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Rigiocare una storia?

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Pensieri travolgenti, sconclusionati, annoiati di un giocatore non ri-giocatore. O quasi.


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E3 2013 is coming!

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La redazione di PDV è pronta per seguire l'evento insieme a voi!

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Il nostro commento sulle conferenze Microsoft, Sony, EA e Ubisoft

Conferenze E3: Parte 2 e Conclusioni

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Commentiamo il Nintendo Direct e tiriamo le conclusioni generali

E3, tutto in un articolo!

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Volete sapere cos'è successo? Volete vedere tutti i video? Ecco l'articolo che fa per voi!

The Humble Indie Bundle 8

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Ultimamente mi sono interessato degli Humble Dumbles! No aspè, Mumble Bundles? O era Double Mambos? Ok sono ignorante e non me lo ricordo mai come si chiamano, vado a vedere…

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Videogiochi e Cinema

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Quali sono le differenze tra giocare un videogioco e vedere un film?

OUYA… un successo!

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La piccola console parte benissimo

Wolfenstein: The New Order

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Dotato di un nuovo, avvincente trailer presentato all'E3 di quest'anno, in fase di lavorazione da parte di MachineGames, sarà pubblicato, probabilmente, verso la fine 2013 da Bethesda Softworks. Di cosa sto parlando?  Amici gamers e fan della serie, vi presento: Wolfenstein: The New Order! Il gioco è stato annunciato il 7 maggio e seguirà gli eventi della saga reboot iniziata con Return to the Castle del 2001 e Wolfenstein rilasciato nel 2009. Il titolo userà il motore id Tech 5. Ma veniamo alla trama, cosa succede in questo terzo capitolo?: il nostro protagonista, l'agente B.J. Blazkowicz si sveglia in Polonia, nel 1946, nel bel mezzo di un attacco di artiglieria, purtroppo la sua mente è confusa e priva di ricordi. Il provvidenziale intervento di un’infermiera polacca, Anya,  lo salva da morte certa, conducendolo in un manicomio. Qui, il soldato trascorrerà i successivi quattordici anni in uno stato di coma. Si sveglierà solo  nel 1960, in un mondo completamente diverso da quello in cui si era addormentato, un mondo trasformato dall'ordine nazista, che ha trionfato contro i suoi avversari. Tranquilli, sappiamo bene che i libri ci riportano tutta un'altra storia! Infatti, contrariamente a quanto accaduto realmente, in seguito agli eventi di Wolfenstein,  i nazisti hanno vinto la Seconda Guerra Mondiale, conquistando anche città come Londra e New York. La tecnologia tedesca sembra essere diventata inarrestabile, i nazisti hanno perfino condotto un allunaggio e sviluppato dei mecha da combattimento che seminano terrore nelle strade. Le speranze per l'umanità sembrano perdute, ma l'agente B.J. Blazkowicz rappresenterà l'unica luce in un mondo ormai inghiottito dalle tenebre naziste. Riuscirà il nostro eroe  a cambiare la storia? wolfenstein_the_new_order_annuncio_trailer Jens Matthies, direttore creativo di MachineGames, a proposito del titolo ha dichiarato:  "Siamo orgogliosi di poter offrire un nuovo capitolo di Wolfenstein ai giocatori di tutto il mondo", e ha aggiunto "In quanto fan della serie, lavorare a questo titolo è un onore, e il nostro team intende creare un'esperienza action-adventure indimenticabile che soddisferà tutti gli appassionati degli sparatutto in soggettiva". Insieme all'annuncio ufficiale la software house ha pubblicato il primo trailer (presentato all'E3 di quest'anno):  sulle note di All Along The Watchtower interpretata da Jimi Hendrix mostra una catena di montaggio nazista, intenta nella preparazione di un esercito di pericolosi mech. Ultimamente Pete Hines, vice presidente marketing  Bethesda, ha risposto a chi si interrogava riguardo le motivazioni che avessero spinto Bethesda e Machine Games alla realizzazione di questo nuovo Wolfenstein: "crediamo che quello che ha rappresentato, e quello che ancora rappresenta, sia fantastico. Crediamo che si possa realizzare in modo migliore per tutto quel pubblico. Non stiamo facendo questo Wolfenstein perché riteniamo che 'oh, tutti si ricordano subito di Wolfenstein quando devono pensare agli FPS'. Non siamo così ingenui." Quindi aspettiamoci un gran bel titolo, che non basi il suo successo esclusivamente sulla popolarità della saga, ma su fondamenta ben più solide. Cos'altro accadrà in questo mondo dalla storia alternativa, dove la dittatura ha preso il sopravvento, accompagnata da una spettacolare e terrificante tecnologia da guerra? Non ci resta che aspettare l'uscita del titolo alla fine del 2013! Nel frattempo per i nostalgici vi ripropongo: il mitico e storico Wolfenstein 3D!

La Piazza Mii Streetpass si aggiorna con 4 nuovi giochi

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plazamii2 (199 x 200)

Come molti possessori del Nintendo 3DS sapranno, all'interno della console è presente un software preinstallato chiamato Piazza Mii Streetpass. Al suo interno sono presenti tutti i Mii di altre persone incontrati tramite Streetpass, cioè quando 2 console si "incrociano" mentre sono in standby e si scambiano dati tra di loro, oppure quando si gioca online. Solo quando si incontra qualcuno con lo Streetpass però è possibile giocare a due divertenti minigiochi presenti nella piazza: il primo è Pazzi per i Pezzi, dove il giocatore deve cercare di completare dei puzzle prendendo i pezzi mancanti dalle altre persone, e Libera Mii, simile ad un RPG dove i Mii fungono da guerrieri che, a turno, possono sferrare un attacco, lanciare magie che variano a seconda del colore della maglietta indossata o utilizzare oggetti. Nel caso in cui il giocatore non abbia incontrato nessun altro Mii tramite Streetpass, può decidere di utilizzare le monete di gioco, ottenibili facendo dei passi con la console in tasca, per avanzare comunque nei minigiochi anche da solo. Progredendo si ottengono anche delle ricompense: completando i puzzle per esempio è possibile sbloccarne l'immagine e osservarla in movimento e in 3d, mentre avanzando in Libera Mii si ottengono copricapi, molti ispirati ai personaggi dell'universo Nintendo, da equipaggiare al vostro Mii. Con il nuovo aggiornamento disponibile dal 20 Giugno, dalla Piazza Mii è possibile scaricare, a pagamento, 4 nuovi giochi al prezzo di 5 euro l'uno, oppure di 15 euro per l'intero pacchetto. I giochi si differenziano tutti per gameplay e genere, ma sono tutti riuscitissimi e divertenti. streetpass1 (400 x 225) Il primo è Galassia Streetpass, uno sparatutto spaziale a scorrimento  prodotto e sviluppato dalla Good-Feel. Il giocatore inpersona il pilota di una navetta della pattuglia Mii e dovrà fermare e sconfiggere l'esercito dei pirati spaziali. Per combattere avrà bisogno dell'aiuto di altri Mii: equipaggiandosi con il giocatore infatti, gli permetteranno di utilizzare una serie di armi che variano a seconda del colore della maglia di quel Mii (per esempio, se veste di rosso potrete utilizzare un lanciafiamme, con il blu invece avrete a disposizione dei missili a ricerca). Utilizzando le monete di gioco, si possono reclutare anche altri soldati oltre quelli incontrati tramite Streetpass , ma potranno essere richiamati solo un massimo di 10 Mii per volta, che dovranno essere poi raccolti avanzando nel livello e disposti su una griglia nel Touch Screen uno per uno. Nel caso in cui 2 o 3 Mii siano pozizionati sulla stessa fila, l'arma che si trova nell'estremità della linea diventerà più potente e rapida.  Sta al giocatore decidere se concentrare il fuoco di fronte, rendendolo più potente completando una linea, oppure dividere i Mii in più punti della griglia in modo da essere coperti su più direzioni. Nel caso in cui il giocatore venga colpito, perderà un soldato equipaggiato e nel momento in cui ne rimane sprovvisto, dovrà ritirarsi, ma potrà riprovare il livello fino a 3 volte. Il gioco è composto da 5 mondi, divisi a sua volta in 3 livelli ciascuno. In ognuno di questi, sono presenti un punteggio prefissato di battere, 5 diamanti da raccogliere e l'obiettivo di completarlo senza essere stato mai colpito. Fra i 4 nuovi giochi, Galassia Streetpass è sicuramente quello che si concentra di più sul gameplay dinamico e d'azione e regala ottimi momenti di divertimento grazie ai bellissimi livelli, sfide contro boss, tanti extra e una discreta difficoltà. Inoltre, può essere giocato anche se non vengono incontrate molte persone tramite streetpass acquistando i soldati tramite le monete di gioco. streetpass-garden Il secondo gioco è Pollice Verde Streetpass, sviluppato da GREZZO: lo scopo è quello di piantare e far crescere più tipi di piante possibili facendole innaffiare dagli altri Mii, ognuno accompagnato da un fiore, incontrati tramite Streetpass oppure acquistati con le Monete di gioco. Sembra semplice, ma in realtà ci sono molti elementi che rendono il gioco molto più complesso: innanzitutto, il seme utilizzato può generare da 1 a 3 tipi diversi di piante e, a seconda delle percentuali e dalla forma, si può cercare di prevedere quale fiore sboccierà. Inoltre, dopo che la pianta è fiorita, ad ogni innaffiata degli altri Mii si genererà un nuovo seme, le cui caratteristiche e colore dipenderanno dal fiore che portava con sè in quel momento. Alcune particolari combinazioni infatti potrebbero generare dei nuovi colori dello stesso fiore, oppure una nuova varietà di pianta. Il gioco non finisce qui: infatti il giocatore avrà a disposizione un giardino tutto suo, dove dovrà posizionare i fiori già sbocciati, ed è possibile personalizzarlo con mobili e accessori, acquistabili utilizzando i soldi. Quest'ultimi potranno essere guadagnati al mercato vendendo semi e piante, oppure svolgendo dei lavoretti per il negozio di fiori, dove vi sarà chiesto di coltivare piante specifiche con caratteristiche particolari, come forma, colore o famiglia. Nel negozio è possibile comprare anche nuovi semi (solo delle piante già ottenute), vasi e nuovi terreni per posizionare le piante. Anche qui il colore della maglia dei Mii è importante e farsi innaffiare la maglia da persone incontrate più di una volta porta degli ottimi vantaggi, ma non entrerò nei dettagli. E' comunque possibile completarlo anche solo utilizzando le Monete di gioco, anche se sicuramente il tutto richiederebbe più tempo. Le varietà di piante sono tantissime e quasi tutte hanno più di un colore ciascuno; alcune di queste sono anche rare ed ottenibili solo con determinate combinazioni, perciò il gioco vi porterà vià tantissimo tempo se volete completarlo al 100%. In sostanza, Pollice Verde Streetpass è un gioco semplice ma anche molto complesso che richiede tanta pazienza e un pizzico di fortuna, ma che si rivela nel tempo anche molto simpatico e appagante. Inizialmente era il gioco che mi attraeva di meno tra i nuovi 4, ma andando avanti è diventato invece quello con cui sto passando di più il tempo ultimamente. Se siete appassionati della serie di Harvest Moon o Animal Crossing o di altri giochi simili, vi piacerà sicuramente. StreetPass-Battle (400 x 225) Il terzo gioco è Grande Battaglia Streetpass, sviluppato dalla Spike Chunsoft. In questo gioco sarete a capo di un regno e di un esercito; ad ogni incontro streetpass otterrete un numero di soldati corrispondente agli ospiti presenti nella piazza Mii di quelle persone. E' possibile anche aumentare il proprio esercito attraverso le monete di gioco, ma è molto dispendioso e poco efficace secondo me (soprattutto all'inizio). Lo scopo del gioco è quello di conquistare il mondo, ma per farlo dovrete prima sconfiggere tutti i nemici che vi si piazzano davanti e conquistare i loro paesi. Nei combattimenti ogni esercito si dividerà in 3 fazioni e gli scontri si svolgono nel semplice sistema Carta-sasso-forbici. Infatti, ogni fazione sarà rappresentata da uno dei 3 simboli della Morra cinese e se siete in vantaggio di tipo rispetto al vostro avversario, la sua parte dell'esercito perderà metà dei soldati e viceversa. Lo scontro sarà vinto quando una fazione ha più soldati dell'altra, vincendone 2 si ottiene la vittoria, la conquista del paese e una parte del suo esercito. Perciò, è possibile vincere anche se si dispone di meno soldati del vostro avversario distribuendo adeguatamente le unità nei vari eserciti, perchè bastano 2 vittorie sugli scontri su 3.  Soprattutto agli inizi,  il gioco richiede si un pizzico di strategia, ma anche tanta fortuna. Oppure, basta avere un esercito più grande del vostro avversario per aggiudicarsi più facilmente la vittoria. E possibile anche sfidare altri giocatori incontrati tramite Streetpass ma solo nel caso in cui anche loro posseggano questo gioco nella loro console. In caso di vittoria, otterrete parte del loro esercito, ma in caso di sconfitta perderete parte del vostro. Ogni tanto, proseguendo nella conquista dei paesi, otterrete anche dei materiali che potrete utilizzare per rinnovare il vostro castello (sacrificando parte del vostro esercito) ed ottenere importanti benefici, come per esempio la possibilità di acquistare più soldati del solito usando le Monete. Tra tutti i giochi, Grande Battaglia Streetpass è senza dubbio quello che finirete per ultimo perchè richiede davvero molto tempo: nei livelli finali occorrono eserciti veramente enormi e  prima di raggiungere certi livelli potrebbe aspettare parecchio, a seconda di quante persone incontriate di solito tramite streetpass o di quante Monete siete disposti a sacrificare. StreetPass-Mansion-1 L'ultimo dei 4 giochi è Labirinto Streetpass, una sorta di dungeon crawler, con vari elementi puzzle e RPG, sviluppato dalla PROPE. Lo scopo del gioco è quello di esplorare le stanze buie di un maniero infestato partendo dal piano più in basso fino ad arrivare in cima. Ogni volta che incontrerete un Mii, vi donerà un pezzo di un puzzle, il cui colore dipenderà, come al solito, dalla maglia di quest'ultimo, che dovrete applicare nella stanza buia per attraversarla ed esplorarla. Se mettete vicini due pezzi di colore diverso tra di loro apparirà una porta; aprendola potrebbe comparire un mostro che dovrete sconfiggere usando l'arma in dotazione. I combattimenti sono in tempo reale e il giocatore può decidere se attaccare, difendersi o usare oggetti. Non è consigliato attaccare a raffica, in quanto l'arma si surriscalda in fretta. Nel caso in cui invece mettiate vicino due pezzi di colore uguali, se formerete un rettangolo o quadrato otterrete uno o piu scrigni del tesoro (a seconda della grandezza di quest'ultimo). All'interno troverete gemme, nuove armi o accessori. Potrebbe comparire anche una sfera che permetterà al giocatore di potenziare le proprie armi utilizzando le gemme trovate nei tesori o ottenute dai mostri sconfitti e organizzare il proprio inventario. Le armi possono avere anche delle abilità particolari, oppure essere efficaci contro certi tipi di mostri, perciò è un bene portarsene dietro più di una. Infine, quando applicherete un pezzo nel piano, potreste trovare le scale, in modo da salire al piano successivo e continuare l'esplorazione Anche qui potrete acquistare nuovi "investigatori" pagando 2 monete di gioco, ma i puzzle saranno meno vari rispetto ai Mii incontrati  tramite streetpass. Tra tutti i nuovi giochi Streetpass, è quello che offre una esperienza di gioco profonda grazie ad un gameplay molto carino e dinamico grazie anche agli elementi RPG. Occorre anche una buone dose di strategia nel collocare i pezzi del puzzle, in modo da riuscire a ottenere più scrigni del tesoro possibili in un colpo solo. Inoltre il gioco è molto lungo (ben 30 piani, ma dovrà essere anche rigiocato per finirlo tutto) perciò richiederà molto tempo (e molte monete) per finirlo. In tutti i 4 giochi, sono presenti degli obiettivi da svolgere, come per esempio trovare tutti i tesori nella Galassia Streetpass, svolgere un certo lavoro in Pollice verde Streetpass oppure trovarlo dentro uno scrigno in Labirinto Streetpass. In caso di successo, il giocatore sarà premiato con un coupon Premio.  Questo coupon potrà essere riscattato nella schermata principale di Piazza Mii in cambio di nuovi copricapi esclusivi. Tutti i 4 giochi sono molto carini e originali e personalmente ritengo che se li meritano i 15 euro e vi consiglio vivamente di comprarli in blocco tutti e 4 per risparmiare soldi. Se poi siete appassionati di Streetpass come me e partecipate ai Meeting in giro per l'italia o a tante fiere, dovreste proprio prenderli! Per chi invece è ancora indeciso, consiglio di provare e magari finire prima la lunga avventura di Libera Mii, in modo da capire bene come funziona il sistema delle Monete e degli incontri Streetpass: se lo troverete divertente, vi piaceranno di sicuro anche questi altri 4 giochi!  

GTA 5: e luce fu!

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Atteso come l'ultimo giorno di scuola o come il primo appuntamento con la dolce ragazza alla quale andate dietro da mesi, ieri è stato rilasciato il primo video gameplay di GTA 5. Beh, io non sono uno che si emoziona molto facilmente e spesso il mio occhio clinico scova qualche difettuccio o particolare non pienamente convincente, ma non posso che inginocchiarmi davanti a quello che sembra, con parecchi gradini di differenza rispetto agli altri, il videogioco più mastodontico, ricco, ambizioso che sia mai stato realizzato. Hanno messo veramente di tutto e lo hanno fatto, sembrerebbe, in maniera eccellente. Ecco a voi il video rilasciato, con doppiaggio in italiano: http://youtu.be/VPoa0YGieDE Lista delle caratteristiche principali riscontrabili nel filmato: -il titolo sarà ambientato a Los Santos, situato in un ipotetica california del sud -negozi e centri commerciali disponibili a dismisura e molto più vari che in passato -nella città potrete ammirare quartieri molto diversi tra loro, classi sociali differenti, strani personaggi e sezioni di natura incontaminata. Il tutto avrà un'elevata estensione anche in altezza -tre protagonisti distinti, come si sapeva, che interagiscono fra loro nelle missioni (stupenda quella mostrata nel trailer sul rapimento dove uno rapisce, l'altro fa cecchinaggio e l'ultimo guida l'elicottero). Quando non siete in missione, i due non controllati da voi continueranno autonomamente a fare la loro vita -avremo immensi oceani da esplorare -saranno presenti mini giochi tutt'altro che semplici o fatti alla meno peggio, su golf, tennis, tiro a piattello, ciclismo, salti col paracadute, caccia di animali, più ovviamente tutte le varie sotto-missioni da sempre presenti nella saga -molte missioni non partiranno semplicemente in automatico ma avranno bisogno di una strategia pianificata da voi prima, inserendo quindi elementi strategici nel gioco -altro elemento strategico riguarderà il vostro denaro che potrà essere investito in borsa, nell'acquisto di diversi immobili ecc -poi c'è GTA5 online che ci mostreranno molto presto, ma da quei 5 secondi già le aspettative sono molto alte

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Le varie caratteristiche descritte qua sopra non sono che le principali riscontrabili dal video, ma son certo di trovare, nel prodotto finito, moltissimi altri dettagli impensabili. Per esempio è stato annunciato poco fa come la personalizzazione di auto e moto potrà contare su oltre mille variabili tra carrozzeria, cerchi, finali, finestrini in tinta, verniciature e finiture, luci extra, sospensioni, clacson differenti, gomme a prova di proiettile, corazzature, upgrade al motore e persino il colore del fumo prodotto dai pneumatici (il tutto non solo per un qualcosa di estetico ma con ripercussioni a livello di gameplay). Pesanti personalizzazioni riguarderanno anche le armi. Vorrei poi far notare come, personalmente, ho notato forti similitudini nelle sezioni sparattutto con Max Payne 3 da cui, forse, mutuerà parte dell'impianto. Infine parliamo delle varie versioni. Il gameplay mostrato nel trailer girava su Playstation 3. Rockstar aveva già precisato come non ci saranno differenze tra la console Sony e quella Microsoft. Mistero intorno all'edizione PC, a tutt'oggi non annunciata anche se voci parlano di persone assodate per lavorare in ambiente grafico, probabilmente per sistemare il tutto e adeguarlo alle maggiori performance dei Pc e, magari, di Ps4 e Xbox One. Il 17 Settembre 2013 finalmente potremo mettere le mani su quello che sembra davvero il videogioco di gran lunga più mastodontico della storia.  

Cos’è il Retrogaming?

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Retrogaming collection

Fresco pomeriggio d'estate. Le tende svolazzano sospinte dalla brezza marina. Siamo qui, tutti pronti per un ennesimo duello al Nintendo 64, al NES, al GameBoy, al Sega Saturn o alla PlayStation. Ho chiamato i miei tre amici più fidati (compreso quello che non ama videogiocare) e li ho invitati a casa mia per questo grande evento. Ho ancora 8 anni ed ogni singola stupidaggine ci fa ridere e litigare con la stessa intensità. Tra uno spuntino e l'altro, la nostra amicizia si rafforza e si rimescola passando attraverso il videogioco. Il multiplayer online non esiste, per giocare in più persone bisogna vedersi, toccarsi e parlarsi. [caption id="attachment_29367" align="aligncenter" width="450"]Banjo Kazooie L'amicizia e il coraggio spiegati da un orso ed una gallina.[/caption] E' proprio questo piacere dolceamaro che è difficile ritrovare quando di anni ne hai più di venti e gli amici sono cambiati, le priorità sono cambiate, ma non lo è la tua passione per questo mondo colorato e gioioso. Cosa cerchiamo allora? Perché torniamo a rispolverare i giochi del passato? Siamo forse inguaribili nostalgici o forse davvero i giochi hanno perso qualcosa d'importante nel corso degli anni? Qualcosa di inafferrabile che nella maggioranza dei giochi odierni sembra mancare. Oggi, dopo anni ed anni mi ritrovo a provare la gioia di affrontare gli stessi titoli che quando ero bambino mi appassionavano tanto e che spesso mi facevano trascorrere notti insonni: per paura o per cercare di risolvere enigmi difficili, come nel caso di Resident Evil. [caption id="attachment_29368" align="aligncenter" width="450"]Mario 64 Un classico per tutti i possessori del Nintendo 64.[/caption]

Come spiegare il fatto che grazie ad una cartuccia impolverata sia possibile tornare indietro nel tempo ed avvertire la potenza di quelle sensazioni, di quegli stessi odori tipici di quegli anni spensierati e magici, quando dormire era l'ultima delle priorità e il divertimento la prima?

Come si spiega il fatto che io riesca a ritrovare la mia provincialità e la mia italianità grazie ad un gioco disponibile solo in inglese com'era al tempo Banjo-Kazooie? Quell'inglese basico che ha permesso ad un bambino di imparare qualcosa senza dover studiare e che ancora oggi mi accompagna quando questa lingua è il mio pane quotidiano in università. [caption id="attachment_29369" align="aligncenter" width="450"]Retro console La collezione di console che tutti vorrebbero avere.[/caption]

A volte mi chiedo chi sarei se non avessi mai giocato, COSA sarei. Sicuramente una persona meno ricca, con meno conoscenze sul mondo e sulle persone, meno fantasiosa e meno solare. I videogiochi sono una parte importante per noi che li viviamo, ci aiutano a non dimenticare il nostro bambino interiore e ad essere sempre pronti a crescere. E' vero, sarà pure una semplice evasione dalla realtà, ma cosa non lo è nel campo del divertimento? La TV con i suoi programmi fuorvianti e demenziali è forse un'evasione più nobile?

[caption id="attachment_29370" align="aligncenter" width="450"]Super Mario Bros Una delle prime versioni di Super Mario Bros.[/caption] A me non importa, non voglio altro. Resto qui, con un pad in mano, degli amici ed una birra. Amici diversi, perché alcuni non li ho mai più rivisti, altri sono vicini fisicamente ma hanno perso la gioia di essere piccoli. Ma qui, nella mia mente, per quel breve attimo d'attesa e trepidazione che è il caricamento del logo della mia console preferita, siamo ancora tutti insieme, seduti su quel divano malconcio, a nutrirci solo della nostra amicizia e del profumo della cena quasi pronta. Quel sacro e dannato attimo d'attesa che se durava un secondo in più significava il non caricamento del gioco. E così via con leggende metropolitane che narravano che bastasse soffiare nella cartuccia oppure sferrare un amabile pugno alla console per risolvere tutto. [caption id="attachment_29371" align="aligncenter" width="450"]Resident Evil 2 La schermata iniziale di uno dei primi VERI Survival Horror.[/caption]

Tutto questo è stato e tutto questo non è più. I giochi continuano e continueranno ad accompagnarci durante la nostra vita, a farci provare nuove emozioni e a migliorarci. Solo, non avranno più lo stesso gusto, quello dell'infanzia perduta e impossibile da ritrovare se non nei colori vivaci dei pixel, nel guardare di sfuggita il tuo GameBoy e pensare a quanti pomeriggi sono trascorsi con quell'aggeggino in mano, in grado di rafforzare amicizie, fratellanze e rivalità. Resistente al tempo e indelebile nella memoria, proprio come le cose più belle della vita.

Se non l'avete ancora fatto, vi consiglio di cercare eventuali console superstiti nei vostri sgabuzzini e di ricominciare i giochi che vi hanno accompagnato nei primi anni della vostra vita, rimarrete piacevolmente sorpresi nel riscoprire una parte di voi assolutamente pura ma assopita dagli anni.

A volte è necessario tornare indietro a recuperare qualcosa, per poter riuscire ad andare avanti. Nei giochi, come nella vita.

Video-gioco e Lavoro

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Come ha detto Brian Sutton-Smith, uno dei maggiori psicologi del gioco:

“L’opposto del gioco non è il lavoro. È la depressione”.

  Niente di più vero. Infatti, in uno stato depressivo proviamo un senso pessimistico di inadeguatezza e un’assenza di attività, mentre quando giochiamo abbiamo un senso ottimistico verso le nostre capacità e un vigoroso impulso ad agire. I giochi ci rendono felici perché sono un lavoro duro che abbiamo scelto noi stessi, e a quanto pare non c’è quasi nulla che ci renda più felici di un buon lavoro duro; e si può parlare a buon diritto di lavoro, poiché l’energie, l’impegno e la serietà che vengono spese in un buon gioco sono davvero una gran quantità. Basti pensare ai giocatori di scacchi, ai calciatori, ai danzatori, agli atleti in generale e soprattutto al fatto che  giocare a World of Warcraft è un compito che dà così tanta soddisfazione, che i giocatori hanno passato, collettivamente, 5,93 milioni di anni a svolgerlo. Questo significa che cosi come in un lavoro operiamo degli sforzi per raggiungere un risultato, in un gioco facciamo altrettanto;  l’unica differenza è che il primo è un dovere e il secondo è un piacere. Detto altrimenti il gioco è un lavoro soddisfacente volontario. Facciamo un esempio concreto: prendiamo il golf. Abbiamo un obiettivo chiaro: far arrivare una pallina in una serie di buche molto piccole, con un numero di tiri inferiore agli avversari. Se non si trattasse di un gioco (quindi di una sfida), si raggiungerebbe l’obiettivo nel modo più efficiente possibile: si prenderebbe in mano la pallina, si camminerebbe fino a raggiungere ciascuna buca e si lascerebbe cadere la pallina nella buca. Quel che fa del golf un gioco è che volontariamente si accetta di posizionarsi davvero molto lontano da ciascuna buca e di lanciare la pallina con una mazza. Il golf è coinvolgente perché voi, insieme a tutti gli altri giocatori, avete convenuto di rendere quel lavoro più impegnativo di quel che avrebbe ragionevolmente diritto di essere. Aggiungiamo alla sfida un sistema di feedback affidabile – avete sia la misura oggettiva della distanza della pallina rispetto alla buca, sia il conteggio dei tiri che avete fatto – ed ecco un sistema che non solo vi consente di sapere se e quando avete raggiunto l’obiettivo, ma accende anche la speranza di poter raggiungere l’obiettivo in modi sempre più soddisfacenti: con meno tiri o contro più giocatori. In definitiva un gioco come il golf ci impegna in sforzi volontari per metterci alla prova e ci consente di esprimere le nostre abilità.

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 Giocare a World of Warcraft è un compito che dà così tanta soddisfazione, che i giocatori hanno passato, collettivamente, 5,93 milioni di anni a svolgerlo (dati approssimati, riferibili all’inizio del 2010).  Sembra impossibile, ma è vero: se si sommano tutte le ore che i giocatori di tutto il pianeta hanno passato giocando a World of Warcraft da quando questo MMORPG (massively multiplayer online role-playing game) è stato lanciato nel 2004, si ottiene un totale complessivo di oltre 50 miliardi di ore – pari a 5,93 milioni di anni. Per dare un po’ di prospettiva a questo numero: 5,93 milioni di anni fa era quasi esattamente il momento in cui i nostri antichi antenati conquistarono la stazione eretta. In base a questa misura, abbiamo passato a giocare a World of Warcraft tanto tempo quanto ne abbiamo passato a evolvere come specie.

 calcio

Baden Powell, il fondatore degli scuot, ripeteva spesso che la differenza tra lavoro e gioco si riduce essenzialmente al fatto che il primo è il dovere di fare delle cose bene, il secondo è il piacere di farle altrettanto bene. In diversi lavori, soprattutto se il lavoro che facciamo è scelto da noi spontaneamente e ci piace, il dovere e il piacere possono coincidere. Cioè si può parlare di un lavoro appagante che mostra caratteristiche ludiche. Anche perché tra una partita di calcio e un lavoro di routine (pulire una stanza sporca di polvere, ad esempio) c’è sostanzialmente la sola differenza che nel primo caso si fanno sforzi volontari (anche di lunga durata),  mentre nel secondo gli sforzi  sono perlopiù guidati da un obbligo.

GIOCARE ED ESPRIMERSI

Ora noi sappiamo (come abbiamo detto tempo fa nell’articolo: ) che dal gioco infantile si tende a passare a un’attività ludiforme, cioè si tende a trovare un lavoro che ci dà le stesse motivazioni, stimoli, occasioni di sfida che troviamo nel gioco. Si cerca quindi di continuare a giocare nel lavoro. Una parte di persone nel mondo riesce a fare ciò, pensiamo ad esempio agli artisti, scienziati, sportivi, cantanti, attori e professionisti. Ma quante persone svolgono un lavoro che è ripetitivo, per nulla gratificante e che non offre stimoli e sfide? Purtroppo sono tante e sono soprattutto queste persone che scelgono di abbandonare la realtà per dei mondi virtuali assai più gratificanti. Infatti, spesso nelle nostre vite, il lavoro duro è  qualcosa che facciamo perché siamo costretti a farlo: lo facciamo solo per guadagnarci da vivere, per sopravvivere, o semplicemente perché qualcun altro ci ha dato un compito da portare a termine. Facciamo fatica a sopportare questo tipo di lavoro. Ci logora. Spesso non riusciamo a vedere l’impatto diretto delle nostre fatiche, perciò ben di rado ci sentiamo soddisfatti. O, peggio, il nostro lavoro nel mondo reale non è abbastanza duro. Ci annoia da morire. Ci sentiamo del tutto sottoutilizzati. Stiamo buttando via la nostra vita. Quando non scegliamo da noi un lavoro duro, di solito non è il lavoro giusto, al momento giusto, per la persona giusta. Non è perfettamente personalizzato per quello che sappiamo fare meglio, non abbiamo il controllo del flusso di lavoro, non abbiamo un’immagine complessiva chiara di quello a cui stiamo dando un contributo, e non vediamo mai alla fine quale sia il risultato delle nostre azioni. far mondo

Chiunque veda un uragano in arrivo deve avvertire gli altri. E io vedo arrivare un uragano. Nell’arco di una o due generazioni, un numero sempre più grande di persone, a centinaia di milioni, si immergerà nei mondi virtuali e nei giochi online. Mentre lì giocheremo, le cose che eravamo abituati a fare fuori, nella “realtà”, non succederanno più, o almeno non si verificheranno più nello stesso modo. Non si possono far migrare al di fuori della società milioni di ore-persona senza creare un evento di livello atmosferico. Se succederà nel corso di una generazione, penso che il ventunesimo secolo vedrà un cataclisma sociale più grande di quello provocato da automobili, radio e televisione messi insieme… L’esodo di queste persone dal mondo reale, dalla normale vita quotidiana, creerà un cambiamento nel clima sociale rispetto al quale il riscaldamento globale sembrerà una tempesta in un bicchier d’acqua.

 

Edward Castronova, Exodus to theVirtual World.

LE 4 MOTIVAZIONI DELLA VITA

Queste persone sono quelle che vedono le loro abilità e le loro intelligenze sottoutilizzate nel proprio lavoro e perciò decidono di dedicare anche molte ore alle realtà virtuali offerte dai videogiochi. Quest’ultimi infatti offrono alternative sempre migliori alla realtà, e se abbiamo fame di sfide e di gratificazioni essi hanno di che alimentarci. Ma perché i giochi influiscono cosi pesantemente sulla nostra felicità e le nostre emozioni? Semplice, essi soddisfano quattro esigenze fondamentali che ciascun essere umano cerca nella propria esistenza, al di là dei bisogni fondamentali alla sopravvivenza (cibo, sesso e sicurezza). Innanzitutto e soprattutto, bramiamo lavoro soddisfacente, tutti i santi giorni. La natura esatta di questo “lavoro soddisfacente” varia da persona a persona, ma per tutti significa essere immersi in attività ben definite ed esigenti, che ci permettono di vedere l’impatto diretto del nostro impegno (poiché vogliamo vedere i risultati dei nostri sforzi nel modo più diretto ed efficace possibile, questo infatti ci fa sentire ottimisti e produttivi)  In secondo luogo, desideriamo ardentemente l’esperienza, o almeno la speranza di avere successo. Vogliamo sentirci potenti nella nostra vita ed esibire agli altri quello in cui siamo bravi. Vogliamo essere ottimisti rispetto alle nostre possibilità di successo, aspirare a qualcosa, vogliamo metterci alla prova e avere l’impressione di migliorare costantemente nel tempo. In terzo luogo, desideriamo ardentemente la connessione sociale. Gli esseri umani sono creature estremamente sociali, e anche i più introversi fra noi derivano gran parte della loro felicità dal passare del tempo con le persone a cui tengono. Vogliamo condividere esperienze e costruire legami, e nella maggior parte dei casi arriviamo a questi traguardi facendo insieme cose che contano. In quarto luogo, infine, desideriamo ardentemente il significato, cioè la possibilità di far parte di qualcosa di più grande di noi stessi. Vogliamo provare curiosità, stupore e meraviglia per cose che si dispiegano su scale epiche. E, cosa della massima importanza, vogliamo appartenere e contribuire a qualcosa che abbia un significato che dura al di là delle nostre vite individuali. work

I video-giochi fanno proprio questo:  impegnano attivamente in lavori soddisfacenti in cui abbiamo la possibilità di avere successo. Ci danno un modo estremamente strutturato di passare il tempo e di costruire legami con persone che ci piacciono. E, se giochiamo a un gioco abbastanza a lungo, con una rete di giocatori abbastanza grande, ci sentiamo parte di qualcosa di più grande di noi – parte di una storia epica, di un progetto importante, o di una comunità globale.

 

Maria Montessori, geniale studiosa dell’infanzia, si chiedeva se un bambino che, riempiva e svuotava un bicchiere d’acqua più volte stesse lavorando o giocando. Il fatto è che la distinzione tra gioco e lavoro non esiste, o meglio dipende dalla percezione soggettiva dell’individuo. Infatti un bambino guarda con interesse e piacere ogni attività grazie alla sua immaginazione.

  

La psicologia moderna ha riconosciuto il fatto che nel gioco sviluppiamo i nostri talenti che poi applichiamo nello studio e nel lavoro. Fin da bambini vogliamo esprimere e mettere alla prova le nostre abilità: Infatti vediamo bimbi d’età inferiore a un anno di vita gettare un oggetto il più lontano possibile per andarlo poi a riprendere con sforzo, al di là di pile di cuscini oppure della reticella del box, o bambini più grandi lanciare in alto una palla e battere più volte le mani davanti e dietro la schiena prima di riprenderla, o saltare stando ben attenti a non uscire dai bordi ‘magici’ di riquadri tracciati sul pavimento. Il gioco ‘facile’ non ha senso perché è la destrezza che dimostra se un individuo ha le qualità del buon giocatore, essendo questa un segnale della capacità di incidere sulla realtà individuale e sociale. La destrezza è sicuramente la caratteristica cui tende il gioco praticato dagli adulti e rappresenta la principale preoccupazione di ogni individuo che desidera giocare. Esiste quindi un bisogno quasi biologico di continuare a giocare nel lavoro e sentirci appagati, quando questo non avviene nascono molti problemi sia psicologici che sociali. I videogiochi in tal senso offrono un lavoro creativo migliore.

LAVORO SODDISFACENTE

Ogni buona condizione di gioco è un lavoro duro. È lavoro duro che ci piace e che abbiamo scelto noi da soli. E quando facciamo un lavoro che ci sta a cuore, prepariamo la nostra mente per la felicità. Il lavoro giusto assume forme diverse in momenti diversi per persone diverse. Per soddisfare le varie esigenze dei singoli, da decenni i giochi ci offrono una gamma sempre più varia di lavori. C’è il lavoro ad alto rischio, quello che ci stimola al massimo grazie all’alto tasso di azione offerto, ci elettrizza perché ci offre una sfida impegnativa che possiamo vincere ma anche perdere miseramente. Rientrano in tale categoria videogiochi come Forza Motorsport, Need for Speed o Halo, Gears of War e il recente The Last Of Us; dove il pericolo (anche se non reale) e l’azione frenetica ci fanno sentire più vivi e ci stimolano immensamente. Esiste poi il lavoro di routine che è prevedibile e monotono, ma quando è scelto liberamente ci fa sentire comunque produttivi e appagati. Pensiamo a Bejeweled o Farmville e tutti i giochi “casuali” che troviamo nei social network o in giro per il web.  C’è poi il lavoro mentale che sfrutta le nostre capacità  cognitive: dai problemi di matematica di Brain Age alla strategia di Age of Empires. C’è il lavoro fisico ( Dance Dance Revolution o Wii Boxing), il lavoro di scoperta ( che consiste nell’esplorazione di luoghi misteriosi e affascinanti: da Tomb Raider a Far Cry 3 passando per gli MMO e GDR come Skyrim), lavoro di squadra ( che ci porta a cooperare con gli altri per raggiungere un obiettivo come nel multiplayer di Battlefield 3 o nei mondi persistenti online) e infine il lavoro creativo ( che ci fa sentire veri e propri artisti come in MineCraft , in Terraria o in The Sims). Tutti questi sono lavori splendidi che ci fanno sentire appagati e ci mettono alla prova dandoci sfide sempre nuove e più stimolanti e in questo caso si può proprio parlare benissimo di  “Work is more fun than fun”  ovvero “il lavoro è più divertente del divertimento” per usare un espressione  drammaturgo Noël Coward.

Elizabeth Gilbert, scrittrice che si definisce esploratrice della felicità, afferma che: “La felicità è la conseguenza di uno sforzo personale”. Tutti noi vogliamo sentirci produttivi e quindi felici, non stupisce allora che i giocatori di Dark Souls amino le difficoltà  proprio perché cercano sfide sempre più appaganti. In quanto la soddisfazione che deriva dal superare una sfida è proporzionale alla sua difficoltà.

dark soul

 Se riusciamo a fare qualcosa che per noi è molto difficile, come risolvere un rompicapo o portare a termine una gara di corsa, il nostro cervello libera un potente cocktail di noradrenalina, adrenalina e dopamina: queste tre sostanze neurochimiche combinate ci fanno sentire soddisfatti, orgogliosi e fortemente eccitati

 

Nei prossimi articoli continueremo questa nostra analisi che ci porterà a capire dove c’è la necessita di migliorare la realtà e dove è possibile trovare le caratteristiche ludiche che cosi ci affascinano nei video-giochi; arrivando allo stesso tempo a una più completa comprensione del gioco e delle sue unicità sia come fenomeno che come medium espressivo. Sarà un viaggio affascinante, come spero sia già stato questo articolo, che ci porterà a scoprire le grandi e uniche potenzialità del gioco. A presto e Buone Vacanze a tutti ;)

A cura di Gordon Giulio.

 

RINGRAZIAMENTI:

Jane McGonigal, “La Realtà in Gioco”


Gaming community: stop agli attacchi

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Abbiamo già affrontato in post passati i problemi legati alle community di videogamer, di come ad esempio avvengano all’interno di esse discriminazioni o attacchi nei confronti delle videogiocatrici. Un problema, questo, che recentemente ha riguardato anche Twitter e che nei mesi scorsi era stato messo in luce dalla BBC, con particolare attenzione proprio verso le gaming community. Ma questa volta vogliamo ricordare gli aspetti positivi delle community di giocatori, nonostante la cronaca sia sempre volta in qualche modo a screditare queste comunità.

Negli ultimi tempi infatti le gaming community non hanno goduto di una attenzione mediatca favorevole, ma bisogna ricordare come in primo luogo la storia dell’industria dei videogiochi è una storia di comunità, che sono andate creandosi per prime intorno agli arcade degli anni ’80, che hanno rappresentato per molti utenti il loro passatempo ludico principale. Pensiamo ad esempio che il primo gioco di massa prodotto, Pong, prevedeva l’interazione di due giocatori e che quando poi arrivarono altri titoli (i vari Donkey Kong e Pac-Man) c’era già una comunità di giocatori pronta ad accoglierli. E presto arrivarono gli incontri con tanto di competizioni: occasioni di creare comunità più grandi, in tempi ancora lontani dai social network.

Questi early adopter hanno rappresentato le prime comunità di videogiocatori, le antesignane di quelle che sono le attuali comunità online e che hanno costituito anche quella spinta necessaria (e forse imprescindibile) allo sviluppo della successiva industria dei videogiochi. Comunità di gamer che hanno presto visto affiancarsi anche quelle di giocatori più tradizionali che hanno trovato nei giochi elettronici un altro modo di sfogare la loro passione per giochi più tradizionali come gli scacchi, il bridge o il poker.

Dopo la diffusione dei MUD che prevedevano l’interazione testuale online di vari giocatori, si è passati ai giochi multiplayer, compresi appunto gli scacchi, il bridge ed il poker, dando alla fine vita alle gamer community tra le più numerose in assoluto: pensate al milione di giocatori di Chess Cube, oppure anche alle 100 miliardi di mani di poker giocate su Pokerstars. E dopo le community di giocatori online più tradizionali, sono arrivate anche le comunità riunitesi intorno ai MMO e ai MMORPG ed infine quelle dei social games.

Insomma, è utile ricordare come la storia dei videogiochi sia una storia di comunità, con milioni di persone che interagiscono grazie ai videogiochi, fanno amicizie per la vita, in qualche raro caso si sposano ed in diverse occasioni si creano anche un lavoro o almeno un passatempo lucrativo. Le comunità sono l’anima dei videogiochi, hanno le loro regole che gli utenti sono tenuti a rispettare, anche se, nei pochi casi in cui non sono seguite, l’orecchio dei media generalisti è sempre molto sensibile.

Ecco un'infografica sullo sviluppo delle community dei giocatori: (clicca per ingrandire) [caption id="attachment_29570" align="aligncenter" width="2014"]Gaming-communities-ita (1) Prodotta da Texashold-em.it[/caption]  

Vuoi migliorare la vista? Gioca ai FPS!

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Non giocare troppo al Pc! Ti fa male! Stacca la faccia da quello schermo! Sono le frasi che noi gamers ci sentiamo dire più spesso da amici e parenti. Oggi, finalmente, possiamo rispondere per le rime a chi ci vaticina problemi alla vista causati dal troppo giocare. La ricercatrice Daphne Bavelier, dell'Università di Rochester, sostiene che i videogiochi, in particolare i fps, migliorerebbero la funzionalità degli occhi. Dunque, buone notizie, per chi trascorre ore ed ore davanti allo schermo! Secondo questo studio, pubblicato su Nature Neuroscience, "chi ha allenato la vista con i videogiochi, ha migliorato in modo importante la propria capacità di distinguere le diverse tonalità di grigio". Tutto ciò si rivelerebbe molto utile a chi guida di notte o a chi lavora in ambienti con poca luce. _aquila Ma come è arrivata la ricercatrice a queste sorprendenti conclusioni? Bavelier e il suo team ha indagato riguardo questa teoria, sostenendo un esperimento: 22 persone adulte sono state divise in due gruppi. Il primo gruppo ha giocato a Call of Duty 2, per circa 50 ore (in nove settimane), il secondo gruppo, invece, si è cimentato in The Sims 2. call-of-duty-4-modern-warfare-20070823033018540 Chi ha giocato ai fps ha riportato un incremento dal 43% a 58% nella distinzione delle tonalità di grigio rispetto all'inizio del test. Tali effetti non sono stati riscontrati nel secondo gruppo di persone. "Gli FPS spingono al limite il sistema visivo umano e il cervello si adatta" è stata, così, la conclusione tratta dalla ricerca. Inoltre, sembrerebbe che i miglioramenti si protraggano anche dopo mesi dall'allenamento. Aspirate ad  una vista da falco? I fps potrebbero fare per voi! Via, quindi, ai vari Counter Strike, Call of Duty, Blacklight Retribution, Quake... Ovviamente, videogiocare è bellissimo e a quanto pare comporta anche ad effetti positivi, ma sempre nei limiti del buon senso! Esagerare non fa mai bene!

Colonia: inizia il Gamescom!

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Dopo l'E3, di cui si è molto parlato nelle ultime settimane, da ieri tutti gli occhi sono puntati sul Gamescom! Colonia, infatti, si trasforma per l'occasione, fino a sabato, nel palcoscenico privilegiato dell'industria dei videogames. Si calcola che la fiera sarà presa d'assalto da oltre 250 mila appassionati provenienti da tutto il mondo. Non contando i collegamenti via streaming alle conferenze, che terranno incollati al monitor migliaia di fan! Ma quali saranno le novità? Ovviamente, come sempre accade in queste occasioni, numerosissimi nel web sono rumors e indiscrezioni. Nonostante l’apertura sia stata ufficialmente oggi, già la giornata di ieri è stata ricca di incontri e di appuntamenti per gli addetti ai lavori e non solo. gamescon A Microsoft il compito di aprire il sipario sulla fiera tedesca con l'annuncio, durante un evento a porte chiuse, di Fable Legends in esclusiva per Xbox One. Presenti all'appuntamento anche Ryse: Sons of Rome, di cui è stato rivelato il multiplayer e il sistema di combattimento, Titanfall, mostrato nel corso della conferenza EA, Dead Rising 3Fighter Within Forza Motorsport 5 che faranno parte della lista dei 20 titoli disponibili al lancio della console. Ma la vera novità  può essere considerata la presentazione dei dettagli riguardanti il self-publishing di giochi prodotti da sviluppatori indipendenti. E' stato, infatti, annunciato il programma ID@Xbox al quale possono aderire gli sviluppatori a partire dal 20 agosto. Una volta accettata la candidatura, chi è interessato riceverà due kit di sviluppo senza alcun costo aggiuntivo e potrà accedere a tutte le funzionalità della console compresi i servizi offerti dal Cloud, SmartGlass e Kinect. Microsoft ha sottolineato, però, che verrà data priorità alle candidature di sviluppatori "con precedente esperienza nello sviluppo di giochi per console, PC o tablet" (quindi poche possibilità per i programmatori "improvvisati"!).  Lo sviluppo dei titoli, inoltre, non prevederà alcuna tassa su certificazioni né su aggiornamenti. Lo scopo di Microsoft, come spiegato da Marc Whitten, Xbox Chief Editor, è quello di favorire gli sviluppatori indipendenti, trasformando i loro progetti in realtà grazie alle potenzialità di Xbox One. gamescom.0_cinema_640.0 Un salto nel passato calcistico invece, si è visto con EA Sports che ha annunciato l'arrivo in esclusiva per Xbox 360 e Xbox One della modalità FIFA Ultimate Team Legends di FIFA 14 in cui sarà possibile giocare con i grandi campioni del passato. Interessante la presentazione di  Plants vs Zombies: Garden Warfare e di  Cobalt,  gioco di combattimento frutto della collaborazione tra Microsoft e Mojang. Con Electronic Arts sono stati mostrati i nuovi capitoli di Battlefield 4Need for Speed: Rivals e  finalmente, rullo di tamburi, il nuovo titolo della saga di Dragon Age: Inquisition di cui è stato comunicato la data d'uscita: autunno 2014.  L'ambientazione sarà molto più ampia delle precedenti e resa grandiosa dal Frostbite 3. Purtroppo eccetto qualcosa, EA non ha presentato nulla di particolarmente innovativo, limitandosi a mostrare come punti di forza, appunto questi "seguiti" di giochi ormai conosciuti ed entrati a far parte da tempo del panorama videoludico. gamescom-2013-sony-027 Sony, invece, ha concluso la sessione di conferenze di ieri con grandi novità. Innanzitutto ha annunciato nuovi titoli indie per le sue console come il gioco italiano Murasaki Baby di Ovosonico, i nuovi Hotline Miami 2, The Binding of Isaac Rebirth, Minecraft e molti altri. Oltre ai nuovi giochi in esclusiva, Sony punta a far rivivere la sua console portatile per essere utilizzata come schermo per il remote-play e con un taglio di prezzo che fa scendere la console a 199€. L'azienda non ha dimenticato di parlare anche di PS3 annunciando un price-drop per la versione da 12Gb e dei nuovi bundle con GTA V. Per la console next-gen invece dopo una carrellata di nuove esclusive indie e qualche titolo già visto all'E3, Sony annuncia la data di rilascio: Playstation 4 sarà disponibile in America dal 15 Novembre e dal 29 Novembre in Europa. La Gamescom non si è ancora conclusa, vi terremo aggiornati sulle maggiori novità che emergeranno nei prossimi giorni.

Gamescom 2013, Dragon Age: Inquisition

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Martedì, durante la conferenza Ea,  su un palco d'eccezione, quello del Gamescom 2013 di Colonia, sono stai rivelati ulteriori dettagli dell'attesissimo terzo capitolo della saga di Dragon Age. (Dragon Age: Inquisition). Oltre al riassunto delle news di cui già eravamo a conoscenza, vale a dire: l'importazione dei salvataggi degli altri due titoli, per una coerenza della trama caratterizzata dalle scelte dei giocatori, il ritorno della selezione della razza (assente nel secondo capitolo) e la vastità del mondo, dotato di diverse zone climatiche, in base alla località in cui ci verremo a trovare, gli sviluppatori Bioware hanno annunciato ulteriori dettagli. gamescom_fe001 E' stato presentato, infatti, il diario degli sviluppatori, in cui sono state mostrate tutte le migliorie che sono state possibili grazie all'introduzione del motore Frostbite di DICE. Nel corso dell'evento, gli addetti ai lavori. per dimostrare la grande qualità raggiunta, hanno presentato un modello di drago realizzato con il nuovo motore: risultato semplicemente strabiliante! I ragazzi di Bioware hanno elencato alcune delle caratteristiche introdotte in questo nuovo capitolo, rivelato nuovi elementi e mostrato le nuove possibilità offerte dalle tecnologie next-gen. Gli sviluppatori promettono un livello di coinvolgimento del giocatore maggiore, rispetto agli altri titoli della saga e innovative possibilità nel gameplay, dato che, vestendo i panni di un inquisitore, non solo saremo dotati di specifiche competenze e responsabilità, ma avremo anche la capacità di gestire i nostri agenti, che manderemo in missione per nostro conto. Dragon-Age-3-Logo-White L'uscita di Dragon Age 3 è prevista per l'autunno 2014  per PC, PS3, PS4, Xbox 360 e Xbox One. Dovremo aspettare ancora un po' quindi, anche se dalle premesse sembrerebbe che il gioco sia all'altezza delle aspettative! Il Gamescom, però è solo all'inzio, quindi nulla di vieta di presupporre che nel corso della manifestazione verranno svelati ulteriori dettagli a riguardo. Vi invitiamo a rileggere i nostri articoli sull'argomento, per ulteriori notizie:  "Dragon Age 3: news, rumors e trailer ", "Dragon Age 3: anticipazioni" e vi lasciamo con il video del diario degli sviluppatori presentato durante la conferenza:  EA Dragon Age: Inquisition | L'alba di un nuovo mondo Continuate a seguirci per ulteriori approfondimenti sul Gamescom 2013!  

Ubisoft e Activision al Gamescom 2013

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Ed eccoci alle ultime novità provenienti dal Gamescom di Colonia. Dopo le conferenze di Microsoft, Ea e Sony, non potevano di certo mancare nella vetrina tedesca Ubisoft e Activision, altri due colossi del mercato videoludico! Gli eventi di entrambe le case non si sono svolti come le precedenti conferenze del martedì, infatti, le presentazioni sono avvenute attraverso i box interessati, ma hanno comunque catturato l'attenzione del pubblico con spettacolari scenografie. gamescom.0_cinema_640.0 Iniziamo con le news provenienti dal mondo Ubisoft che ha trionfalmente annunciato la partnership con Nvidia, il cui intento è quello di migliorare l'offerta videoludica, già nei prossimi titoli (Tom Clancy’s Splinter Cell Blacklist, Assassins Creed IV: Black Flag e Watch Dog). Geoffroy Sardin, portavoce Ubisoft ha dichiarato: “Il PC resta una delle piattaforme più popolari al mondo e vogliamo garantire la migliore offerta con i nostri giochi”. Anche Nvidia, attraverso  Tony Tamasi si è pronunciata: Ubisoft ha capito che il PC gaming è più forte che mai e i giocatori richiedono un’esperienza d’élite” . I due team stanno lavorando a stretto contatto, così da incorporare le migliori tecnologie e perfezionamenti ai videogiochi, così da garantire una migliore esperienza ludica ai giocatori di tutto il mondo. Ubisoft, inoltre,  ha mostrato anche altri suoi nuovi punti di forza come i titoli in arrivo:  Watch Dogs, ad esempio, e Assassin’s Creed IV: Black Flag. Le novità più concrete derivano però dai giochi musicali targati Ubisoft:  Rocksmith 2014 Edition, di cui sono stati annunciati i nuovi brani inseriti (tra i tanti: Aerosmith – Walk This Way, Alice In Chains – Stone, Arctic Monkeys – R U Mine?, Slayer – War Ensemble e The Who – My Generation). Altro titolo presentato: Just Dance 2014, di cui è stata annunciata una nuova modalità multiplayer, World Dance Floor. Consiste nella prima modalità multiplayer che viene inserita in un dance game. Permetterà di unirsi ad un gruppo virtuale di amici o altri giocatori, per competere in eventi a tema, come “ragazzi vs ragazze”. Sarà possibile controllare  la propria  posizione nelle classifiche mondiali, visionare le vostre statistiche o ricevere aggiornamenti dalla community. Tra i brani: dai più recenti Candy – Robbie Williams, Gentleman – PSY, fino ai classici come Y.M.C.A. – Village People e I Will Survive – Gloria Gaynor. just-dance-2014-songs-list Dopo Ubisoft è arrivato anche il turno di Activision, che ha presentato Call of Duty: Ghosts, l'azienda ha lanciato una interessante promozione: tutti coloro che acquisteranno il nuovo capitolo della saga di Call of Duty in versione Playstation 3 o Xbox 360, potranno successivamente cambiarlo con la versione next generation del gioco al costo di 10.00 €  .Naturalmente la promozione sarà limitata ai partner che la stessa Activision ha deciso di reclutare tra i tanti distributori: Amazon e Gamestop. Altra novità Ubisoft: Destiny per cui addirittura è stato preparato uno stand capace di ospitare 200 curiosi! (Solitamente la capienza si aggira intorno alla decina di persone!) Per ora dal Gamescom è tutto, ma restate sintonizzati!
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