogiochi con IUDAV e Parliamo di Videogiochi

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Diciamocelo chiaramente, videogiochi e scuola non sono mai riusciti a conciliarsi, se non in rari progetti ambiziosi che molto spesso non riguardavano la nostra italica penisola. Se studi, non giochi e viceversa, ma il sogno di poter unire utile e dilettevole gironzola ancora nella testa di moltissimi videogiocatori stremati dalle tonnellate di pagine da studiare. E se passione e dovere fossero riuscissero finalmente a diventare una cosa sola, in grado magari di dare ai giovani talenti un futuro lavorativo degno di questo nome? Insomma, se a scuola si studiassero i videogiochi? Con lo IUDAV questo è possibile. Institute University Digital Animation e Videogames, questo il significato dell'acronimo, è a conti fatti la prima Università che insegna a creare Animazioni e Videogiochi. Locato a Salerno, questo progetto universitario offre due corsi (Animation e Videogames) che guideranno gli studenti verso sbocchi lavorativi nell'ambito dei cortometraggi e lungometraggi animati, animazioni per pubblicità e creazione di videogiochi veri e propri, il tutto sotto l'occhio attento di docenti qualificati ed esperti in vari rami della programmazione e della grafica. iudav L'offerta formativa che lo IUDAV vuole dare abbraccia pienamente l'ottica di lavoro che caratterizza l'ambito videoludico, volendo creare così nuove leve in grado di dare lustro alla macchina del videogioco italiana, in ripresa e piena di grandi idee, ma sempre soffocata dalle grosse produzioni e da un generale poco interesse nel voler creare giochi italiani di qualità, salvo le eccezioni del caso. Noi di Parliamo di Videogiochi crediamo in queste cose e crediamo nell'indie italiano, quindi perché non sostenere questo coraggioso progetto, visto e considerato che oltre a produrre opere videoludiche è in grado di far maturare la passione per il media ludico (e animato) in una posizione lavorativa? Questa nostra collaborazione è visibile anche nel modulo di iscrizione, nel quale potrete segnare Parliamodivideogiochi.it come il mezzo che vi ha fatto conoscere lo IUDAV, così facendo ci aiuterete a far conoscere il sito e valorizzerete l'impegno e la passione che mettiamo in ogni recensione e articolo. Le iscrizioni sono aperte fino al 20 settembre quindi se siete interessati e volete concretizzare la vostra passione per l'animazione digitale e la programmazione a fini ludici questo è il vostro momento. In fondo all'articolo trovate tutti i link utili e non posso fare altro che augurare a tutti coloro che tenteranno un grande in bocca al lupo. Spero vivamente che IUDAV non sarà il solo progetto universitario che darà valore ai videogiochi, poiché qui in Italia l'indie è vivo e vegeto, nonostante faccia fatica a farsi notare, anche se la recente presentazione di Murasaki Baby in occasione della Gamescom 2013 dovrebbe far riflettere. Perché? Perché è un indie italiano, tanto per dire eh. Sito IUDAV - http://www.iudav.it/ Iscrizione e Costi - http://www.iudav.it/2013-03-11-14-50-41/iscrizioni-e-costi.html Corso ANIMATION - http://www.iudav.it/2013-03-11-14-44-09/corsi-animation.html Corso VIDEOGAMES - http://www.iudav.it/2013-03-11-14-44-09/corsi-videogames.html Contatti e indirizzo sede - http://www.iudav.it/2013-03-11-14-50-41/contatti.html

Piante vs Zombie 2: in due settimane 25 milioni di download

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Ricordate l'eccentrico gioco che vi avevamo proposto un po' di tempo fa? Lo strambo titolo che prevedeva un'epica battaglia tra piante e zombie? Probabilmente è stata proprio lo strano binomio morti-viventi vs vegetali a decretare il successo del gioco. La popolarità delle piantine combattenti non si è spenta di certo. Gli sviluppatori PopCap hanno sfornato, infatti, (come ogni epic-game che si rispetti) il sequel del simpatico tower defence. Inizialmente PopCap ha rilasciato Piante contro Zombies 2 esclusivamente sull’App Store della Nuova Zelanda per un periodo di prova, con l'obiettivo di verificarne la giocabilità. Dal 16 agosto  può essere scaricato e giocato gratis anche nel nostro Paese. Le meccaniche principali di gioco rimangono simili a quelle del primo capitolo, può essere scaricato gratuitamente, ma è possibile acquistare un’ampia gamma di pacchetti di monete, piante speciali e potenziamenti attraverso il negozio online. L’app di Plants vs Zombie 2 è stata scaricata non meno di 25 milioni di volte in appena due settimane dal giorno del debutto, avvenuto lo scorso ferragosto. Un bel successo!   plants-vs-zombies-2-review-3 Ma facciamo un passo indietro e torniamo al gioco: lo scopo sarà (come nel precedente capitolo) quello di difenderci dall'implacabile orda di zombie grazie ad una buona dose di strategia e ad un pizzico di astuzia. Come fermare l'avanzata dei morti viventi? Semplice, piazzando sul nostro campo di battaglia a scacchiera le nostre piante, dotate di differenti caratteristiche difensive e offensive. In questa versione cambiano gli ambienti di gioco, affronteremo i nemici in varie ere storiche, come l'antico Egitto o il Far West. In particolare dovremo superare vari livelli all'interno di una stessa era e sarà necessario raccogliere alcune chiavi per sbloccare aree e ottenere nuove piante. Ricapitolando, Piante contro Zombie 2 offre nuovi zombie, nuove piante, nuovi scenari e nuovi minigiochi che metteranno alla prova i patiti del genere. Se non avete provato il primo capitolo, leggete il nostro articolo e seguite i link proposti! Buon divertimento!

The Last of Us: un successo atipico

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È stato un po' come succede normalmente per qualsiasi film, serie tv, libro che da semplice prodotto di consumo dalle ambizioni più o meno pretenziose si trasforma improvvisamente in un fenomeno dilagante, se non di “culto” in certi casi. L'amico, il cugino, il compagno di banco, il tizio sul forum, il redattore del sito online, qualche annuncio e qualche trailer sparsi qua e là tra Youtube, riviste e televisione, ed il gioco è fatto. Arriva sugli scaffali e ne parlano tutti: chi bene e chi invece bene “ma, insomma, con moderazione, eh”, chi male e poi lo rivende a quella nota catena di rigattieri di videogames, chi invece preferisce metterlo nel cellophane e magari conservarlo in una teca di vetro. Ma l'importante è che se ne parli, sempre e comunque. In occasione della pubblicazione dei dati di vendita dei titoli per console del mese di agosto, e nell'attesa di vedere quelli di settembre (post-release di GTA V), aggiungerò un'altra voce a questo coro più o meno stonato, ma stavolta tentando di capire perché, e come, la trimestrale permanenza in vetta alle classifiche di The Last of Us può assumere un senso ed una portata che va ben oltre il puro dato commerciale (e oltre l'ironica circostanza che a permanere sul podio ci sia un gioco con la parola “Last” nel titolo).

Se osservassimo mese per mese, anno per anno, la “hit-parade” dei titoli più venduti nel nostro Belpaese e all'estero, ricaveremmo uno scorcio abbastanza fedele dell'attuale stato dell'industria videoludica e del relativo mercato di riferimento. Le prime posizioni sono costantemente saccheggiate da alcune ben precise tipologie di giochi: si va dai simulatori sportivi (Fifa/Pes, i vari Sims) ai giochi casual o rivolti a particolari fasce (Just Dance, Animal Crossing e soci), passando per eventuali giochi di ruolo online ed infine agli equivalenti videoludici, per motivi di budget quanto per la loro presunzione, dei blockbuster hollywoodiani, ovvero i grandi brand come Call of Duty e Assassin's Creed. gal-videogames-jpg A ben guardare, The Last of Us sembra non appartenere a nessuna tra queste categorie. Tuttavia, pur trattandosi di una nuova IP, e pertanto non disponendo del marchio catarifrangente di un brand già affermato, né tantomeno rivelandosi un gioco adatto alla famiglia (al massimo potrebbe trattarsi di un gioco “sulla” famiglia, ma questa è un'altra storia), deve pur esserci qualcosa, aldilà del passaparola, che risveglia ad una prima occhiata un vago senso di familiarità nel consumatore. Rigirando la confezione tra le mani, troviamo una parte della soluzione all'enigma. Eccolo lì in basso, il logo canino di Naughty Dog, lo stesso che si è impresso con forza nella nostra memoria collettiva di videogiocatori più o meno incalliti, senza alcuna discriminazione di età, genere o dimistichezza, a partire dal primo episodio dell'ormai estinto Crash Bandicoot. Seguito generazioni dopo dalla strana coppia Jak and Daxter, e poi ancora da quel simpatico avventuriero genocida di Nathan Drake. Tra l'altro di quest'ultimi due giochi troviamo anche dei divertenti easter eggs piazzati in determinate ambientazioni dell'avventura di The Last of Us (rivelato, guarda caso, con un easter egg di Uncharted 3), tra ipotetici giochi da tavolo e un fantomatico episodio di Uncharted che ha come guest-star nientedimeno che Justin Bieber (anatema!). Insomma, in Naughty Dog, che siamo o meno seguaci di lunga data, riusciamo a trovare un marchio di garanzia che fin qui si è sempre mostrato affidabile. Soddisfatti o... soddisfatti, in un certo senso. SCUS_949.00_28082013_155427_0925 Per quanto riguarda il titolo in questione, già a partire dai primi enigmatici e teaser virali che circolavano sulla rete, prima ancora che fosse svelato il titolo stesso del progetto, era chiaro che si trattasse di qualcosa di un tantino diverso rispetto allo stile bonario e fuori le righe dei “cagnacci”. Poi, lentamente, emersero i primi dettagli, e progressivamente l'arma a doppio taglio dell'hype iniziò ad affinare la sua lama. Nonostante l'ambientazione post-apocalittica a base di zombie sia diventata da qualche anno a questa parte un vero e proprio trend abusato e riproposto in tutte le salse, altre scelte del concept di gioco comportavano un rischio non indifferente: una trama impegnata, matura e dai forti risvolti etici, incentrata sul legame tra un personaggio maschile ed uno femminile (e conosciamo i pregiudizi sessisti che pesano ancora sul settore); una forte impronta survival supportata da un livello di sfida abbastanza alto; una componente esplorativa abbastanza accentuata e potenzialmente noiosa per gli amanti dell'action nudo e crudo... in altre parole elementi atipici che in passato non hanno sempre funzionato perché mal bilanciati tra loro o lontani dai gusti generalisti, e per cui non erano sufficienti, da sole, la forza del marchio Naughty Dog e la solida campagna di marketing da parte di Sony. Finché a metà del passato mese di giugno iniziarono ad essere pubblicate le prime recensioni e, come dal titolo di uno degli ultimi podcast di PdV, The Last of Us è diventato come i polli Amadori, voti alti pressoché ovunque, tra cui spicca soprattutto il perfect score di riviste e siti di un certo rilievo come EDGE e IGN. Ma pur se volessimo considerare la stampa di settore come una mandria di scribacchini pagati a cottimo e con le piaghe da decubito, saremmo costretti ad ammettere che la maggioranza del pubblico, da parte sua, ha apprezzato e di conseguenza premiato un prodotto oggettivamente confezionato con scrupolosa cura in tutti, o quasi tutti, i frangenti, sia sul versante tecnico (sì, lo so, c'è la pecca dell' IA e i sintomi di vecchiaia di una generazione di console quasi in pensione), sia su quello del gameplay, bilanciato con precisione in un ibrido tra esplorazione, stealth, survival ed action. Poi, e mi dispiace che molti non l'abbiano tenuta nella giusta considerazione nelle loro analisi, una colonna sonora magnifica, da brividi. it's not about money joker box office Se quindi, nonostante le premesse non fossero del tutto convincenti da un punto di vista commerciale, The Last of Us è diventato, superando le previsioni ufficiali di vendita (!), il gioco PS3 più venduto del 2013 (finora) con un totale di 3,4 milioni di unità. Ma soprattutto, strofinando dalla superficie tutto il superfluo, i voti, le chiacchiere, l'hype, la pubblicità su Italia 1, i marchi, le collector's editions, le barzellette di Ellie, quel che ci rimane è un nuovo modo di raccontare una storia, una di quelle che colpisce come un pugno nello stomaco, che non offre semplici risposte ma innesca solo ulteriori dubbi, il tutto attraverso l'interattività e la capacità di immedesimazione che solo il mezzo videoludico può offrire viste le sue specifiche potenzialità. L'ottimo riscontro di mercato, anche di altri titoli basati sullo storytelling come, ad esempio, la serie di The Walking Dead, fa ben sperare che in futuro si investa di più nel comparto narrativo dei videogames come risorsa da valorizzare in sinergia con i gameplay, aldilà degli esperimenti avanguardisti di David Cage (Heavy Rain ed il prossimo Beyond). Il finale, poi, è forse uno tra i più atipici, magari anche tra i più discussi, di tutta la storia dell'intrattenimento videoludico, e ho sentito addirittura di gente che non possedeva la Ps3 e che ha organizzato raduni a casa di amici che avevano da poco finito il gioco per guardare le cut-scenes proprio come se si trattasse di un film o una serie ad episodi. Del resto, nel bene o nel male, una buona storia, a prescindere dal mezzo di trasporto che userà per diffondersi, riesce sempre a raggiungere il suo pubblico, e The Last Of Us ne è la dimostrazione lampante. (Ok.)

Giochi MOBA: un successo per il mercato dei giochi online free to play

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Se sei un appassionato di giochi MMO e browser game, avrai sicuramente già sentito parlare dei MOBA, un genere nato qualche anno fa e che ormai ha riscosso un successo tale da spingere innumerevoli aziende di gioco a sviluppare titoli di questo tipo. Si tratta di un intrattenimento un po' particolare, una sorta di strategico dove due squadre si scontrano su una mappa percorribile in tre vie con lo scopo di distruggere la base avversaria, affrontando prima i vari creep e demolendo le torri di guardia. Ora, senza andare troppo nel dettaglio, è chiaro come questa formula apparentemente semplice sia riuscita a far appassionare milioni di giocatori provenienti da ogni parte del mondo, Italia compresa.

Tra i giochi più conosciuti ed ormai storici troviamo League of Legends, ad oggi il più giocato in assoluto, ed Heroes of Neverth, un altro MOBA perfezionato in anni di sviluppo e caratterizzato da una continua introduzione di nuovi eroi tra i quali poter scegliere. Tra le novità di maggior successo troviamo invece Dota 2, un vero e proprio must per gli appassionati del genere, mentre un po' più in sordina sono arrivati anche Merc Élite, un MOBA questa volta in versione browser game, ed Infinite Crisis, un gioco dove i partecipanti possono utilizzare alcuni eroi dell'universo DC come Batman, Joker, Flash e Lanterna Verde.

Torneo Dota 2

L'importanza della community e i problemi riscontrati fino ad oggi

Uno dei difetti più fastidiosi tra quelli spesso discussi nei forum di settore riguarda la community, la quale ad esempio in Heroes of Neverth ha fatto fuggire nel tempo molti giocatori per via dei continui insulti ed imprecazioni. I MOBA sono molto competitivi, questo è chiaro, ma alle volte la voglia di vincere di alcuni partecipanti e la frustrazione dovuta alla paura di perdere li porta ad essere troppo poco pazienti e ragionevoli, il che può creare atmosfere pesanti tra i membri di una squadra e far nascere liti verbali spesso troppo pesanti. Forse il problema sta nel sistema di matchmaking che permette ai principianti di scontrarsi contro giocatori più abili, oppure è proprio una questione di regole e di disciplina, insomma una mancanza di controllo da parte degli sviluppatori.

Qualunque sia la causa, quel che è certo è che la community di gioco rappresenta un aspetto molto importante per i giocatori, in particolar modo per i principianti che hanno bisogno di potersi concentrare tranquillamente per apprendere le basi del gioco e migliorare le proprie capacità, conoscere nel dettaglio i vari eroi e sperimentare sul campo le rispettive abilità.

E' bene precisare che non tutti i MOBA risentono di questo problema, anzi, alcuni titoli come Dota 2 vantano di una comunità pacifica e tranquilla, dove è difficile trovare qualcuno che passa l'intera partita a insultare un compagno di squadra o un avversario. L'atmosfera di gioco è molto incentrata sull'azione e poco sul dialogo, alle volte forse fin troppo. Detto questo, sono sicuro che gli appassionati di MOBA potranno trovare la community adatta alla loro persona provando i vari giochi presenti sul mercato, considerando che ci troviamo di fronte ad un mare di opportunità in continuo aumento.

MOBA storici ma sempre al passo coi tempi

Alcuni giochi hanno segnato l'inizio e il successo di questo genere videoludico, e tra questi ne troviamo due in particolare che ancora oggi contano milioni di giocatori registrati e partecipanti. Si tratta di League of Legends, dominatore indiscusso del settore, ed Heroes of Neverth, titolo molto amato per la competitività offerta dall'esperienza di gioco ed allo stesso tempo criticato per via di una community piuttosto seria e poco clemente con gli inesperti.

Entrambi offrono un rooster di personaggi vastissimo, suddiviso nelle classiche categorie Forza, Agilità e Intelligenza. Inizialmente ci si trova un po' disorientati, ma con le dovute ore di pratica e una buona dose di pazienza sarà possibile testare con mano le abilità di ogni eroe, così da poterne apprendere gli stili di combattimento e capire quali si sposano meglio con le proprie capacità ed attitudini.

Questi non sono però i MOBA più vecchi in assoluto, dato che colui che ha dato vita a questo genere di intrattenimento è stato Dota, letteralmente Defense of the Ancients, una mappa custom ideata per il videogioco di strategia in tempo reale Warcraft III: Reign of Chaos della Blizzard Entertainment. A distanza di anni, Valve ha deciso di proporne un sequel, ovvero Dota 2, un MOBA che ad oggi potremo definire il migliore e più moderno del settore, un gioco completo e curato in ogni suo aspetto, dotato di un comparto grafico eccellente e di un gameplay ben collaudato grazie a mesi e mesi di closed beta.

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Novità ancora da scoprire

Tra le ultime uscite ancora poco conosciute troviamo Infinite Crisis, un MOBA ambientato nell'universo DC dove i giocatori possono utilizzare alcuni super eroi iconici dei fumetti, come ad esempio Batman, Joker, Lanterna Verde, Flash e così via. Rappresenta un'alternativa un po' diversa rispetto a quanto solitamente viene offerto dal genere, dato che le ambientazioni tipicamente fantasy lasciano spazio a scenari urbani con tanto di oggetti distruttibili, automobili ed edifici, mentre le modalità di gioco stesse offrono alcune novità inedite e divertenti.

Merc Élite è un altro gioco di nuova fattura, un titolo di stampo militare giocabile sul browser web e distribuito da Bigpoint, celebre azienda che sviluppa da tempo browser game di qualità e sopratutto in italiano. Attualmente è disponibile soltanto in inglese ma offre un'esperienza già abbastanza completa e divertente, con modalità di gioco classiche e diverse classi di personaggi tra le quali poter scegliere.

MOBA in Terza Persona

Alcune aziende hanno cercato di rivoluzionare il genere offrendo esperienze radicalmente diverse, anche se basate sul solito contesto che vede due squadre scontrarsi in una mappa mediamente vasta per la conquista dei punti di controllo, la distruzione della base avversaria o semplicemente l'uccisione dei nemici. Tra questi ne troviamo due che hanno riscosso un certo successo, ovvero SMITE e Panzar.

SMITE permette ai giocatori di vestire i panni di un Dio, scegliendo fra tutta una serie di divinità conosciute in tutto il mondo, come ad esempio Zeus, Hercules, Odino, Cupido e molti altri. Scegliendo un di questi personaggi, il giocatore può entrare nel campo di battaglia insieme ai propri compagni ed usufruire dei vari poteri divini per scagliare attacchi mortali contro i nemici.

Panzar è un altro gioco molto recente e caratterizzato da un livello d'azione elevato, dotato di un comparto grafico di prim'ordine e di un gameplay molto intuitivo e allo stesso tempo divertente. Vengono offerte diverse razze/classi tra le quali poter scegliere, come ad esempio il potente Orco pronto a sfondare le linee difensive nemiche e l'ingegnere nano che con le sue trappole e marchingegni può colpire i bersagli con ondate di proiettili.

Buon MOBA a tutti!

Con questo abbiamo concluso il nostro editoriale dedicato ai giochi MOBA, un genere in continua espansione che ci auguriamo continuerà a divertire milioni di giocatori in tutto il mondo. Vi auguro tanto sano divertimento e vi mando un saluto dalla redazione di giochi-mmo.it!

Parental Advisory: censura e benpensanti!

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Ok è uscito GTA V, adesso sarete tutti li a diventare dei novelli Michael Corleone a sparare, uccidere e investire vecchiette per sfogare la vostra ira, (un piccolo appunto, chi spoilera su GTA V deve morire tra atroci sofferenze). Sappiate di essere molto fortunati nel poter giocare un titolo così Politically Uncorrect come GTA, si perchè nel mondo delle videoludicità non si è sempre stati così fortunati. Studio aperto oppure il classico moralista/psicologo/nonhomaifattounacippanellamiavita, vi direbbe: "I videogiochi sono violenti, immorali, vi rendono cattivi e socialmente instabili!" VADE RETRO SATANA! Il fatto è che spesso vincono questi signori che si riempiono la bocca solo con belle parole, ma del nostro passatempo preferito, non hanno mai capito un cazzo, oggi vi voglio elencare i casi più eclatanti di strozzatura e censura di videogames per i più disparati motivi. Vuoi per un contenuto troppo erotico, oppure troppo violento, anche, in alcuni rarissimi casi, per motivi religiosi; la storia è piena di castrazioni a prodotto finito e alle volte questo ha pure eliminato alcune modalità che sarebbero potute essere davvero divertenti e interessanti Grand Theft Auto: San Andreas Non potevamo che partire da sua maestà, il gioco che ha rotto parecchi e parecchi tabù nel mondo videoludico, ma una cosa alla Rockstar proprio non non sono riusciti a farla passare, la modalità Hot Coffee. Per quei 4 gatti che non sapessero cos'è la modalità Hot Coffee, era una feature (senti come parlo bene) del gioco, dove il nostro protagonista CJ, oltre che provarci con le tipe (modalità che a prodotto finito è rimasta) doveva riuscire anche a concludere la serata, con scena altamente esplicita del nostro personaggio che si bombava la ragazza. Peccato non averla lasciata. Problema che però non si pose per la versione PC, visto che qualcuno, fece uscire una patch dove sbloccare questa famigerata modalità. Adesso le storie si dividono in due, c'è chi dice che nel DVD di GTA sia ancora presente la e la patch non facesse altro che sbloccare questi file, altri sostengono che invece la patch andasse proprio ad aggiungere questi file mancanti. Mistero [caption id="" align="aligncenter" width="580"] Per il mondo di quark stasera vediamo il maschio afro ALPHA che cerca di concludere la serata appena passata con la propria preda[/caption] Fallout 3 Il gioco di Bethesda, non venne castrato dappertutto, ma solo in due stati Australia e India. Nel primo fu una questione di droghe, questo perchè nel gioco, i farmaci e le droghe vengono chiamati con i loro nomi reali e in Australia tutto ciò è tabù per legge (secondo la legge australiana, non si può fare pubblicità a nessun tipo di farmaco ne tantomeno di droga), mentre in India il caso è molto particolare. Per colpa di una mutazione genetica, nel gioco, ci sarà la presenza di mucche a due teste chiamate bramini, tuttavia il nome è lo stesso di un gruppo di sacerdoti Indù. Se poi contiamo il fatto che in India, la mucca, è uno di quegli animali considerati sacri è molto semplice fare due più due. [caption id="" align="aligncenter" width="320"] Si dice che la carne di bramino sia molto ricca di proteine e aminoacidi[/caption] Postal 2 Se vogliamo parlare di videogichi violenti, non ci si può esimere dal citare Postal 2. Un mix di epicità puro, condito con tanta violenza, battute razziste e tutto ciò che possa rappresentare il politically uncorrect, con un anche una certa fantasia nel far le cose (gatto usato a 'mo di silenziatore con la pistola ficcata nel cul.....................o giusto per citare un esempio). Tuttavia le autorità Neo Zelandesi non furono rapite da tutta questa bastardaggine, infatti decisero di vietare e bandire il gioco in tutto il territorio...se c'è tra di voi quacuno che ci legge da quell'isola del Pacifico, vi sono vicino, è una grossa ingiustizia quella che vi è stata fatta. [caption id="" align="aligncenter" width="614"] Quando si dice "far di necessità virtù"[/caption] Pokèmon Difficile pensare che i graziosi animaletti creati dalla grande N possano essere oggetto di interesse per la censura, eppure i Pokèmon diedero non poche noie a Nintendo, accusata dalle comunità ebraiche e cattoliche. Secondo alcune comunità cattoliche americane, il gioco, doveva assolutamente essere censurato perchè [fonte Wikipedia]:
  • I Pokémon si evolvono, in maniera analoga alla metamorfosi che porta un bruco a diventare una farfalla. Poiché l'evoluzione nega il creazionismo, i Pokémon negano alcune interpretazioni della Bibbia. Alcuni Pokémon necessitano inoltre di strumenti particolari, tra cui pietre "magiche", per effettuare l'evoluzione.
  • Molti Pokémon seguono e praticano concetti asiatici spirituali e mistici. Per esempio, alcuni praticano arti marziali, che per alcuni gruppi cristiani statunitensi è un passaggio che porta alle religioni pagane. Inoltre il mondo in cui è ambientato presenta le tradizioni asiatiche verso le forze degli elementi, essendo i creatori di origini giapponesi.
  • I Pokémon sono simili a demoni: possono essere catturati ed essere invocati per svolgere varie azioni (per esempio tagliare un albero, spingere una roccia o illuminare un luogo buio).
  • Alcuni Pokémon (per esempio Mismagius, Murkrow e Houndoom, che somiglia a Cerbero) ricordano stregoni o demoni.
  • Per controllarli (soprattutto quando sono a livelli molto alti) bisogna usare "talismani" magici (le medaglie ottenute nelle palestre).
  • Alcuni Pokémon possiedono poteri paranormali o psichici. Questi non derivano da Dio e quindi, secondo alcune dottrine cristiane, sono poteri donati da Satana.
  • Inoltre secondo alcuni nella sigla originale in inglese, se viene ascoltata al contrario (backmasking) la frase "gotta catch 'em all" è possibile udire "I love Satan" (amo Satana) o "oh Satan".Per questo motivo alcune organizzazioni cristiane credono che i Pokémon istighino al satanismo in modo subliminale.
Mentre nelle comunià ebraiche ci fu un grosso polverone, perchè, nel gioco di carte, in alcune compariva la svastica in senso antiorario (il partito nazista la usava in senso orario). E vi dirò di più, la svastica, in Giappone, viene utilizzata nella normale segnaletica stradale per indicare luoghi di culto. [caption id="" align="aligncenter" width="600"] A sto punto pikachu lo voglio così![/caption] Call of Duty: Modern Warfare 2 C'era da aspettarsi che qualche parte, di un qualsiasi COD, venisse cancellata nel mondo; qui parliamo della prima missione, che venne censurata in Russia (e molto discussa nel resto del mondo), quella che, sotto infiltrazione, dovevamo fare piazza pulita di civili russi in un aeroporto. Il titolo della missione era NO RUSSIAN. [caption id="" align="aligncenter" width="590"] Non siamo noi ad essere cattivi, sono i produttori di videogiochi che ci fanno fare queste cose[/caption]  Carmageddon Carmageddon, il primo gioco al mondo ad essere, addirittura, oggetto di discussione nel parlamento europeo, per i suoi contenuti così espliciti. Due parole su Carmaggeddon e i 3 utenti che non ne conoscono il concept; Semplicemente un gioco di macchine, dove per vincere si poteva agire in due maniere: -La prima, classica, dove cercheremo di tagliare il traguardo prima degli altri -La seconda, molto più splatter, dovremo distruggere i nostri avversari e investire tutti i pedoni che ci si pareranno davanti, con ettolititri ed ettolitri di sangue pixelloso che schizzerà di qua e di la...divertentissimo. Il Gioco venne inizialmente censurato in Germania e Inghilterra e successivamente in tutta Europa, il sangue da rosso diventò verde e i pedoni da comuni persone di tutti i giorni vennero sostituiti con degli zombie...i giocatori più sfigati furono i brasiliani, da loro il gioco, manco uscì. [caption id="" align="aligncenter" width="640"] Ottimo antistress[/caption] E in Italia? Beh qui sopra abbiamo parlato solamente, di quello che venne censurato nel mondo, tuttavia, anche da noi ci furono parecchie censure, fatte da gente che, come dicevo sopra, non ha mai fatto una cippa nella propria vita se non l'opinionista su qualche televisione. Resident Evil 1/2 I casi più famosi si hanno su Resident Evil dove parecchi filmati in FMV, vennero tagliati o resi meno crudi (basti pensare al filmato inziale con attori in carne e ossa, in principio era a colori, a prodotto finito, questo venne trasformato in bianco e nero) e all'uscita di Resident Evil 2 non gli fu data la possibilità di essere pubblicizzato in TV. Per chi non avesse mai visto la intro di Resident Evil a colori, vi agevolo il filmato
[embed]https://www.youtube.com/watch?v=YUtaxyA6W2o[/embed]
Mafia: city of lost heaven Il primo Mafia in Italia non riuscì ad arrivare nei nstri scaffali alla data prevista (marzo 2002), ma subì parecchi slittamenti, questo per colpa di esponenti della politica italiana come Carlo Taormina oppure da altre associazioni antimafiose, che vedevano nel gioco, una idolatrazione di Cosa Nostra. Nonostante la vittoria del publisher di allora (Cidiverte), i guai per mafia non finirono, anzi, nel 2004 Rino Piscitiello (deputato dell'allora Margherita), chiese che su tutto il territorio italiano venisse ritirato, senza riuscirci per fortuna. [caption id="" align="aligncenter" width="600"] I will make you an offer you can't refuse[/caption] Bully In un  periodo dove la moda erano i bulli che filmavano con il cellulare le loro idiote gesta, c'era da aspettarsi che il gioco Rockstar venisse criticato. Fioroni (il ministro della pubblica istruzione nel 2006), disse testualmente: "non mi dispiacerebbe che un titolo del genere, non diventi il gioco più venduto di Natale". Tuttavia alla fine l'unico effetto che si ebbe su Bully, fu lo slittamento dell'uscita del gioco, nulla di tragico quindi. [caption id="" align="aligncenter" width="640"] Dammi la merendina o ti spezzo il braccio...DECIDI![/caption] Questi sono, a parer mio, i casi più particolari di censura trovati sulla rete...se ne conoscete di altri, ancora più strani, che magari mi sono sfuggiti, postateli qua sotto nei commenti. Salut!

Videogiochi e leggende metropolitane

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kadmon

La rete è pervasa da leggende metropolitane. Storielle degne di Adam Kadmon o dei lapislazzuli di Andrea Pinketts, si va da improbabili fini del mondo, fino a coccodrilli che salterebbero fuori dai tombini di New York. Il nostro passatempo preferito, i videogiochi, non è esente da queste storielle che, faccio senza dirvi, non sono mai state verificate. In questo post, vi racconterò un po' di queste bufale videoludiche, che talvolta, hanno avuto il merito, di aumentare la longevità di un titolo nella speranza di vedere il filmato sbloccabile oppure l'easter egg di turno (poveri boccaloni). Partiamo con un paio di premesse: A) Come detto sopra, queste sono tutte leggende metropolitane, quindi io personalmente non le ho verificate, PDV non si prende responsabilità dirette sulla vostra salute mentale...o forse si? B)Se vi volete cimentare e, conseguentemente, prendere una delle più grosse cantonate videoludiche sono assolutamente fatti vostri
Mortal Kombat 3
Uno dei giochi più politically incorrect del passato non poteva esimersi dall'avere una propria leggenda. Infatti si dice che se si andava a fare un incontro contro un personaggio femmina, oltre alle Fatality, Babality, Animality ecc. si potesse fare, premendo la giusta sequenza di tasti, anche la Nudality, cioè lo spogliare del tutto il personaggio. Purtroppo è una bufala...che inguaribile porcellino che sono [caption id="" align="aligncenter" width="400"] Manca il palo da lap dance, dov'è?[/caption]
Polibius
Di questo forse vi ricordate perchè i Fraws ci ha fatto pure un video di Creepy Games che adesso vi agevolo per quei, pochi, che se lo sono perso.
[embed]https://www.youtube.com/watch?v=ZpRjYNh8Q1I[/embed]
Si dice che, all'inizio degli anni '80, all'interno di alcune sale giochi di Portland, venne distribuito questo cabinato, creato dalla "Sinnesloschen" (parola tedesca che tradotta suona come "cancella-mente"), in grado di creare insonnia, crisi epilettiche e fosse intriso di messaggi subliminali.
Nella storiella che venne creata si dice che, con cadenza regolare, venissero degli uomini vestiti di nero (alla Man in Black per capirci) che prendevano dai cabinati dei dati da elaborare in separata sede. La leggenda però non si ferma qui, pare, infatti, che il gioco fosse fatto uscire dal governo USA per fermare il fenomeno dei videogiochi, che in quegli anni stava esplodendo e fece uscire Polibius, per plagiare le giovani menti ad odiare quel fenomeno, che da li a qualche anno sarebbe diventato di massa. Eccovi alcuni screen del gioco e del suo sottomenù che servirebbe per aumentarne o diminuirne gli effetti.
[caption id="" align="aligncenter" width="429"] Polibius non crea effetti collaterali tranquilli...aspetta che devo andare a vomitare![/caption] [caption id="" align="aligncenter" width="250"] Che poi volendo dire è pure un gioco del cazzo[/caption]  
Tomb Raider (tutta la serie su PSX) In ogni Tomb Raider che si rispetti c'era una leggenda metropolitana che voleva la perata Lara Croft spogliarsi e farci vedere le sue grazie pixellose. Il fatto che mai nessuno ci ha mai detto un procedimento su come farlo. Un'altra diceria, meno famosa, ma anche questa assolutamente falsa, voleva che all'interno della casa di Lara, ci fosse un garage segreto in qualche parte del labirinto fatto di siepi, dove al suo interno sarbbero state presenti una Jeep, una moto e addirittura un carro armato (GTA prima di GTA). Una volta scelto uno di questi veicoli, sarebbero partiti dei livelli bonus all'esterno della magione di Lara. [caption id="" align="aligncenter" width="400"] dal '96 ad oggi solo per avere un paio di pere rotonde[/caption] GTA: San Andreas Le leggende metropolitane, più famose, su questo titolo sono 2: -La prima dice che all'interno del gioco, precisamente nella parte dei boschi, dove eseguiamo le missioni per conto di Catalina, nasconderebbe un esemplare di Bigfoot. Terry Donovan, gran capoccia Rockstar, ha totalmente smentito questa bufala ad una intervista a Electronic Gaming Monthly nel gennaio 2005. Tuttavia qualche buontempone ha postato qualche screenshot per i boccaloni che avrebbero voluto vederlo [caption id="" align="aligncenter" width="480"] Tipo questo, peccato che sia una mod per la versione PC[/caption] -L'altra bufala, questa molto più costruita e fomentata dagli stessi autori degli gioco, sarebbe quella riguardante l'Epsilonismo e l'Epsilon Program (che altro non che una presa per il culo a Scientology inoltre anche nel più recente GTA V sono presenti molti rimandi a questa "religione"). Secondo la leggenda metropolitana se si eseguono determinati passaggi nel gioco, alla fine si dovrebbe riuscire a prendere un'astronave aliena del Dio Kifflom. I passaggi da fare sarebbero:
  1. Indossare ornamenti sacri (Catene e i bracciali con croci);
  2. Farsi i capelli rossi dal barbiere Macisla Unisex Hair Salon a Playa del Seville, LS ( vi dovrebbe dire qualcosa sull'Epsilon);
  3. In una settimana (sette ore di gioco) bisogna andare con 9 prostitute, perdere 10000$ al gioco d'azzardo e non mangiare nulla;
  4. Bisogna vestirsi di azzurro da Didier Sachs (Bombetta, Giacca, Pantalone, Croce a pendolo e camicia bianca), mettere le scarpe blu (o azzurre) di ProLaps e comprare la benda per l'occhio da Binco;
  5. Bisogna avere il grasso e i muscoli a zero;
  6. Bisogna avere solo tatuaggi a croce (devono essere cinque). I tatuaggi si devono fare a Las Venturas (avambraccio sinistro e zona lombare) e a Los Santos o San Fierro (avambraccio destro e bicipite sinistro);
  7. Bisogna avere il visore notturno;
  8. Bisogna avere solo la desert eagle (Livello killer) e un bastone (si trova dietro la scritta Vinewood a LS).
Questa leggenda è stata spinta da Rockstar anche perchè nella versione PC, esistono effettivamente dei file che riconducono ad astronavi aliene e simili, probabile che gli autori volessero metterle all'interno del gioco, ma poi all'ultimo furono bloccate. C'è anche un sito dedicato all'Epsilonismo, se volete provare a dargli un'occhiata...basta che non vi convertite http://www.rockstargames.com/epsilonprogram/ Metal Gear Solid
Nel primo Metal Gear Solid per Psone, era uscita una diceria che se si finiva il gioco X volte (nessuno ha mai specificato quante), alternado ogni volta i 2 finali possibili, si potesse rigiocare tutta l'avventura nei panni del Ninja Gray Fox. Ammetto che al tempo a sta bufala ci cascai anch'io. Questa storia fu alimentata principalmente da due cose:
-Nella versione PC, durante l'installazione, si vede uno screenshot del gioco, dove al posto di Solid Snake, siamo nei panni del ninja
-Se si finiva il gioco per 2 volte, alternando i finali, la 3 volta che avremmo iniziato la partita Snake non saltava più fuori in tuta militare, ma bensì in un Bondiano Smoking e il ninja, nelle varie sezioni di gioco, cambiava i colori dell'armatura, facendolo assomigliare, vagamente, a Spiderman. Questo sbloccabile, fomentò ancora di più la diceria, ma, posso assicurare, che purtroppo sono tutte balle; L'unico modo per usare Gray Fox, è comprarsi l'espansione MGS:VR mission.
Tekken 3
Questa leggenda appartiene ad una mossa eseguibile dal personaggio di Lei Wulong, che nel gioco di mestiere fa lo sbirro. Seguendo una sequenza di tasti ben precisa, che però casualmente non viene resa nota, Lei estrarrebbe la pistola e sparerebbe all'avvesario, facendo KO istantaneo.
ET
Questa è una delle bufale che, credo, sia la più antica di tutte, quella sulle cartucce di ET. Premetto questa non so se sia una leggenda metropolitana, anche se è molto probabile. ET il videogame, basato sull'omonima pellicola cinematografica, uscito per ATARI 2600, è probabilmente il gioco più brutto della storia, al tempo erano stato prodotte una quantità spropositata di cartucce del suddetto, ma il gioco, vuoi per la sua povertà vuoi per quale strana motivazione, fu un vero e proprio flop. Che fare di quelle copie rimaste assolutamente invendute? Semplice seppelliamole nel deserto dell'Arizona, vicino all'Area 51...e così fu!
Final Fantasy 7
Chiudiamo con quella a quella che, a parer mio, è una delle leggende metropolitane, più famose della storia del videogioco, quella di poter far resuscitare Aeris.
Aeris, muore alla fine del primo CD, ma i più affezionati, sostengono che sia possibile farla resuscitare compiendo varie azioni all'interno del gioco. Esistono varie teorie sulla cosa (Fonte Final Fantasy World):
- Una delle teorie sostiene che una volta ottenuti 100 Tissue alla Battle Arena del Gold Saucer, bisogna recarsi a Junon, dove incontrerete una donna con il naso sanguinante, che vi chiederà un fazzoletto. Dategli tutti i 100 tissue e lei vi ricompenserà con un oggetto misterioso con cui potrete resuscitare Aeris.
- Sono in molti a sostenere che sia possibile usare la Underwater Materia per addentrarsi nel luogo dove si trova la tomba di Aeris e riportarla in vita con chissà cosa, tutto questo però con la versione americana del gioco.
- Un'altra leggenda sostiene che per riuscire a risuscitare Aeris dovrete innanzitutto aver sconfitto tutte le Weapon del mondo di Final Fantasy VII e aver portato tutte le Materia esistenti al livello Master. Con l'Apocalypse, una delle spade di Cloud, equipaggiata dobbiamo recarci a Midgar con Cait Sith nel gruppo. Non dimentichiamo di inserire negli slot dell'Apocalypse 3 Revive Materia a livello Master, ed averne una quarta nell'inventario. Il vostro scopo ora è quello di rintracciare dei bambini che dopo aver parlato con il nostro amico gatto, se nè andranno. Recatevi ora a casa di Aeris e usate quattro Tissue accanto al suo letto, andate alla chiesa di Aeris, lì ritroverete i bambini; una volta usciti dalla chiesa, un uomo vi dirà che Bugenaghen vuole parlarvi. Andate da lui e subito dopo itornate alla chiesa. Esaminate i fiori sul pavimento, sentirete una voce che vi spingerà ad andare ad Ancient City, dove durante il gioco avete incontrato Bugenaghen. Lì troverete un blocco di pietra dove inserire le 4 Revive Materia, in questo modo potrete resuscitare Aeris.
- Un'altra teoria sostiene che una volta raggiunto con tutti i personaggi del party il livello 99 e prima della morte di Aeris, invece che assistere senza poter fare nulla alla sua morte, potremo affrontare Sephirot ed impedire che la ragazza muoia, naturalmente solo in caso di vittoria.
E voi a livello di supercazzole/bufale come state messi? Ne conoscete qualcuna? Ma sopratutto, ci siete mai cascati al punto di giocare un titolo per mesi, al punto di arrivare a fondere il CD/cartuccia? Fatemi sapere!

Life goes on the mark of the ninja?

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Life Goes On

Era il lontano 1983 (1981 se proprio ci piace spelare l’uovo) quando Super Mario faceva il suo primo debutto. Pochi pixel che ci raccontavano di un mondo all'apparenza piatto... ma profondo come non mai! Ci prese del costui piacer sì forte, che, come sapete, ancor non ci abbandona: platform e giochi a scorrimento infestano le nostre raccolte da sempre e non sembrano volersi arrendere. E proprio di due ottimi titoli del genere parlerò oggi, partendo da un’anteprima: Life Goes On. Cancellando qualsiasi riferimento al singolo di 2pac, sarà in poche parole un’avventura alla ricerca dei più grandi tesori del vostro tempo. Impersonando condottieri del calibro di “The Fearless Sir Reginald Caldwell the Eighty” dovrete risolvere puzzle e superare ostacoli per raggiungere i preziosi di turno. E al vostro ritorno, grandi saranno l’onore e la gloria!... SE, tornerete... e diciamocelo, molto probabilmente non lo farete! Cosa che rende particolare questo titolo infatti è il destino che attenderà il vostro impavido: il totale e spassionato sacrificio alla causa suprema. Non vi consiglio infatti di affezionarvi troppo al vostro intrepido alter ego: egli presto cadrà, magari inghiottito da una foresta di spuntoni. [caption id="attachment_30419" align="alignright" width="318"]Life goes on ...i believe i can fly![/caption] Della serie morto un Papa se ne fa un altro, non avrete il tempo per le esequie che il valoroso “Sir Bob” farà la sua scesa in campo e supererà la mortale trappola saltando sull'allegro cadavere del poco compianto eroe che lo aveva preceduto. E sarà un plot che si ripeterà in tutti i livelli: fatevi massacrare da lance, cannoni, fiamme, dirupi... chi più ne ha più ne metta, l'importante è aprire la strada per chi vi seguirà! Pronti a snellire la lista dei nobili del regno pur di accontentare il re? Correte a scaricare la demo, i primi livelli vi accompagneranno nell'attesa dei primi mesi del 2014, quando uscirà per il nostro pc. Il secondo titolo invece è Mark of the Ninja. Uscito nel 2012, saremo in tutt'altra situazione rispetto a Life Goes On: completamente soli contro decine e decine di nemici, campione del vostro clan, dovrete utilizzerete poteri antichi ed oscuri per assicurarvi la vittoria. Avvantaggiati da potenti tecniche ninja come la concentrazione e di strumenti preziosi (dai più classici coltelli avvelenati a qualcosa di già visto ed apprezzato nell’ambito videoludico ovvero lo scatolone per la mimetizzazione), viaggerete tra diversi livelli scegliendo liberamente il vostro approccio preferito! [caption id="" align="alignleft" width="403"]Mark of the ninja Mark of the ninja[/caption] Sarete un vento silenzioso che punisce il suo obiettivo senza essere visto? Oppure un’implacabile macchina da morte, capace di avere ragione di più nemici alla volta? Per non parlare delle combinazioni disponibili. Provate pure tutte le vostre macchinazioni più assurde, magari uccidete un nemico su un tetto, caricate sulle spalle il suo cadavere e lanciatelo tra due guardie intente a chiacchierare. Il terrore nei loro occhi potrebbe già ricompensare i vostri sforzi, ma le pallottole che voleranno tra i due per lo spavento sarà sicuramente più utile per liberare la strada. Una buona trama, intarsiata nell'onore e nel tradimento (temi molto cari nell'immaginario giapponese) vi porterà aduna scelta ben difficile... ma non voglio spoilerare troppo. Solo un ultima notizia: l’estate appena passata ci presenta una Special Edition cui sono stati aggiunti un DLC corposo e diverse novità relative all’equipaggiamento: consigliatissima! Che dire? Due videogames perfetti per quei piccoli dolci momentini liberi, in cui il tempo di farsi una bella partitona proprio non si ha… e voi? Come riempite i vostri ludici quarti d’ora liberi?

Tutti in partenza per Kalos!

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pdvpokemans

In questo articolo, io e il collega Valentino vogliamo comunicare ai lettori di PDV, le nostre prime impressioni sui nuovi capitoli dell'ormai famosissima serie di giochi di ruolo tascabili targata Game Freak. La decisione di stilare il seguente articolo, è stata presa in merito al fatto che gran parte delle recensioni in giro per il web, contengono decisamente poco succo rispetto a quello che effettivamente il gioco offre. Indi per cui, per garantirvi una panoramica completa del titolo, abbiamo deciso che la recensione verrà scritta solo una volta ultimato il gioco e aver scoperto un buon 90 % di quel che ha da offrire. Tuttavia per non tardare troppo, abbiam pensato di regalarvi un piccolo "antipasto" ! Dal Fronte X di Valentino Simoncioni Compagno di viaggio : Fennekin L'impatto iniziale è ottimo e molto nostalgico: come di consueto, il professore ti dà il benvenuto nel mondo dei pokemon, chiedendoti il nome, sesso e questa volta anche il colore della nostra pelle. Il gioco non perde di sicuro tempo in chiacchiere. Dopo esserci risvegliati,conosceremo quattro nuovi amici e riceveremo subito il nostro primo Pokémon. Molto belli gli scenari di gioco, la telecamera molte volte si sposterà permettendo una visione panoramica su monumenti, ponti e sentieri in fiore. La prima sfida sarà quasi immediata dopo aver ricevuto il proprio pokemon. Fortunatamente Shana, la vostra nuova amica, sceglierà sempre il tipo svantaggioso rispetto al pokemon che avete scelto voi, perciò vincere è una passeggiata. Esplorando i primi Percorsi, si nota subito che nell'erba alta si possono incontrare non solo pokemon della nuova generazione ma persino quelli delle passate, come ad esempio Pidgey o Zigzagoon. C'è persino un bosco dove ho trovato Caterpie e Pikachu! Molto bella la città di Luminopoli, talmente grande che è possibile prendere Bus e Taxi, ma purtroppo la maggior parte delle aree saranno inaccessibili all'inizio. Dopo aver ottenuto il primo Pokémon, nel touch screen saranno presenti 3 modalità: il PSS, un macchinario che cerca automaticamente allenatori vicini e connettersi online per scambiare pokemon e tante altre opzioni; il Poke Io&te, un divertente gioco in stile "Tamagotchi" dove potrete coccolare i vostri pokemon e giocare a tanti minigiochi per aumentare la vostra amicizia con loro e infine il Super Allenamento Virtuale, dove potrete aumentare sensibilmente le statistiche dei vostri pokemon ed osservarle crescere attraverso un grafico. Bellissima la novità di poter personalizzare il proprio personaggio cambiando abbigliamento e il proprio taglio di capelli. Molto pratici anche i pattini, permettono di raggiungere grandi velocità e allo stesso tempo destreggiarsi rapidamente tra gli ostacoli. Una cosa che ho notato è che, rispetto ai capitoli precedenti, hanno tolto i dialoghi dei personaggi principali (come capipalestra e rivali) durante le battaglie. Per ora il gioco si sta rivelando un'autentica fonte di novità, a partire dalla bellissima grafica fino ad arrivare a tante nuove opzioni che garantiranno di sicuro tantissime ore per vederle e provarle tutte! [caption id="attachment_30584" align="aligncenter" width="368"]Ecco gli starter di Pokémon X\Y : Fennekin (fuoco), Froakie (Acqua) e Chespin (Erba) Ecco gli starter di Pokémon X\Y : Fennekin (fuoco), Froakie (Acqua) e Chespin (Erba)[/caption]   Dal Fronte Y di Rukario90 Compagno di viaggio : Fennekin Avviato il gioco, è amore a prima vista : subito il titolo fa sfoggio del nuovo motore grafico e delle capacità che esso concerne, mostrando uno Skiddo animato benissimo e una intro come mai prima d'ora. Dopo la consueta scelta del nome e del sesso, il gioco ci propone anche di selezionare l'etnia prima di partire all'avventura; fatto ciò ci si risveglia a Borgo Bozzetto, dove un simpaticissimo Fletching ci darà la sveglia in modo meno simpatico. Una volta scelto lo starter, si può saggiare come i programmatori abbian lavorato appieno sui combattimenti, sempre a turni intendiamoci, ma in una veste grafica tutta nuova che gli dona la spettacolarità dei capitoli usciti su console casalinghe, senza rinunciare alla rapidità che da sempre contraddistingue i giochi portatili. Facciamo rapidamente la conoscenza degli strumenti presenti sul touchscreen : il SAV (abbreviazione di Super Allenamento Virtuale) che ci permetterà di potenziare le statistiche dei nostri Pokémon (discorso più approfondito lo farò nella recensione), il Poké Io&Te ovvero un Tamagotchi dove coccolare i nostri mostriciattoli e ultimo ma non meno importante, il PSS ossia il perno centrale e fulcro della componente multigiocatore del titolo. Affrontata la prima palestra, è impossibile non notare come la struttura di base sia rimasta pressocché invariata, con i soliti allenatori scrausi da affrontare prima del capopalestra, il tutto contornato dal classico mezzo enigma  necessario a raggiungere la medaglia. E' inoltre impossibile non notare come i ragazzi di Game Freak abbiano puntato sul fattore nostalgia, visto che nell'erba alta troveremo diversi Pokémon delle passate generazioni (la varietà è davvero qualcosa di impressionante, basti pensare che con una sola medaglia il Pokédex aveva registrato ben 35 mostriciattoli) e dulcis in fundo, riceveremo gli amatissimi starter di prima generazione, ossia Charmander, Squirtle e Bulbasaur. Così, accompagnati da dolci ricordi e nuove speranze, il team di allenatori di PDV si accinge a completare questo titolo vastissimo e longevo, al fine di fornirvi una recensione accurata e completa. Recensione che arriverà a breve, see ya ! 587  

Le 25 cose che, probabilmente, non sapevate…

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iamwer

...naturalmente sul mondo dei videogiochi. Curiosità, aneddoti, probabili epic fail cancellati in fase di sviluppo. Vediamoceli insieme...pronti? Pronti. 1) Il cognome di Mario è Mario. Nessuno in Nintendo, lo ha mai confermato, ma ad avvalorare questa cosa c'è il fatto che il gioco, è denominato Super Mario Bros. quindi tradotto "Super Fratelli Mario". In più nel pezzentissimo film, uscito ad inizio anni '90, alla domanda "Cognome?" Bob Hoskins (l'attore che interpretava Mario) lui risponde "Mario" [caption id="" align="aligncenter" width="254"] AHHHHHHHH VADE RETRO SCHIFO!!!![/caption] 2) Nel concept originale di Kingdom Hearts, Sora, non doveva brandire il Keyblade, ma bensì una motosega, come un novello Ash del film "L'armata delle tenebre", idea successivamente scartata poichè mal si sposava con l'atmosfera Disneyana della saga. 3) Alcuni membri del team Santamonica, la casa di sviluppo di God of War, volevano far usare a Kratos al posto delle armi spartane, tipiche della saga, alcuni giocattoli odierni tipo pistole, mitra e fucili a pompa 4) Game Informer, la nota rivista, si è resa protagonista di una delle trollate più pesanti della storia del videogioco. Erano riusciti, tramite un'intervista, a far credere al pubblico che Nathan Drake, il protagonista della serie Uncharted, fosse un personaggio reale. 5) Sempre parlando di God of War, Ken Fieldman il direttore artisco di SCEA, aveva dichiarato che aveva parlato con Stig Asmussen, regista di GOW, di rendere il terzo capitolo della serie un FPS, dicendo inoltre di essere molto rammaricato dal fatto che non lo sia diventato, perchè Kratos avrebbe avuto delle armi davvero spettacolari 6) In Mario Sunshine, c'è una velata critica alla concorrenza Sony. Infatti alcuni murales, che noi dovremo pulire, avanzando nel gioco, sono tutti dei Cerchi, X, Quadrati e Triangoli...vi ricorda nulla? [caption id="" align="aligncenter" width="338"] Che artista[/caption] 7) In origine la Playstation doveva essere un add on per il Super Nintendo, che dava alla console la possibilità di leggere anche giochi su formato CD. Per un'imcomprensione, Nintendo, firmò una partnership con Philips, facendo decadere quella con Sony, che iniziò a lavorare sul progetto da sola e creò la console grigia che noi tutti oggi conosciamo. [caption id="" align="aligncenter" width="398"] Questo era il prodotto di Philips in commercio, abbastanza bruttino vero?[/caption] 8) In Metal Gear Solid, quando Kenneth Baker ci dice che la frequenza per contattare Meryl via codec è segnata sul retro della confezione del CD, è una mossa antipirateria, anche se assomiglia di più ad una trollata per chi avesse la versione non originale del gioco 9) In Metal Gear Solid: the twin snakes, durante lo scontro con Psycho Mantis, potremo vedere che nei quadri che fluttuano, sono presenti le foto dei produttori del gioco, tra cui pure Shigeru Miyamoto, creatore di Super Mario 10) Super Mario Bros. 2 uscito in Europa e USA è in realtà la rivisitazione, in chiave Mariesca, del gioco Doki Doki Panic. Infatti l'originale secondo capitolo della serie, era stato considerato troppo difficile per i giocatori occidentali. Avremmo dovuto aspettare la cartuccia con la collection di Super Mario All Stars per giocarlo dalle nostri parti, il nome del gioco era Super Mario Lost Levels [caption id="" align="aligncenter" width="256"] Questo è Doki Doki Panic...mi ricorda qualcosa[/caption] 11) Secondo Square la spada di Sephiroth, Masamune, è lunga 2,50 metri 12) In GTA IV è nascosto un curioso Easter Egg. Se andate con l'elicottero vicino la Statue of Happiness noterete una forte somiglianza con Hillary Clinton. La moglie dell'ex presidente USA era stata impegnata in prima linea sulla critica a GTA e la sua violenza [caption id="" align="aligncenter" width="200"] Si è lei![/caption] 13) Inizialmente il Dottor Eggman, cattivo della serie Sonic, doveva essere il protagonista della serie. La sua imponenza, in un gioco basato sulla velocità del protagonista, fece virare la scelta del protagonista sul porcospino blu. 14) Sonic come partner non doveva avere Tails, ma una donna di nome Madonna. Non se ne fece nulla per problemi di copyright 15) Nella prima versione di Duck Hunt, il secondo giocatore poteva controllare le anatre 16) Il primo servizio di Digital Download Delivery fu fatto, in maniera molto spartana, da ATARI con il 2600 negli anni '80. Erano riusciti tramite il loro servizio Gameline in collaborazione con AOL (America online), a dare l'opportunità ai giocatori di scaricare titoli completi da un servizio che era l'antesignano di internet. L'esperimento fu un fallimento totale. [caption id="" align="aligncenter" width="450"] Quelli di Atari...meglio di Nostradamus[/caption] 17) Durante l'era del NES, ci furono parecchi giochi a sfondo porno, senza l'autorizzazione di Nintendo. Alcuni di questi erano: Hot Slots, Bath Babes e Peek-a-Boo Poker (guai al primo che chiede: "e tu come li conosci?"); attualmente sono decisamente rari si parla di cifre che si aggirano sui 1000$ 18) Nella serie Zelda, Link parla solo una volta, precisamente in Zelda 2 dove dice "I found a mirror under the table" (ho trovato uno specchio sotto il tavolo) [caption id="" align="aligncenter" width="256"] Ecco la prova!!! Allora Link tu parli![/caption] 19) Le Rupee, il sistema monetario della saga di Zelda, non è originario di questa saga, ma bensì di Ciu Ciu Land, un puzzle game dove impersoneremo una bolla rossa, che aveva l'obbiettivo, appunto, di raccogliere tutte le Rupee del livello 20) Nel primo Final Fantasy, nella zone del cimitero, su una delle tombe si può leggere un epitaffio che dice "Here lies Link" (qui giace Link), piccola frecciatina alla saga concorrente [caption id="" align="aligncenter" width="400"] Eh, ti piacerebbe...[/caption] 21) E' noto che nei vari capitoli di GTA c'è una forte ispirazione al mondo del cinema. GTA III ha parecchi rimandi alla serie il Padrino, GTA Vice City a Scarface e Carlito's Way (Tommy Vercetti è ispirato a Tony Montana mentre Ken Rosenberg è la copia, quasi sputata di David Kleinfeld cioè il personaggio interpretato da Sean Penn) mentre GTA San Andreas ha moltissimi rimandi addirittura a Terminator 2; uno su tutti la missione che ci vede scappare da un camion che ci insegue in un canale di scolo a bordo di una moto 22) Nintendo per pubblicizzare l'uscita di Super Mario Bros. 3, non si accontentò di fare un banale spot pubblicitario, fece produrre un intero film. Il Piccolo Grande Mago dei Videogames (magari qualche volta se parla pure su PDV) [caption id="" align="aligncenter" width="226"] Nostalgia portami via[/caption] 23) Sempre parlando del Piccolo GrandeMago dei Videogames, per farvi capire la forte sponsorizzazione da parte di Nintendo, nella scena dove i tre ragazzini giocano al cabinato di Double Dragon, la versione che si vede nello schermo non è quella arcade, ma bensì quella per NES 24) Infine sempre nel suddetto film, "casualmente", non vengono mai nominati giochi SEGA, ma solo Nintendo 25) Nel molto poco riuscito film "Street Fighter la sfida finale" con J.C. Van Damme, la scena finale è una riproposizione di tutte le pose di vittoria dei personaggi del videogame. [caption id="" align="aligncenter" width="350"] Come sono bellini…sembrano tante belle statuine[/caption] Ordunque popolo di PDV a voi la parola, quali sono le cose che magari io non so sulla nostra passione per eccellenza?    

BlizzCon 2013: cosa ci attende?

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blizzcon-2013-logo

Rullo di tamburi...manca davvero poco a BlizzCon 2013, atteso evento videoludico targato Blizzard che si terrà  l' 8 e 9 novembre ad Anaheim in California (luogo che ha ospitato l'ultima BlizzCon nell'ottobre 2011).  L'azienda videoludica ha intrapreso una grandiosa operazione pubblicitaria ed è da mesi che gli ingranaggi dell'organizzazione si muovono per offrire ai giocatori un spettacolo epico. Però, l' America è parecchio lontana e di certo non tutti gli appassionati avranno la possibilità di partecipare di persona, non temete, Blizzard  ha pensato a tutto! Sarà possibile prendere parte alle attività previste, stando comodamente a casa, grazie al biglietto virtuale disponibile sul sito ufficiale. Quindi, niente bagagli! Il biglietto virtuale offre una copertura mediatica in diretta in HD dell’evento e oggetti di gioco esclusivi della BlizzCon di quest’anno. Il calendario è denso di appuntamenti, dopo la cerimonia di apertura, che si terrà venerdì sul palco principale, il programma prevede concorsi, spettacoli, tornei, eventi e conferenze riguardanti i giochi di punta:  World of Warcraft, StarCraft II, Diablo III e Hearthstone : Heroes of Warcraft.  A questo proposito, ricordo l' atteso torneo di "The Innkeeper's Invitational": gli otto giocatori invitati a partecipare sono Noxious, Hafu, Husky, Reckful, Trump, Kripparian, Day[9] e Artosis. Che vinca il migliore! QH9TAB1P1HXN1382149411156 Perla della manifestazione è la cerimonia di chiusura che prevede la presenza..nientepopòdimenoche ...dei Blink 182 che parteciperanno all'evento offrendo quello che si prospetta un concerto stepitoso. Anche per questo spettacolo, non sarà necessario essere lì personalmente per assistere, ma basterà essere proprietari del biglietto virtuale. Per chi invece avrà la fortuna di esserci la BlizzCon ha previsto anche dei carinissimi souvenir: le  miniature di Arthas, Kerrigan e Diablo in edizione limitata e che...attenzione.. non saranno riprodotte per la vendita. PBJDA612293I1382668679616 Ok, Blizzard ha intrapreso una grande campagna pubblicitaria e di marketing, ma una domanda sorge spontanea... cosa ci aspetta concretamente al di là delle luci,  dei gadget e dei palchi? In un panorama videoludico, ormai sempre più attento all'aspetto commerciale, in cui le grandi case di sviluppo sembrerebbero non offrire la stessa originalità e qualità di un tempo, una realtà dove invece gli sviluppatori indie si propongono come il futuro dei videogames, cosa ci aspetta da Blizzard? Sarà un evento degno di nota, ricco di effettive novità o solo l'ennesimo spettacolo che seppure ben fatto e costoso, si rivela essere solo una grandiosa campagna pubblicitaria e non apporta concretamente elementi significativi ai giocatori? Potremo scoprirlo solo dopo l'8 e il 9 novembre, per ora dobbiamo limitarci alle indiscrezioni sparse su siti e blog oltre alle informazioni ufficiali presenti sul sito ufficiale dedicato all'evento.

Videogames in pellicola: missione impossibile?

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La mitica locandina del film Super Mario Bros

Tutti, almeno una volta nella vita (e magari anche più di una volta), dopo aver assistito all'impietoso massacro compiuto ai danni di un amato brand videoludico da parte di una sua trasposizione cinematografica, abbiamo sentito l'impellente necessità di esclamare la mitica e lapidaria opinione che a suo tempo Fantozzi pronunciò riferendosi alla Corazzata Potëmkin: “Per me, [inserire titolo film], è una cagata pazzesca!”. [scroscio di applausi in sottofondo] Probabilmente anche a noi, come per il mitico ingegnere, verrebbe voglia di prendere a ceffoni il regista, lo scrittore e il produttore che hanno concepito tale aberrazione. Negli ultimi venti anni gli esempi sono stati molti, e si può davvero trovare di tutto, da film più o meno ambiziosi per quanto riguarda le prospettive di incasso, muniti di cast di un certo livello e budget altrettanto elevato (i due film di Tomb Raider, i sei di Resident Evil o il recente Prince of Persia), fino ai film di serie Z tutt'al più rivolti a riempire qualche lugubre palinsesto notturno o il mercato dell'home video (Alone in the Dark, Dead or Alive, Tekken.... insomma, che tristezza). [caption id="attachment_30661" align="alignleft" width="150"]La mitica locandina del film Super Mario Bros La mitica locandina del film Super Mario Bros[/caption] Chi ha l'età anagrafica giusta ricorderà ancora, magari grazie agli incubi che lo tormentano la notte, il primo adattamento cinematografico di un videogame che nel 1993 tentò di portare al cinema le avventure di Mario e Luigi, trasformati  in due idraulici newyorchesi che devono salvare il nostro mondo, e l'immancabile Daisy di turno (per l'occasione trasformata in una paleontologa), dai piani di conquista di un certo Koopa, un sociopatico germofobico che oltre ad esibire una terribile capigliatura è anche il dittatore di una specie di mondo parallelo al nostro in cui convivono umani e dinosauri umanoidi discendenti degli antichi rettili. Il folle piano di Koopa è quello di trasformare gli umani in scimmie attraverso dei fucili de-evolutivi per poi appropriarsi delle risorse naturali del nostro mondo, e l'unico modo per farlo è riunire i due mondi attraverso un frammento di meteorite in possesso della stessa Daisy, che tra l'altro scopriamo essere la figlia del vecchio re deposto, abbandonata nel nostro mondo quando era ancora.... un uovo. All'interno di una inspiegabile ambientazione cyberpunk niente e nessuno è stato risparmiato: Yoshi, un piccolo dinosauro che somiglia, appunto, ad un “vero” dinosauro; Toad, un musicista di strada rockabilly; e poi, come se non bastasse, anche degli stivali a propulsione per compiere dei salti più lunghi, in un goffo tentativo di trasporre in chiave cinematografica uno degli elementi caratterizzanti il gameplay del capostipite del genere platform. Insomma, un esperimento malefico che sembra essere stato partorito dalla mente di un bambino con una fervida e malata immaginazione, tant'è che l'attore Bob Hoskins, che nel film veste i panni di Mario, ha parlato di quest'opera come il suo “più grande errore”, e ad oggi è ancora considerato come uno tra i peggiori adattamenti mai realizzati. [caption id="attachment_30662" align="aligncenter" width="500"]Yoshi e Daisy in una toccante scena del film... Yoshi e Daisy in una toccante scena del film...[/caption] Negli anni immediatamente successivi fu poi il turno di due tra le più amate saghe picchiaduro, Mortal Kombat e Street Fighter, le quali iniziarono a ricevere una serie di adattamenti in pellicola, ma di cui per entrambe solo il primo episodio (MK raggiunse i due episodi, SF ben quattro) si è poi rivelato un successo al botteghino, nonostante l'ovvia stroncatura della critica e di qualche fan più esigente. Io stesso ricordo che da bambino non perdevo un solo passaggio televisivo dei due film, esaltato dai combattimenti all'ultimo sangue tra quelli che allora mi sembravano personaggi fighi e carismatici. Oggi quei film mi divertono ancora, senza alcun dubbio,  nei momenti in cui ho voglia di darmi al cinema trash. Restando sempre in tema spazzatura e spiccando un salto verso il presente, per chi ancora non abbia avuto la sfortuna di conoscerlo [caption id="attachment_30668" align="alignright" width="166"]Postal - il ""Film"" Postal - il ""Film""[/caption] esiste un regista tedesco, tale Uwe Boll, che oltre ad essere rinomato come uno dei peggiori registi dell'intera storia del cinema, ha deciso di specializzarsi proprio nel campo degli adattamenti videoludici scadenti, regalandoci alcuni capolavori incompresi come Alone in the Dark, BloodRayne, Far Cry, Postal e In the Name of the King, quest'ultimo ispirato alla serie di Dungeon Siege. Nel caso doveste imbattervi in uno dei suoi film, anziché scaricare la vostra frustrazione sul primo oggetto o persona che vi capita a tiro, potreste firmare la petizione online (sul web già da molto tempo) che chiede il ritiro dalle scene di Boll. Lui stesso aveva dichiarato nel 2008 che “soltanto un milione di firme mi convincerà ad abbandonare il mondo del cinema”. Nelle 24 ore seguenti questa dichiarazione la petizione ebbe un'improvvisa accelerazione di 150 mila firme, anche se ad oggi l'obiettivo, ahimè, non è ancora stato raggiunto. Tuttavia, in questo desolante panorama, non mancano alcuni lavori che, pur non essendo dei capolavori, riescono tuttavia ad offrire un intrattenimento di una certa qualità. Penso al primo film della saga di Resident Evil, che riuscì a riprodurre, seppur con qualche licenza, le atmosfere claustrofobiche dei primi indimenticabili episodi apparsi a suo tempo sulla prima Playstation, prima ancora che le due saghe, videoludica e cinematografica insieme, si tramutassero in uno spettacolo pirotecnico senza arte né parte. Oppure, sempre per quanto riguarda il genere horror, il primo film di Silent Hill del 2006 si è dimostrato a mio avviso una valida trasposizione di una serie che ha sempre puntato tutto sull'atmosfera, nonostante le imperfezioni e le contorsioni in alcuni punti della trama. Altri titoli che hanno segnato la storia dei soggetti videoludici prestati al cinema, come Tomb Raider, Final Fantasy (che in comune con la controparte videoludica ha forse solo il regista nonché creatore della serie, Hironobu Sakaguchi), Hitman o Prince of Persia, sono anch'essi dei film piuttosto discreti, che in un modo o nell'altro sanno intrattenere pur senza brillare. La domanda sorge spontanea: è possibile allora che dall'ispirazione videoludica nasca qualcosa di davvero buono, qualcosa che possa rendersi degno di lode anche in un'ottica pienamente cinematografica, senza magre consolazioni? La risposta sembra pendere più sul versante negativo, visto che finora non c'è niente che smentisca questa tendenza. Tuttavia negli ultimi tempi ho avuto la fortuna di vedere due film recenti molto, ma davvero molto, diversi tra loro che, per certi aspetti, dimostrano che oggi l'universo videoludico può ancora ispirare indirettamente, ma positivamente, l'industria cinematografica. I due film in questione sono il fantascientifico Source Code e il film d'animazione disneyano Ralph Spaccatutto. Come avrete notato, entrambi non sono adattamenti di un videogame in particolare, ma sono ugualmente due pellicole che per motivi diversi non celano una certa ispirazione da parte del nostro passatempo preferito. source locSource Code è un film del 2011 del giovane regista Duncan Jones (figlio di David Bowie) che ha per protagonista un pilota dell'aeronautica statunitense, interpretato da Jake Gyllenhall, che improvvisamente e senza alcun ricordo di come sia finito lì, si sveglia su un treno diretto a Chicago. Ad alcune persone, tra cui quella che si presenta come la sua compagna, il protagonista appare come se fosse un'altra persona, un'insegnante scolastico, con cui lui in realtà non ricorda di aver mai avuto niente a che fare. Neanche il tempo di riprendersi dallo stordimento e il treno esplode per una bomba, lasciando di stucco l'ingenuo spettatore che non ha letto di cosa parlava il film prima di iniziare a guardarlo. Così il protagonista scopre di essere stato inserito in una macchina sperimentale creata dall'esercito, il “Source Code” appunto, che permette di rivivere gli ultimi otto minuti di vita di una persona in una linea temporale alternativa, ed in questo caso la persona è uno dei passeggeri di un treno esploso a causa di un attentato terroristico. La missione del protagonista è quella di individuare negli otto minuti a sua disposizione i responsabili dell'attentato, in modo da poter prevenire un attacco terroristico su più larga scala che ucciderà milioni di persone. Ma sulla trama non mi dilungo oltre. In Source Code il protagonista, come forse i più perspicaci avranno notato, non è altro che l'allegoria cinematografica di un qualsiasi eroe (o antieroe) del mondo videoludico, poiché la sua vicenda incarna uno dei cardini del game design, il cosiddetto “trial and error”, quel crudele e masochista meccanismo per cui noi giocatori siamo portati strenuamente a provare e riprovare un determinato passaggio del gioco imparando dagli errori che in precedenza ci hanno condotto al fatidico game over. Come in una iper-realistica sessione di time trial, il protagonista della pellicola salta in aria con il treno se in otto minuti non riesce a completare l'obiettivo che degli spietati programmatori gli hanno imposto, mentre ad ogni round aggiunge dei nuovi pezzi al difficile puzzle che ha davanti, arrivando addirittura ad innamorarsi della donna che ha conosciuto più e più volte in quel breve lasso di tempo. Source Code è quindi uno dei film più “videoludici” che abbia visto negli ultimi tempi, nonostante non si tratti di un adattamento, ma solo di un ottimo film che deve molto alla logica dei videogames.   wreck_it_ralph_internationalRalph Spaccatutto è invece uno dei più recenti film d'animazione della Disney. Quest'ultima in passato aveva già tentato di avvicinarsi all'estetica videoludica con il cult Tron, seguito qualche anno fa da un seguito non all'altezza dell'originale, ma Ralph Spaccatutto è invece un vero e proprio film tributo al mondo dei videogames, alla sua tradizione e ai suoi indimenticabili personaggi, riprendendone dunque non solo l'estetica, ma anche e soprattutto il vasto e affollato immaginario. La trama non si discosta dai canoni disneyani classici, se non per il fatto che stavolta l'eroe e protagonista che salverà la situazione è un “cattivo”, più precisamente l'antagonista di un coin-op che richiama, neanche troppo velatamente, i primi cabinati di Donkey Kong che avevano per protagonista Mario (allora noto come Jumpman). Ralph è quindi una versione riveduta e corretta del classico scimmione Nintendo, che dopo anni e anni di onorato servizio decide di dimostrare a tutti i suoi colleghi ciò che vale e di poter diventare anche lui uno dei “buoni”, attraversando una serie di avventure che lo porteranno a conoscere e a far conoscere meglio se stesso. In una delle scene più memorabili e divertenti, Ralph esprime tutta la sua frustrazione ad una riunione dei “cattivi anonimi”, cui partecipano personaggi come Clyde (uno dei fantasmini di Pac-man), Bowser, il dottor Eggman, Zangief, Bison, Cyril, ed altri ancora, non tutti immediatamente riconoscibili. Ma le citazioni si sprecano nel film e si susseguono rapidamente, tra chiare allusioni – Hero's Duty e Sugar Rush -, cameo vari, come il mitico Qbert o il Bartender di Tapper, e alcuni veri e propri easter-eggs, tra cui il punto esclamativo di MGS che Ralph estrae da una scatola oppure la scritta “Aerith Lives” sul muro della Game Central Station. Ralph Spaccattutto è quindi un film che con le sue numerose ammiccate non mancherà di far scendere qualche lacrimuccia nostalgica ai videogiocatori più avanti di età, che magari osservano e compatiscono dall'alto della loro esperienza i giocatori più giovani che  ignorano il significato e il potere evocativo di tali citazioni. [caption id="attachment_30670" align="aligncenter" width="500"]Ne riconoscete qualcuno? Ne riconoscete qualcuno?[/caption] Risultato: è possibile un matrimonio felice tra videogames e cinema? Chi può dirlo, fatto sta che finora i prodotti migliori non sono provenuti dagli adattamenti di soggetti tratti direttamente dal mondo videoludico (come accaduto ad esempio per i comics), piuttosto dall'ispirazione che ha spinto dei bravi cineasti a rendere omaggio all'universo cui noi (e loro, ovviamente) siamo affezionati. Questo non significa che la logica dell'adattamento sia scartabile a priori, ma solo che finora sembra che Hollywood non abbia intrapreso la giusta strada per rendere giustizia a certi nomi. Intanto all'orizzonte si profilano i film già annunciati tratti da Assassin's Creed, Splinter Cell, Watch Dogs (con la produzione della stessa Ubisoft, che ha aperto una divisione apposita per curare gli adattamenti cinematografici), Metal Gear Solid, Warcraft ed altri ancora. Non sappiamo che aspettarci, ma siamo sicuri che ormai, vista l'importanza che certi brand hanno assunto non solo nell'immaginario collettivo, ma anche sul mercato dell'intrattenimento, è più facile sperare che venga riposta una maggiore cura nel prodotto finale in modo da raggiungere il tanto auspicato compromesso tra qualità e successo. Intanto teniamo le dita incrociate, in attesa che finalmente venga compiuta la "missione impossibile" che da tanto tempo cinefili e videogiocatori, insieme, attendono.

Il Piccolo Grande Mago dei Videogames

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wizard

Nell'articolo "Le 25 cose che, probabilmente, non sapevate..." (che trovate a questo indirizzo qui http://www.parliamodivideogiochi.it/2013/10/24/pdv/articolo/le-25-cose-che-probabilmente-non-sapevate/, se non l'avete letto, fatelo su forza, non fatemi arrabbiare), 3 dei 25 facts proposti erano dedicati al film "il Piccolo Grande Mago dei Videogames". Con mio sommo dispiacere, ho notato che in molti di voi non l'hanno visto quindi è ora di rimediare e farvi sapere di più su questo film/spot pubblicitario. Solitamente i film basati sui videogiochi sono delle cagate immonde, buttate li giusto per far vendere qualche copia in più dell'X titolo. Non buoni per i fan della serie, che si aspettano un trattamento di favore per i propri idoli digitali e mediocri per chi i videogiochi non ha la più pallida idea di cosa siano. Il fatto di creare un film non basato su una trama videoludica, ma totalmente basato sui videogiochi è quantomeno azzardato, infatti il rischo di finire non in un film, ma in un grande spot pubblicitario è molto alta, ed il caso di questo film cui andiamo a parlare oggi: The Wizard, altrimenti chiamato nel territorio stivalico, Il Piccolo Grande Mago dei Videogames. [caption id="" align="aligncenter" width="268"] La locandina...notate qualcosa che assomigli, anche solo vagamente, a qualche prodotto SEGA? No? Appunto![/caption] A mio modesto parere, qualunque giocatore nato nei fluorescenti anni '80 DEVE aver visto questo film. Per un ragazzino di 10 anni, o pocomeno, che lo vide per la prima volta fu un sogno realizzato. La critica lo stroncò pesantemente, con un misero 25% su rotten tomatoes, ma cazzo, vale di più la visione di un bambino, appassionato Videogiochista [cit.], cui l'unico sogno è vedere Mario e Samus al cinema oppure l'opinione di un critico che non ha mai preso un pad in mano? Ve lo riassumo breve Siamo negli USA e Jimmy, il protagonista, è un ragazzino sconvolto da un grande dramma della morte della sorellina, genitori divorziati, lui sta con la madre e l'amato fratello Corey, invece, con il padre. Un giorno Jimmy, viene rinchiuso in un istituto psichiatrico e Corey, saputa la notizia, decide di farlo fuggire, per portarlo nel paese dei sogni del fratellino rincogl... la California (mi raccomando, California va detto come se vi avessero esportato un pezzetto di cervello). Dopo questo incipit da commedia scema, insulsa e strappalacrime tipica USA anni '80, parte l'avventura vera e propria dei nostri due baldi giovini. Dove tra un giocata a Double Dragon (che come dicevo qui http://www.parliamodivideogiochi.it/2013/10/24/pdv/articolo/le-25-cose-che-probabilmente-non-sapevate/ al punto 23, non era il DD da sala, ma quello per NES)dove conosceranno Haley, che si aggregherà a Corey e al fratellino minch... Jimmy, e l'incorocio tra il cattivo dell'avventura Lucas, che soffre terribilmente della sindrome conosciuta ai più come choilcazzopiccolo, verranno a scoprire che proprio in quella California(va sempre detto come se vi avessero esportato un pezzetto di cervello), verrà presentato il torneo nazionale di videogiochi. [caption id="" align="aligncenter" width="560"] A sinistra Corey a destra il fratellino complessato Jimmy a destra Haley, la cui presenza scenica ai fini narrativi è utile quanto le mutande all'interno di un film porno[/caption] Parte così l'allenamento per il piccolo coglio... ehm Jimmy per diventare il nuovo campione (No la musica di Rocky non parte). Una sgroppata a Reno (la versione miniaturizzata di Las Vegas) e una chiamata al call center per sapere tutti i trucchi, di tutti i giochi (per tutti intendo Nintendo), porteranno l'eroe insieme al fratello in quel di California (si, esattamente, detto come se vi avessero esportato un pezzetto di cervello) per partecipare al grande torneo, arrivare in finale, farsi una bella partita in anteprima a Super Mario Bros. 3 e naturalmente vincere (questo non lo considero spoiler semplicemente perchè è fin troppo scontato). [caption id="" align="aligncenter" width="450"] Reazioni ai buoni sentimenti[/caption] Il film è un grande spot pubblicitario della casa di Kyoto, dove verranno presentati più prodotti li che durante le pubblicità di Bim Bum Bam nel periodo Natalizio. Il Power Glove, usato dal super genio, ultracazzutissimo sempre affetto da choilcazzopiccolo, con "ben" 97 giochi ("e sei forte a tutti quanti?") Lucas, fu presentato per la primissima volta proprio li e nonostante la dimostrazione delle grandi magie, che (NON) poteva fare il Power Glove, questo non gli impedì proprio per niente di passare nell'oblio dei grandi add-on abbandonati e travolti da schiaffi e sputi. Altra grande pubblicizzazione fu Tips & Tricks, un servizio telefonico a pagamento (antesignano dei nostrani 899, 166 e chi più ne ha più venga inculato), che vi dava l'opportunità di sapere come passare il determinato livello, oppure il cheatcode per avere le vite infinite e cose simili. Il costo della telefonata era, naturalmente, un follia, ma tanto paga papà che vi frega? [caption id="" align="aligncenter" width="364"] Tipico esempio di esemplare affetto dalla sindrome "choilcazzopiccolo"[/caption] Ma uno fu il prodotto per cui questo film venne creato, la presentazione in pompa magna della terza incarnazione dell'idraulico baffuto di Nintendo: Super Mario Bros. 3. Il gioco della finale al campionato di videogiochi, quello che fa incazzare gli accompagnatori dello scem...emh, Jimmy ("Ma non avevate detto che c'era un gioco nuovo...!" gnè gnè gnè adesso lo dico alla mamma). Fu li che io, personalmente, conobbi il gioco, e distrussi i coglioni a mio padre per farmelo comprare (e forse è per quello che coservo un così bel ricordo di questo film). [caption id="" align="aligncenter" width="504"] -Papà me lo compri? Papà me lo compri? Papà me lo compri? Papà me lo compri? Papà me lo compri? Papà me lo compri? Papà me lo compri? Papà me lo compri? -SI TE LO COMPRO BASTA CHE LA SMETTI DI ROMPERE LE PALLE!!!!! -Grazie papà![/caption] Perchè guardarlo
  • Perchè non troverete mai nessun film con un'accozzaglia così alta di nerdaggine, nemmeno su Big Bang Theory
  • Perchè è un'icona anni '80 al pari dei Goonies (qui l'ho sparata troppo alta)
  • Perchè è la realizzazione di un sogno per ogni ottantino che si rispetti
  • Perchè vedreste cosa NON può fare il Power Glove
  • Perchè si trova facile, ma non vi dico come (occhiolino, occhiolino, occhiolino)
Perchè NON guardarlo
  • Perchè guardato nel 2013 non è la stessa cosa, infatti non l'ho recuperato apposta
  • Perchè la storia è la classica cazzata melensa, condita con buoni sentimenti e confetti rosa
  • Perchè vedreste cosa NON può fare il Power Glove
  • Perchè il protagonista coglio...ehm Jimmy ha come copione per il 96,2 % la battuta California (detto come se vi avessero esportato un pezzetto di cervello)
  • Perchè il doppiaggio italiano è stato fatto veramente da persone che non hanno la minima idea di cosa sia un videogame ("Ha fatto 50000 al Doppio Drago"...il Doppio Drago? IL DOPPIO GRAGO??? MA CAZZO TI CI VOLEVA TANTO A LASCIARE IL NOME DOUBLE DRAGON????)
Per conludere vi lascio il trailer dello spot...ehm...del film così vi rendete conto con cosa avrete a che fare [embed]https://www.youtube.com/watch?v=xz1uHCxWxMw[/embed]  

Pregiudizi e dintorni: videogiochi o videogiocattoli?

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videogames

Essere videogiocatori, si sa, non è facile. A partire dal momento in cui il primo videogiocatore della storia impugnò per la prima volta un paddle o un joystick tra le mani, su tutti noi, suoi discendenti, si è abbattuta implacabile la spietata maledizione che affligge costantemente le nostre vite videoludiche: i pregiudizi.

Da sempre, infatti, i videogiochi, e di conseguenza i videogiocatori, vedono affibbiarsi dalle masse etichette basate su alcuni tra i più falsi ed ignoranti pregiudizi in materia, che tra l'altro si sono rivelati col tempo più difficili da sconfiggere di quanto possa esserlo il boss più spietato di Dark Souls. Tempo fa (questo lo spunto che ha stimolato tale riflessione) mi stavo arrovellando con dei miei amici per trovare il regalo giusto per un nostro amico, videogiocatore occasionale, che di lì a poco avrebbe compiuto diciotto anni. Partendo dall'idea di regalargli un gioco per console uscito da poco e molto in voga, ma preoccupati dalla prospettiva di regalargli un doppione visto la popolarità del titolo in questione, uno dei presenti ci rassicurò (in parte) dicendoci che aveva saputo che la sua famiglia si era rifiutata di regalargli qualsiasi videogame, gioco, console o accessorio che fosse, poiché "troppo superfluo ed infantile". Questo mi ha portato a riflettere su due tra i più grandi pregiudizi che riguardano i videogames: l'infantilismo e la perdita di tempo. [caption id="attachment_30770" align="aligncenter" width="400"]Bimbi scemi Altro che Sapientino...[/caption] Per quanto riguarda il primo, ben poco c'è da aggiungere se non una considerazione storica. Già agli albori i videogames sembravano un forma di intrattenimento dapprima per tutta la famiglia (si veda, ad esempio, lo spot televisivo trasmesso negli anni '70 per pubblicizzare la prima console di tutti i tempi, la Magnavox Odissey), poi, dopo aver mosso i primi passi sul mercato dell'elettronica di consumo, tra successi e fallimenti, i produttori di videogames iniziarono progressivamente a capire che il loro target privilegiato dovevano essere i più giovani (magari accompagnati dai genitori), i quali restavano come ipnotizzati da quelle immagini interattive luminose e colorate che si susseguivano velocemente sul tubo catodico; gli stessi giovani, bambini o ragazzi, che tra gli anni '70 e gli '80 affollavano le sale giochi prosciugando la loro paghetta settimanale. Mentre da un lato, quindi, le console per videogiochi iniziavano ad essere assimilate in tutto e per tutto a dei giocattoli elettronici con un target commerciale ben definito, sul personal computer si programmavano giochi in basic e si giocavano le prime avventure grafiche testuali, i cui primi utenti erano verosimilmente bambini troppo cresciuti ed un po' smanettoni, pronti alla conquista di una metaforica (ed in certi casi letterale) Silicon Valley, tra cui sicuramente qualcuno diventato a sua volta un programmatore affermato di videogames. [caption id="attachment_30771" align="alignleft" width="201"]PREG Una interessante pubblicità (si ringrazia Arsludica.org per il reperimento dell'immagine)[/caption]

Soltanto dopo la metà degli anni Novanta, culminando probabilmente con il rilascio sul mercato della prima Playstation, il pubblico dei videogiocatori di console, alcuni cresciuti, altri avvicinatisi da poco, iniziò realmente a mescolarsi, e qualcuno iniziò a guardarsi intorno e ad accorgersi che forse i videogiochi, nella loro definizione più ampia, potevano ambire ad essere qualcosa di più di un semplice giocattolo, merito in gran parte dovuto a titoli che portavano la complessità tecnica e concettuale dell' opera videoludica ad un livello fino ad allora inedito.

Ad oggi, dati alla mano, i videogiocatori nel mondo si collocano prevalentemente nella fascia di età media compresa tra i 16 ed i 30 anni, ed in alcuni paesi, come l'Inghilterra e i paesi scandinavi (non certo l'Italia) questa arriva anche oltre i 40. Non proprio "bambini". Ma non voglio illudermi certo che tutti gli acquirenti di alcuni tra i maggiori best-sellers degli ultimi anni, da The Last of Us a GTA, da Call of Duty a Simcity, si siano lasciati scoraggiare dal PEGI e abbiano già  compiuto la maggiore età o giù di lì, ma sta di fatto che videogames -sia per quanto concerne il settore mainstream che quello indie- investendo su atmosfere, personaggi e temi rivolti ad un pubblico più maturo (dal punto di vista anagrafico, ma non solo) da un lato riflettono l'età media del loro target e sono testimoni di un "invecchiamento" dei videogiocatori, dall'altro ambiscono ad allargare il loro bacino d'utenza anche oltre lo standard tradizionale. Tutto dimostra che i videogiochi, oggi più che mai, non sono (soltanto) roba per bambini. Quante volte, invece, avrete pensato, stimolati dalla ramanzina un genitore esigente o dalle esortazioni di un amico supponente, che i videogames siano una perdita di tempo? Provate a quantificare le ore di tempo trascorse ad esplorare le lande di Skyrim o le metropoli di GTA e vi renderete conto che nello stesso tempo avreste potuto laurearvi o ancora meglio pianificare la rapina perfetta, anziché simularla con Trevor e compagnia. Ma non è questo il punto, giocare è intrattenimento e divertimento, e pertanto non ha di per sé bisogno di essere produttivo: i videogiochi sono, sì, una perdita di tempo, almeno se arrivati ad una certa età conferiamo priorità ad alcuni obblighi sociali, professionali, affettivi o quant'altro, ma non lo sono né più né meno di altre forme di svago, anzi, oggi più che mai nella sua storia il videogioco ha saputo dimostrare un grandissimo valore anche in termini "artistici" e narrativi, oltre che strettamente ludici. La questione è perché, allora, altri generi di intrattenimento, come guardare un film, leggere un libro, cazzeggiare sul web o invadere la vita privata altrui o esibire la propria su Facebook hanno presso i più, esplicitamente o meno, una reputazione di gran lunga migliore? Innanzitutto la relativa "giovinezza" dei videogames, che se da un lato è un'opportunità, dall'altro ne giustifica l'ignoranza e la scarsa dimestichezza a trattarne da parte dell'opinione pubblica e da professionisti dell'informazione; poi c'è sicuramente la forte assuefazione prodotta dai videogiochi soprattutto nei giovani e nei meno giovani che suggestiona, terrorizzando, i genitori che vi abbandonano i propri figli; infine è da anni e anni ormai i videogiochi sono occasionalmente il bersaglio di una retorica che li accusa di ispirare comportamenti aggressivi, antisociali se non addirittura di omicidi e stragi. Non è un caso che molti tra gli autori di recenti spargimenti di sangue abbiano dichiarato di essersi ispirati a Doom, GTA o qualsiasi altro gioco ad alto tasso di violenza, ma questa sembra più una conseguenza, anziché una causa, dovuta  al fascino che alcuni videogiochi esercitano nei confronti di chi ha problemi emotivi o relazionali già da prima di iniziare a giocare (per quanto riguarda un approfondimento del tema videogiochi e aggressività vi segnalo l'interessante articolo della nostra Claudia Altini). Infatti, se da un certo punto di vista l'equazione videogiochi=emulazione omicida è del tutto statisticamente e scientificamente infondata, allo stesso modo di quanto accade per il cinema o per la narrativa in generale, c'è da dire che i videogiochi, al pari se non di più di altri media, sono una potente valvola di sfogo con cui possiamo scaricare la tensione e l'aggressività quotidiana mettendo in scena situazioni, "storie" e personaggi con cui immedesimarci, per liberare la nostra immaginazione o più semplicemente per evadere dal carcere che può diventare la quotidianità, con il suo mix letale di banalità e routine. Poi, purtroppo, in certi casi si trova un compagno di cella che ha da ridire sul piano di fuga. [caption id="attachment_30772" align="aligncenter" width="500"]PREG 2 Equivoci[/caption]

Ma i pregiudizi sono davvero del tutto frutto dell'ignoranza e della cattiva informazione, oppure i videogiochi (ed i loro utenti) hanno una parte di responsabilità?

Spesso, in questi anni di crisi, per ragioni legate perlopiù a logiche di mercato e di branding, i grandi sviluppatori hanno preferito investire su marchi e formule di gioco già consolidate, capaci di adescare con cadenza più o meno regolare un pubblico fidelizzato che si aspetta di anno in anno un upgrade più formale che sostanziale di ciò con cui si è già divertito in passato, almeno finché la carica di quella serie non si sarà del tutto esaurita. Se si esclude la scalpitante vivacità dello scenario indie, il videogioco dei grandi numeri fino a poco tempo fa si è sempre mostrato impaurito dalle innovazioni in termini di concept ed in particolar modo di maturità dei temi affrontati nel comparto narrativo, basti pensare che il progetto di Heavy Rain, prima di diventare un'esclusiva Ps3, fu presentato anche a Microsoft, la quale rifiutò a causa della scabrosità di una storia che raccontava del rapimento di bambini. Sul fronte del pubblico, una numerosa fetta di videogiocatori ha assecondato questa tendenza, preferendo godersi (sacrosanto diritto) i videogames per quello che sostanzialmente erano/sono, ovvero dei semplici giochi e nulla più, mentre l'ampliamento del mercato casual a partire dal lancio della Wii durante l'ultima generazione non ha certo prodotto un' inversione di questa tendenza, con lo spopolare di molti giochi immediati e accessibili a tutti e che ha visto inoltre l'intrusione nel mercato dei videogames di piattaforme concorrenziali non dedicate espressamente al gioco (smartphone e tablet) , con grande preoccupazione dei produttori di console portatili, e non solo loro. C'è poi, a mio avviso, da non sottovalutare la questione di un certo tipo di gioco online, quella zona d'ombra dove spesso l'agonismo raggiunto per determinati titoli ha accesso la competizione fino a degenerare in toni più consoni alla politica e alle curve dello stadio, e la console war, insieme con la competizione che spesso divide grandi brand appartenenti allo stesso genere (tipo COD e Battlefield), non sono altro che l'ennesima propaggine di questo agonismo sfrenato che muove una buona parte della galassia videoludica, e dove l'alibi dell'hardcore gaming ormai non regge più. Tutto questo ha alimentato per anni la sottostima, se non l'indifferenza, di tutti coloro che hanno sempre considerato il videogame un medium che non aveva molto da dire, al di sotto di quelle che poi, come sappiamo, sono le sue reali potenzialità. [caption id="attachment_30773" align="alignleft" width="150"]journey_cd_soundtrack_large_verge_medium_landscape ... e poi c'è Journey.[/caption] Per fortuna, bisogna riconoscere che sono molti gli spiragli aperti durante l'ultima generazione di videogames che fanno sperare in uno step successivo nel percorso evolutivo del medium. Da un lato c'è il dialogo e il continuo scambio di idee, o semplici intuizioni, tra gli sviluppatori indie ed il circuito mainstream, basti pensare alle strategie messe in campo da Sony e Microsoft per le loro nuove console, molto più orientate, sia tecnicamente che quantitativamente, al gioco indie; dall'altro sono nati nuovi brand, titoli e team di sviluppo innovativi, penso a Telltale games e alla serie di The Walking Dead, oppure al lavoro di Remedy con l'incompreso Alan Wake - per non citare i già tanto discussi The Last of Us o Bioshock Infinite - che spingono un po' più in su l'asticella della qualità media del videogame puntando soprattutto sull'integrazione tra il gameplay e la riscoperta capacità del mezzo di raccontare storie che sappiano coinvolgere il giocatore anche sul piano emotivo e morale. Last, but not least, c'è pure da considerare il fatto che l'industria videoludica è ancora una macchina da miliardi di dollari, e dove circolano i soldi, oltre alla creatività pura, ci sono anche buone probabilità che aumenti l'interesse negli ambienti specialistici, accademia e informazione in primis, ad approfondire di cosa, realmente, si tratta quando si parla di videogames. Tirando le somme, credo ci siano tutti i presupposti affinché tanti di quei crudeli pregiudizi e stereotipi cui il videogioco è condannato vacillino, per poi cadere del tutto. Aspettando che questo momento avvenga, non possiamo altro che tener salda la presa al nostro joystick, e continuare a divertirci, emozionarci, parlarne (*senza preoccuparci delle conseguenze) ma soprattutto giocare a dispetto di tutto quello che dicono i malpensanti.  

Modding, che passione: Skyrim

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Skyrim Mods

  E' inutile, ci sono dei giochi che non posso fare a meno di rigiocare millemila volte. The Witcher, Dragon Age, Mass Effect e last but not the least: Skyrim. Allo stesso tempo uno dei giochi più buggati e assuefacenti che mi sia mai capitato tra le mani. Dopo averci giocato al lancio ed aver completato la maggior parte delle quest da vero Nord (Nerd) di Skyrim, ho deciso di rigiocarci in occasione dell'uscita della Legendary Edition: che comprende patch, DLC, textures in HD ed altre migliorie. Questa volta voglio seguire una strada opposta e invece di giocare come fiero Nord guerriero, impersonerò un nobile Elfo Alto mago e arciere. [caption id="attachment_30900" align="aligncenter" width="500"]Realistic Mod Skyrim Perché mai uscire di casa quando con una mod puoi ottenere un mondo virtuale del genere?[/caption] Comincio la mia avventura e molto presto mi rendo conto del fatto che anche se ho scelto una strada diversa, la maggior parte delle quest le ricordo a memoria, ma soprattutto che vorrei una qualche miglioria dal punto di vista del gameplay. Che so, magari sarebbe bello poter avere più di un compagno, magari personalizzabile e con più opzioni di dialogo; oppure combattimenti più impegnativi con i draghi che, dopo esser salito di livello, mi diverto a sterminare come fossero semplici scheletri (come cambia la percezione degli scheletri tra Skyrim e Dark Souls!) ; o ancora, un cielo notturno più stellato e magnifico che accompagni il mio viaggio attraverso queste lande ghiacciate e desolate. Inutile negarlo, uno dei tanti vantaggi del giocare su PC è proprio la possibilità di modificare e agire su qualsiasi file e personalizzare la propria esperienza di gioco. C'è da ricordare però, che ad ogni vantaggio ottenuto dal modding (proprio come per l'overclock) corrisponde sempre un grosso rischio di rovinare irrimediabilmente il gioco. E' quasi obbligatorio un backup generale. Dopo una breve ricerca su Google, mi imbatto nel paradiso delle mod: Skyrim Nexus. In questo sito ci sono centinaia di mod amatoriali ma comunque di altissimo livello e davvero per ogni gusto. Peccato che sia necessario registrarsi per scaricare file oltre i 2 MB. Ci provo, ma scopro che è a pagamento e quindi penso di lasciar perdere. Invece, dopo un'altra ricerca, capisco che è possibile registrarsi gratuitamente. Balletto della vittoria! Da qui ha inizio il delirio più totale, seguito poi da una scelta ponderata delle mod che davvero facevano per me. [caption id="attachment_30901" align="aligncenter" width="500"]Chair Mod Cosa cazz...!?[/caption]

Chiunque abbia giocato a TES V sa bene come la maggior parte delle donne del gioco non siano proprio definibili come un fior di bellezza e gentil femminilità. Le donne Nord sono caratterizzate da uno spirito guerriero e per questo motivo hanno maniere rudi che spesso si riflettono in tratti facciali poco raffinati.

Ebbene, appena giunti nell' Eden... ah no, Nexus. Dicevo, nell'home page le mod più in vista sono quasi sempre quelle che vanno a modificare textures e comportamenti del gentil sesso. Io non sono molto interessato alla cosa e mi accontento di mod che raffinino in maniera non eccessiva i volti delle donne, eliminando lo sporco ed esaltandone i tratti.

Ah, ho anche trovato una vera e propria waifu da usare come compagna di viaggio che parla giapponese ed ha un'aspetto alla Final Fantasy. Il mio lato giappominkia freme dalla gioia!

Ma questo è solo l'inizio! Cercando più a fondo si possono trovare infiniti NPC da sposare o da portare con sé in viaggio, quasi tutti realizzati egregiamente e a volte con una storia alle spalle e missioni da compiere.

[caption id="attachment_30904" align="aligncenter" width="500"]Beautiful Girls Mods khajiit che sembrano vere Nekomimi, ragazze mozzafiato e allo stesso tempo abili guerriere. Ce n'è per tutti i gusti![/caption]

Sappiamo tutti che in Skyrim è possibile convolare a nozze, ma non è un segreto il fatto che questa possibilità non sia stata gestita al meglio. Dopo essere riusciti a sposare la nostra o il nostro prescelto infatti, le interazioni con quest'ultimo si limiteranno a qualche parolina dolce e a pasti caldi preparati per noi.

Perché allora non aggiungere altro?

Con la Legendary Edition ed il suo HeartFire, è possibile non solo creare dalle fondamenta la propria casa (ed arredarla con mod apposite), ma anche adottare uno o due orfani della strada e quindi realizzare il proprio "focolare", appunto, di famiglia. Molto interessanti e realistiche le interazioni coi bambini, i quali saranno davvero contenti di entrare nella nostra famiglia e saranno in costante ricerca di affetto, doni e a volte anche denaro.

Con una mod apposita (e ti pareva), sono riuscito ad adottare tutti i bambini dell'orfanotrofio di Riften, più una povera bambina vittima di violenze da parte del padre a Rorikstead.

Sono rimasto spiazzato e sorpreso nel vedere sempre nuove interazioni tra i bambini ogni volta che tornavo a casa. Essi litigano tra loro, vogliono giocare a nascondino o acchiapparella, non vogliono andare a letto presto, desiderano bambole e vestiti nuovi e posseggono sogni ed aspirazioni personali. Cosa volere di più?

Sì, avete ragione: la mod pornografica. C'è anche questo (come sancisce la famosa regola 34). Indossando un semplice amuleto di Dibella, sarà possibile infatti intrattenere focose relazioni sessuali con quasi ogni NPC del gioco, scegliendo posizione e ruolo attivo/passivo. Dopo averla provata ed essermi fatto un po' di risate per alcune posizioni assurde, l'ho subito disinstallata perché stonava troppo con il contesto del gioco.

[caption id="attachment_30902" align="aligncenter" width="496"]Sexy Lattuce Guard Anch'io ero un avventuriero come te, poi ho scoperto di voler correre nudo tra le lattughe.[/caption]

Archiviato l'argomento donne e famiglia, mi sono concentrato sul gameplay e qualche piccola miglioria estetica. Di Skyrim mi infastidiva il fatto di poter portare con sé solo un compagno alla volta, così ho trovato subito la mod che mi permetteva di portarne fino a 15. Certo, avere 15 seguaci snatura il gioco perché rende il tutto davvero troppo semplice ed è quasi impossibile gestire ogni NPC, quindi alla fine opto per una squadra alla Dragon Age, con altri tre fidi compagni di viaggio. Aumentando la difficoltà in Leggendaria, il loro aiuto viene attutito e quasi annullato.

Con un altro pacchetto di files, fornisco me e la mia squadra di armi ed oggetti unici e potenti e mi ritengo pronto a cominciare finalmente il mio lungo viaggio.

Non prima però di aver installato un nuovo, spettacolare cielo notturno nel quale campeggia nientemeno che La Morte Nera. Fantastico! Certo, stona molto con l'atmosfera medievale del gioco, ma è un piacere per gli occhi e per la mente.

Le mod grafiche mi interessano poco, anche perché è necessario un PC dalle altissime prestazioni per far girare uno Skyrim pesantemente moddato graficamente.

Tuttavia, con qualche accortezza, è possibile andare ad agire solo su ciò che è necessario: come le textures dell'acqua, la minacciosità delle nuvole e il suono della pioggia e dei tuoni, o le textures delle fiamme e degli incantesimi.

Anche la mappa, seppur bellissima, ha il punto debole di non indicare bene le strade, costringendoci molte volte a preferire lo scalare una montagna con il nostro cavallo anti-fisica piuttosto che seguire un normalissimo sentiero. Beh, inutile dirlo, con la mod apposita è possibile ottenere uno zoom potenziato sulla mappa e dei sentieri ben evidenziati. La mappa diverrà così estremamente più godibile.

[caption id="attachment_30903" align="aligncenter" width="500"]Animal Bizarre Mods Cavalli infuocati, pony, granchi-like-a-sir e ragni Spider Man. Ok, enough internet for today.[/caption]

E' anche possibile aggiungere le stagioni, le impronte delle creature sulla neve e arricchire di molto flora e fauna del territorio.

Desiderate un cane di razza che vi accompagni? Presto fatto, anche se dopo un minuto lo eliminerete a causa del suo continuo abbaiare. Siete stanchi dei soliti animali? Tigri, linci e mini mammut sono pronti per essere scaricati.

Avrete solo ed esclusivamente l'imbarazzo della scelta e lo sbattimento dell'installazione con tutti i lati negativi che comporta.

In effetti, come ho già detto, il modding non è tutto rose e fiori. Dopo queste ed altre mod installate, ho notato l'aumentare di bug importanti e fastidiosi che spesso mi hanno impedito di andare avanti.

Non riesco più ad assorbire le anime dei draghi, quindi sono costretto ad usare un cheat ogni volta che uccido un drago; un bug mi impediva di uccidere Miraak nel DLC a lui dedicato ed ho avuto altri piccoli problemi che però sono fortunatamente riuscito ad arginare con qualche fix, patch e accorgimento apposito.

Insomma, se non siete degli smanettoni abituati a modificare file, non ci provate. Oppure, se proprio volete, utilizzate l'installer fornito sul Nexus, il quale evita la maggior parte degli errori umani.

[caption id="attachment_30907" align="aligncenter" width="500"]Games Mod A sinistra, un'armatura ispirata a Zelda (scherzavo, Link!); a destra, un possibile scenario con dei pokèmon da catturare al posto degli animali.[/caption]

Cosa resta da fare quando si è riusciti a spremere tutto ciò che si poteva da un gioco? Lo si unisce ad altri giochi!

Ecco quindi spuntare mantelli da Assassin's Creed, armature di Legend of Zelda ed altri, deliranti, folli e geniali mix.

Personalmente, ho intenzione di installare un'ultima, importante mod. L'autore afferma nella descrizione che crede di dover rimproverare a Bethesda il fatto di non aver sfruttato a dovere i due pilastri sui quali avrebbe dovuto fondarsi l'intero titolo: i draghi e la guerra civile. Io sono parzialmente d'accordo e ho intenzione di provare la sua mod, che creerà scontri random tra Imperiali e Manto della Tempesta e a volte anche Draghi.

Per ora, mi sto godendo il fantastico DLC Dawnguard, quando mi inoltrerò finalmente nel filone delle quest principali che finora ho totalmente ignorato, installerò anche questa mod.

E voi? Avete intenzione di immergervi in questo mondo caotico e modificare all'inverosimile il vostro gioco oppure siete dei puristi e preferite una versione pulita e standard?

Ditemi nei commenti cosa ne pensate e quali mod vi piacciono maggiormente.

Non mi resta altro che darvi un piccolo assaggio di tutto ciò di cui vi ho parlato:

[caption id="attachment_30910" align="aligncenter" width="500"]My Sky-Character A sinistra, il mio cielo con Morte Nera incorporata. A destra, il mio personaggio avvolto dall'urlo ottenuto dal DLC Dragonborn. Serana, non fare la timida e voltati![/caption]

Digitale videoludestre – Prima parte

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Partiamo da un presupposto che può far storcere il naso a molti: io non amo il collezionismo. Specialmente per i videogiochi. Non mi interessa collezionare e far prendere polvere e spazio a scatole di prodotti che diventano facilmente obsoleti e incompatibili con le macchine future. Si, ok, è più bello, qualcuno si degna anche di fare delle confezioni carine, le cartoline di Ico e le mappe di GTA, però diciamo che dò valore al contenuto più che al supporto. Senza considerarne poi l'utilità: un disco musicale ogni tanto lo riascolto; un film, raramente, posso riguardarlo ma un videogioco no, sono consapevole del fatto che una volta terminato al 99% non ci giocherò più nella vita.  Di conseguenza non ho alcun problema a un futuro (che un po' è già un presente) fatto quasi esclusivamente di freddi file dentro un computer. Tuttavia non vado matto neanche per lo stato attuale della distribuzione digitale e ora vi spiego le mie ragioni. Partiamo da un discorso banale: è chiaro che un qualcosa di fisico valga di più di qualcosa virtuale. Non solo per il semplice fatto materiale in sé quanto perché mi permette di fare cose per cui i nostri amati editori videoludici vanno matti, come prestarlo(!), rivenderlo(!!) o addirittura mettermi d'accordo con un amico/fratello e dividere la spesa (!!!). Come dicevo prima, un po' per disinteresse totale verso il collezionismo, un po' perché il portafoglio non è mai abbastanza pieno, una volta terminato un gioco fisico tendo subito a rivenderlo o a farmi fare lo sconto per qualcosa di nuovo al negozio di turno, seppur consapevole della mezza-truffa. Recentemente però, giocando prevalentemente su PC, i saldi di Steam stanno sempre più diventando il mio standard di acquisto di videogiochi, perché quando ne compri uno uscito da  soli 3-4 mesi a 17 € (per non parlare di quelli  più datati ad un ammontare di euro che si conta con le dita di una mano) non stai a farti tanti conti su quanto spenderesti acquistandolo fisicamente -anche usato- e rivendendolo poi. Lo prendi e basta.

Cosa c'è che non va allora? Beh vi basta andare un attimo nelle ultime novità di Steam e di Amazon e confrontare i prezzi: le più recenti uscite come Batman, Call of duty o Rome 2 hanno dei prezzi in digitale che non solo non sono nettamente inferiori ma sono addirittura superiori di qualche euro rispetto alle controparti fisiche spedite comodamente a casa in due giorni. Per non parlare dell'importazione estera come Play.com o Zavvi. La situazione migliora rivolgendosi ai negozi alternativi (del tutto legali se ve lo stiate chiedendo) come cjs-cdkeys ma il punto è sempre che io non pagherò mai il virtuale tanto quanto (o anche poco meno) il fisico. Non ho problemi ad aspettare un po' ma perché devo sperare in uno sconto futuro che non è detto che arrivi? Confrontiamo con il mercato musicale: una media di 10 euro per un nuovo album in mp3 su iTunes/Amazon o simili, 15-18 per il CD spedito a casa. E' ovvio: tagliando gli intermediari e risparmiando sui materiali il digitale riesce a offrire un prezzo decisamente conveniente, mentre chi è affezionato al CD, anche solo per motivi logistici come l'autoradio ad esempio, pagherà il prezzo standard, ma avrà effettivamente qualcosa di più. Trovo alquanto assurdo che il medium più tecnologico che esista sia invece indietro sotto questo aspetto. Ho parlato di Steam ma per le console non va meglio: le nuove macchine in uscita questi giorni avranno, da quanto ho capito, tutti i giochi anche in digitale, ma sempre allo stesso prezzo del fisico o giù di li. Per non parlare delle prese in giro che si trovano nel Marketplace, con giochi vecchi di anni e anni ancora all'improponibile cifra di 30€. Con tutte le protezioni e i DRM del caso. E' un peccato perché il digitale può offrire nuove possibilità (e in effetti le offre se si ha la pazienza di aspettare un po') ma con questi problemi "a monte" difficilmente riuscirà a sfondare fra buona parte degli utenti. Nela seconda parte discuteremo invece di quello che succede "a valle", cioè fra i videogiocatori  

Next gen: What’s next?

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mgs5-e3-2013

Oggi, con il lancio di Playstation 4 e l'Xbox One già in vendita dalla settimana scorsa, possiamo finalmente accogliere nel nostro salotto la tanto discussa next-gen, o almeno pensare di farlo in prospettiva più o meno futura, come chi spera in una offerta vantaggiosa oppure, e sono la maggioranza, quelli che aspettano di capire cosa davvero abbiano da offrire le nuove console . Intanto nel nostro sito e in diversi podcast abbiamo già speso molte parole sulle tante perplessità che ha sollevato una generazione di console che di nuovo ha - per ora - ancora ben poco (e il nostro caporedattore Matteo l'ha ben evidenziato nel suo infuriato articolo), e il cui vero banco di prova è proprio nei titoli che tra qualche mese inizieranno ad essere pubblicati. Bisogna essere ottimisti? Il 2014 sarà l'anno in cui la next-gen potrà sfoderare le sue vere armi, e speriamo che da questo duello saranno proprio i videogiocatori ad uscire vincitori. Quindi, ricapitoliamo un po' la situazione, presentando i titoli più interessanti previsti per l'anno a venire: INFAMOUS: SECOND SON (Esclusiva Ps3, 21 marzo 2014) Inizialmente previsto tra i titoli di lancio di Ps4 e poi rimandato alla prossima primavera, il nuovo titolo di Sucker Punch, sequel di una delle serie più importanti che ha accompagnato la crescita di Ps3,  si è presentato già dalle prime immagini come uno dei titoli di punta che avrebbe dimostrato le “incredibili” potenzialità del nuovo hardware di casa Sony. Mettendoci nuovamente a disposizione un’intera città da esplorare, ma soprattutto da distruggere, il prossimo Infamous si prospetta come un esaltante spettacolo pirotecnico, fatto di esplosioni, trasformazioni, poteri paranormali, ma soprattutto combattimenti frenetici dove scateneremo la nostra implacabile collera contro orde di nemici pronti ad immolarsi per il nostro divertimento. PRO: Comparto tecnico ottimo, dalle texture fino al frame-rate. CONTRO: Il gameplay sarà vario e divertente quanto promette oppure non c’è nulla di nuovo sotto il sole? Second-Son-Gameplay-E3   WATCH DOGS (Multi, Primavera 2014, forse) Uno dei titoli più attesi e promettenti da due anni a questa parte, rimandato all’ultimo momento un mese prima dell’uscita ufficiale e con i pre-order già avviati: il gioco sarà valso la candela da 560 milioni di dollari di perdita stimati per Ubisoft? L’esperienza passata ha dimostrato in numerosi casi che un hype eccessivo, aggiunto ad una lavorazione travagliata e a numerosi ritardi, provoca più danni che altro, al gioco e ai giocatori stessi. Watch Dogs ha dalla sua una casa di sviluppo con un’importante tradizione alle spalle e numerose idee potenzialmente innovative, prima fra tutte la possibilità di interagire con un ambiente altamente reattivo attraverso le abilità di hacking, oltre ad un comparto narrativo intrigante ed una mappa enorme da esplorare. Tuttavia un progetto di proporzioni così enormi richiede una cura puntigliosa e un estro creativo in grado di reggere ad un carico altrettanto enorme di aspettative. Staremo a vedere, intanto teniamo le dita incrociate. Non si può vivere di soli Assassin’s Creed, no? PRO: C’è davvero tanta carne a cuocere…. CONTRO: …. ma speriamo che troppo tempo sulla brace non l’abbia resa immangiabile. commento personale: se ne esce fuori una merda, giuro che gli brucio il motorino a quelli della Ubisoft! Watch-Dogs-Gameplay   THIEF (Multi, 28 febbraio 2014) Quando si soffre una carenza endemica di progetti originali che possano chiamare a sé un pubblico abbastanza ampio da giustificare costi elevati di sviluppo, una delle strategie che spesso si adotta da qualche tempo anche nel settore dei videogames è quella di rispolverare vecchi classici e riadattarli per il pubblico più giovane. Thief è il reboot di una delle più celebri saghe stealth di sempre, che a suo tempo contribuì in modo sostanziale alla re-invenzione di questo genere grazie a meccaniche di gioco incentrate sulla gestione di fattori ambientali quali luci e rumori e ad una ambientazione steampunk che mescolava stile vittoriano e poteri magici. Il capitolo per next-gen sarà sviluppato dal team Eidos Montreal, il quale ha già svolto un ottimo lavoro per l’ultimo Deus Ex, e promette di riprendere la formula originaria nella sua componente più tattica e riflessiva, che senz’altro costringerà il giocatore ad aguzzare l’ingegno prima di muoversi dall'oscurità che lo protegge. PRO: Un omaggio allo stealth duro e puro CONTRO: Il gameplay deve essere calibrato alla perfezione per non essere frustrante e limitativo. thief-2014_11   DESTINY (Multi, TBA 2014) Il prossimo gioco di Bungie, per l’occasione slegatasi dagli accordi di esclusiva con Microsoft, è probabilmente il titolo più ambizioso della nuova generazione. Destiny è uno sparatutto in prima persona con una forte indole da MMO, che promette di trasportarci in un universo di enormi proporzioni da esplorare in compagnia della nostra squadra di amici, tra civiltà in rovina e razze aliene, missioni in cooperativa su pianeti sconosciuti ed eventi pubblici. Inoltre il mondo circostante sarà in continuo mutamento, influenzato dalle gesta compiute dai giocatori, mentre la storyline principale si dipanerà attraverso diversi archi narrativi che Bungie aggiungerà nel tempo per ampliare l’esperienza di gioco oltre i limiti consueti. Se poi consideriamo che il team è lo stesso che ha creato la saga di Halo, allora abbiamo molte più garanzie sulla qualità sia del comparto narrativo e della sua epicità, sia dell’attenzione dedicata al fattore multiplayer. PRO: Il gioco è fatto per durare non nei mesi, ma negli anni, promettendo di rivoluzionare completamente il multiplayer di massa su console (e non solo). CONTRO: Il multiplayer attira di tutto, speriamo che non diventi un bordello confusionario e selvaggio. Destiny_The_Law_of_the_Jungle_G_08   TITANFALL (esclusiva Xbox One, 13 marzo 2014) Uno dei titoli che ha ricevuto più riconoscimenti, a torto o a ragione, da parte della critica nel passato E3 2013 è stato proprio Titanfall, un FPS giocabile esclusivamente on-line che, dopo tanti COD e Battlefield troppo simili tra loro, sembra finalmente portare nel genere una forte ventata di freschezza. La prima grande innovazione esibita dal titolo di Respawn Entertainment è la possibilità di comandare a distanza o pilotare giganteschi mecha, ognuno con abilità e proporzioni diverse a seconda della categoria di appartenenza, mentre per quanto riguarda l’azione non robotizzata potremo scegliere tra le consuete classi, dall’assalto al tattico, ma stavolta muovendoci all’interno di mappe che si sviluppano soprattutto in verticale e che ci è consentito scalare in assoluta libertà grazie a jetpack e salti in lungo. Stando alle impressioni descritte da chi ha potuto provarlo in anteprima, il gioco sembra garantire un’azione al cardiopalma ed un’esperienza varia ma soprattutto inedita, grazie alla combinazione tra azione tradizionale e scontri a bordo dei robottoni. PRO: I mecha, e non è poco. CONTRO: L’assenza di una modalità in singolo potrebbe rendere il gioco meno accessibile ad una larga fetta di pubblico. E poi, se alla fine si trattasse soltanto di una grande tamarrata? Titanfall   TOM CLANCY’S THE DIVISION (multi, 2014 inoltrato, forse) Ubisoft sembra essersi specializzata nel lanciare delle bombe a sorpresa durante ogni E3. Dopo Watch Dogs nel 2012, nel 2013 è toccato a The Division, in parte sparatutto in terza persona, in parte RPG, ma essenzialmente un titolo open world incentrato sul multiplayer online. Lo scenario è quello di una società messa in ginocchio da un nuovo agente patogeno che ha decimato la popolazione e reso gli Stati Uniti un posto pericoloso in cui vivere. Ma un’infrastruttura segreta dal nome in codice Dark Winter ha il compito di riportare l’ordine nelle strade di New York e aiutare i sopravvissuti. Gli ingredienti per il successo ci sono, dal free-roaming ad una forte componente cooperativa, ed in più una applicazione dedicata per smartphone e tablet che ci consentirà di comandare un drone con cui supportare la squadra in gioco. Peccato che i tempi di attesa sembrano ancora lunghi… PRO: L’ambientazione post-apocalittica e la componente GDR possono produrre una forte immersione nel mondo di gioco CONTRO: Si sa e si è visto ancora poco, ed è troppo presto per esprimere perplessità a riguardo. 3694830   THE WITCHER 3 (Multi, TBA 2014) Dopo due ottimi episodi, le avventure dell'ultimo witcher Geralt di Rivia si confronteranno nella prossima generazione con un'inedita formula open world integrata con uno storytelling ancora più orientato alle scelte del giocatore. Detto in altri termini, la mappa di gioco, assicurano gli sviluppatori, sarà 35 volte più grande rispetto a quella del capitolo precedente, e le nostre scelte, oltre che più complesse e dai contorni etici più sfumati, produrranno conseguenze spesso inattese e su scala anche molto vasta. Dal punto di vista grafico il passo in avanti è più che evidente, tanto per gli immensi paesaggi che per i personaggi. Pertanto la realizzazione di un vasto mondo fantasy credibile, vivo e disseminato di avventure grandiose sembra l'obiettivo su cui maggiormente si stanno concentrando gli sviluppatori, e non vediamo l'ora di vedere o provare qualcosa di più concreto che mostri le reali potenzialità di un gioco che ha tutte le carte in regola per affermarsi come un vero e proprio capolavoro. PRO: Un grandissimo mondo da esplorare e tante storie da vivere al suo interno. CONTRO: L'open world potrebbe compromettere la coerenza narrativa del gioco. The-Witcher-3-wild-hunt-3   THE ORDER: 1886 (Esclusiva Ps4, TBA 2014) Ancora molte sono le nebbie che avvolgono questo curioso titolo, e non solo per la sua peculiare ambientazione, sospesa tra una ricostruzione storica della fumosa Londra di età vittoriana e un fantasy con qualche evidente richiamo all'estetica steampunk. The Order infatti si è mostrato soltanto attraverso una breve sequenza cinematica, ma tanto è bastato ad attirare l'attenzione dei più, mentre i pochi giornalisti e addetti ai lavori che hanno potuto osservare a porte chiuse le prime tech demo ne hanno parlato come il gioco che porterà alla luce, tecnicamente parlando, il lato più "next-gen" dell'hardware di Ps4, esplorando possibilità finora solo immaginate nella riproduzione della fisica degli oggetti e dei materiali dello scenario. Sul versante del gameplay, invece, The Order sarà uno sparatutto classico in terza persona con coperture, la cui novità principale risiederà in un nuovo sistema di gameplay per cui le tradizionali sequenze QTE saranno sostituite da scene in cui avremo a disposizione più azioni tra cui scegliere, con relative conseguenze sullo svolgimento e l'esito della scena stessa. I team che si occupano del progetto, i Ready at Dawn e i Santa Monica di God of War, dicono di voler costruire un vero e proprio universo narrativo a partire da un solido background narrativo, ma per ora non ci resta che aspettare un filmato, magari che mostri qualcosa del gameplay, che finalmente possa darci un'idea concreta di che cosa si nascondi realmente sotto i fitti banchi di nebbia. PRO: Atmosfera interessante e annunci promettenti. CONTRO: Aldilà degli annunci e delle voci di corridoio si sa ancora poco, troppo poco... knightfull-640x378   METAL GEAR SOLID V: GROUND ZEROES & THE PHANTOM PAIN (Multi, primavera 2014) Ci sono titoli che da soli valgono l'acquisto di una console, e il prossimo capitolo di Metal Gear Solid, una delle saghe videoludiche più amate di sempre, si candida a pieno titolo a rientrare tra questi. Il quinto episodio della saga sarà suddiviso in due parti, di cui la prima, Ground Zeroes, svolgerà la funzione di prologo al capitolo vero e proprio, The Phantom Pain. Una scelta così peculiare è giustificata essenzialmente dalla necessità di introdurre gradualmente i giocatori alla novità più radicale tra le numerose previste, ossia una formula open world del tutto inedita per la serie, che ci consentirà di svolgere missioni principali e secondarie in un'area di gioco molto più vasta di quelle esplorate in passato, spostandoci da una zona all'altra attraverso veicoli diversi, jeep come anche cavalli, e disponendo inoltre di una Mother Base da cui coordineremo l'azione. In termini di gameplay questa varietà si traduce nella possibilità di adottare approcci molto diversi per portare a termine una missione, per cui  ricercando la tattica giusta saremo obbligati a tener conto di fattori ambientali legati alla fase del giorno in cui sceglieremo di agire, così come di nemici molto più imprevedibili di prima, che spesso si muoveranno in coppia e seguiranno percorsi non ripetitivi. Insomma, nel corso degli anni la serie di Metal Gear ha sempre raggiunto con ottimi risultati l'equilibrio giusto tra riconoscibilità del gameplay ed elementi di innovazione, per cui ogni capitolo ha rappresentato allo stesso tempo la naturale evoluzione della saga ed uno spartiacque fondamentale per la serie come per la storia dei videogames. Se di una cosa siamo quasi del tutto certi, è che anche il prossimo capitolo riuscirà a mantenere l'altissimo standard qualitativo cui siamo stati abituati finora. PRO: L'ulteriore, completamente nuovo, tassello di una serie di capolavori che ha segnato la storia del videogame. (è pure il mio preferito, ndr.) CONTRO: La formula open world implica il rischio di snaturare alcuni tratti più tradizionali del gameplay. Metal-Gear-Solid-V   THE EVIL WITHIN (Multi, TBA 2014) Furono in molti, me compreso, ad esultare quando il padre del survival horror, che risponde al nome di Shinji Mikami, presentò il nuovo progetto con cui avrebbe rilanciato uno dei generi più bistrattati e deformati dell'ultima generazione. The Evil Within ci trasporta nuovamente nei luoghi oscuri e claustrofobici di cui tanto sentivamo la nostalgia, immergendoci in un'atmosfera malata che, già a partire dalle prime immagini diffuse, minaccia di terrorizzarci fino al midollo. Le meccaniche di gioco, stando a quanto riportato in via ufficiale e ad alcuni video leaked in rete, sembrano ricalcare il modello di Resident Evil 4 (ultimo capitolo della serie diretto da Mikami, e si vede), con la classica visuale alle spalle del protagonista ma con un taglio meno action, prediligendo un ritmo più lento e calcolato in modo da generare numerosi picchi di tensione durante gli assalti nemici. Inoltre, le creature che ci daranno la caccia, dal gigante macellaio armato di motosega alla donna-ragno partorita da una pozza di sangue, sono già in partenza tra i più disturbanti che si siano visti da anni a questa parte. PRO: Il ritorno in grande stile del survival horror di un tempo. CONTRO: C'è sempre la paura che nonostante le premesse l'action finisca per prevalere sul resto. The Evil Within   DEEP DOWN (TBA 2014) L'action-gdr  che Capcom ha in serbo per la nuova console Sony, se da un lato richiama elementi tradizionali del genere gdr ad ambientazione fantasy, dall'altro propone alcune soluzioni dal forte potenziale innovativo,tra cui spiccano la scelta di distribuirlo nel formato free-to-play e la struttura dei dungeon esplorabili, che saranno generati in modo random e a seconda delle emozioni registrate dai giocatori che li hanno visitati. Infatti Deep Down è un titolo in cui il multiplayer cooperativo riveste un ruolo fondamentale, anche in relazione allo sviluppo, anzi dovremmo dire alla "ricostruzione", della storyline, ambientata in un futuro prossimo in cui una nuova tecnologia permette di rievocare memorie del passato, e che sarà inoltre strutturata come un complesso mosaico i cui tasselli, chiamati Memento, sono registrazioni disseminate nelle aree di gioco e che i giocatori potranno addirittura scambiarsi tra loro. La beta ufficiale partirà al lancio di Ps4 in Giappone, precisamente il 22 febbraio 2014, pronti? PRO: L'esplorazione dei dungeon "emozionali" e i combattimenti in cooperativa con altri giocatori sembrano il vero piatto forte di questo titolo, e anche visivamente promette bene. CONTRO: Il sistema di controllo, stando ai video mostrati, potrebbe risultare per molti scomodo e poco reattivo. deep_down_03-1152x648_jpg_960x540_crop_upscale_q85 Sono dunque molti i giochi che invaderanno gli scaffali già a partire dal prossimo anno, e a questi bisogna aggiungere, oltre a quelli che magari non hanno trovato spazio sulla lista per ragioni di pertinenza o di distrazione personale, i vari e promettenti indie distribuiti in digitale, oppure titoli che magari non sono ancora stati annunciati o di cui  non è nota la data esatta di rilascio (ma non sperate di vedere FFXV Kingdom Hearts III prima del 2015). E poi, sopratutto, quali sono i giochi che aspettate di più? Su quali riponete le migliori aspettative? Scrivetelo nei commenti oppure su Twitter, il nostro account ufficiale è @parliamodivg!

Space Engineers: spazio agli “indie”gneri!

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Sull’onda del crescente numero di titoli Indie sui nostri scaffali virtuali vi propongo oggi un sandbox davvero ben fatto, che mi ha già convinto nonostante sia ancora in fase alpha: Space Engineers. Per chi non conosce il genere sandbox, è davvero ora di provarlo! Ricordate le intere città da voi costruite con pochi mattoncini e tanta fantasia? E quella macchinina assemblata con 4 ruote, 2 pezzi qua e là e una secchiata di immaginazione? Era stupendo ricreare il nostro pensiero, giocando da piccoli (tzè, io fino a ieri) con quei maledetti pezzetti che andavano via via mescolandosi. Il limite era forse il numero di pezzi? A me ne mancava sempre uno per la perfezione! Ecco, con il genere sandbox avrete un’infinita scorta di materiale con cui interagire. Automobili, case, macchinari improbabili, navi o intere città. [caption id="attachment_31117" align="alignleft" width="400"]Oggi un mulino, domani il mondo! Oggi un mulino, domani il mondo![/caption] Un esempio di ottima qualità è Minecraft, senza però dimenticare Terraria o il vetusto Dwarf Fortress (il cui nome originale è “Slaves to Armok: God of Blood, Chapter II: Dwarf Fortress”). Oltre alla modalità creativa in cui davvero la vostra mente è il limite, via via sono stati aggiunti sempre più elementi: quest, missioni, obiettivi, modalità.   Spesso caratterizzati da una grafica fumettosa o se vogliamo “quadrettosa”, Space Engineers attua una vera e propria inversione di tendenza offrendo invece un mondo realistico e ben curato. Al momento anche se la versione alpha non permette troppo (tutta la libertà che può interessarvi ma pochi oggetti) ci si può già divertire a creare qualsiasi tipo di stazione o navicelle (sia minuscole che enormi), applicando anche dei campi gravitazionali alle stesse! Gli urti sono ben gestiti con danni e deformazioni dei materiali, inoltre qualche sbirciata alle feature in preparazione mi ha fatto davvero venire l’acquolina in bocca! Cosa ci attenderà nel prossimo futuro? Una missione di colonizzazione? La difesa da una razza di extra-terrestri? Oppure la gestione di una ditta di trasporti inter-spaziali? [caption id="attachment_31122" align="aligncenter" width="500"]Un paesaggio non da tutti i giorni! Un paesaggio non da tutti i giorni![/caption] Beh la partita è vostra, giocate le pedine come meglio desiderate… nell’attesa di un motivo, io mi riproduco il mio bello shuttle, per sognare e viaggiare ancora una volta! Armatevi dei migliori ritrovati della tecnica per costruire le navette dei vostri sogni, le prossime colonie spaziali o magari un incrociatore galattico! Scommettiamo che qualcuno sta già realizzando la Morte Nera?
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