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Il gioco dell’anno: The Last Of Us Vs. Gta V

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Come i più informati tra voi già sapranno, nella notte tra il 7 e l' 8 dicembre sono stati trasmessi i VGX awards 2013, fino all'edizione passata (tristemente) noti come VGA, i quali, come da tradizione, hanno proposto anche quest'anno uno spettacolo scialbo e a tratti idiota, salvandosi solo in certi, seppur brevi, momenti. Tra battute e sketch non proprio esilaranti e senza un pubblico che sostenesse la diretta, l'unico richiamo davvero forte che ha spinto milioni di persone nel mondo a seguire in streaming l'evento e, soprattutto nel caso di noi italiani, a sconfiggere l'abbiocco che inevitabilmente sopraggiunge durante la notte di un sabato trascorso a fare baldoria, è stata la grande quantità di annunci e di filmati, gameplay e trailer esclusivi mostrati durante l'evento (e c'è pure il tanto vociferato Game of Thrones di Telltale!) Ma se da un lato nei giorni successivi le nostre mascelle hanno ceduto di fronte allo spettacolo di alcuni filmati, The Witcher 3, The Division, Quantum Break e altri, dall'altro nel web si è accesso un nuovo dibattito, finché il flame è divampato tra i sostenitori o detrattori dei due titoli che fin dall'inizio erano più accreditati per fregiarsi del titolo di “Game of The Year”, ossia The Last Of Us e GTA V, e tra cui alla fine ha prevalso quest'ultimo. VGX Non che ci sia da discutere tanto sui criteri di assegnazione dei premi, che almeno durante questa edizione hanno dimostrato un minimo di buon senso e di meritocrazia, riconoscendo il dovuto a giochi come Bioshock Infinite, Ni No Kuni o a personaggi come Troy Baker (doppiatore sia di Joel in The Last of Us che di Booker DeWitt in Bioshock Infinite). Tuttavia la premiazione di GTA V, in parte scontata e in parte no, ha suscitato discussioni tra i gamer che sono andate aldilà del valore effetttivo del titolo Rockstar, tirando in ballo argomenti di portata ben più universale come le condizioni per cui un gioco può essere definito un capolavoro o presunto tale. Le fazioni schierate in campo sono state tante, da chi ha denunciato come un vero e proprio scandalo che il premio non fosse stato assegnato ad un capolavoro come The Last Of Us, a chi invece si è munito di altrettanta indignazione compatendo i sonari di turno per l'attenzione ad un titolo fin troppo sopravvalutato, in primis dalla stampa cosiddetta specializzata. C'è poi chi, anche se radunati in una minoranza meno chiassosa, ha riconosciuto il valore di GTA V inginocchiandosi all'altare dell'obiettività. Premetto che ho giocato a fondo i due titoli in questione, The Last of Us e GTA V, e soprattutto che sono tra i miei titoli preferiti dell'anno, se non dell'intera generazione. Questo mi consente di assumere una posizione più neutrale e obiettiva su una questione così spinosa (ma ciò non significa che non rischio di pungermi!). A titolo personale, mi sento innanzitutto di dire che entrambi, anche se in modi diversi, hanno segnato l'ultima generazione di videogiochi, imprimendo un segno molto forte nella storia dei videogames. Aggiungerei poi che sono dei giochi innovativi, nonostante né l'uno né l'altro siano originali in tutto e per tutto, GTA V perché estende una formula già collaudata portandola a nuove vette, The Last Of Us perché riprende molti clichès di genere e qualche dinamica di gameplay già abbozzata in altri luoghi (in particolar modo dal trascurato I Am Alive, come sottolineato da Tommaso nella sua recensione) ma mescolando il tutto in un impasto originale e coinvolgente. Insomma, oserei dire che di tratta di due capolavori. the-last-of-us-gta-v In lontananza sento già l'eco delle proteste di quelli che non condividono la stessa opinione. Per quanto riguarda il survival-action-adventure-ecc. di Naughty Dog, si sa che è stato il titolo che più ha sorpreso per la sua vasta collezione di perfect score presso riviste e siti di settore concordi nel tessere le lodi di uno dei titoli più chiacchierati dell'anno. Purtroppo la critica specializzata, che nella maggior parte dei casi funge più da consigli per gli acquisti che da critica vera e propria, non è esente a sua volte da “critiche”, ed è bene prendere sempre un' opinione del genere, per quanto “specializzata”, come un suggerimento, piuttosto che come il verbo divino. Edge - February 2012Se quindi non si può usare a pieno titolo il parere degli “esperti” come criterio universale per stabilire la qualità di un gioco, è allora giusto giudicare The Last Of Us come uno dei giochi più sopravvalutati di sempre? Ciò che prova, a mio avviso, la debolezza di questa accusa, è la convergenza di numerose prove che portano nella direzione contraria, quella per cui risulta difficile negare l'eccellenza di un prodotto che ha riscosso un grande successo, non solo presso la critica, ma anche e soprattutto presso il pubblico, irrompendo nella classifica dei titoli più venduti dell'anno sotto lo sguardo ostile dei vari Call of Duty, Fifa, Wii-casual o lo stesso GTA, ed emergendo per varie ragioni come un vero e proprio successo atipico. Possibile allora che ci siano tanti allocchi tra coloro che hanno acquistato The Last of Us, un titolo che nel nome non gode di nessuna rendita, e magari l'hanno consigliato agli amici? Sono stati affabulati dagli oscuri maghi della blogosfera oppure c'è davvero qualche qualità intrinseca che ha generato tutto questo gran parlare? Nondimeno, nonostante la mia evidente affezione a The Last of Us, non mi sento di contestare la scelta dell'occulta giuria di attribuire il premio a GTA V. Tuffandoci ancora e più in profondità nel mainstream, GTA V è sicuramente gretto, stupido, violento e politically uncorrectgta-v-ufo come sempre (e in un certo senso è meglio così per tutti). Le chiacchiere, l'hype, le vendite e soprattutto tutti i contenuti creati sul web, dalle meme fino ai gameplay su Youtube, hanno dimostrato l'amore infinito delle masse per questa serie, così come l'odio profondo di genitori allarmati o di giornalisti ignoranti. Ad ogni modo, osservando l'ultimo capitolo, è inevitabile notare l'incredibile varietà di gioco che ci è stata servita sul piatto, una varietà che da sola sarebbe risultata superflua se non fosse stata impiegata una tale cura per realizzare ciascuna attività, le missioni principali così come una partita a tennis, lo yoga o il semplice cazzeggio; ognuna di queste ci assorbe e, come ogni buon gioco dovrebbe fare, ci diverte. GTA V è senza tanti fronzoli divertimento videoludico allo stato puro, carburato al massimo da tutti i suoi eccessi. Tra i due, o ancora tra i tanti titoli diversi usciti nell'anno appena trascorso, è difficile scegliere. Ma The Last Of Us e Gta V sono esposti l'uno accanto all'altro nella mia collezione di giochi, e non riesco ad emettere un giudizio su quale sia, in definitiva, il gioco più universalmente “bello”, il “gioco dell'anno”. Non tanto perché la stessa categoria di “bello” sia difficile da definire chiaramente, ma perché i due giochi sono gli alfieri di due mondi e modi di giocare completamente diversi. L'uno paraddosale, surreale, cinico, disimpegnato, vario, aperto; l'altro crudo, realistico, emotivo, coinvolgente, lineare. Basti pensare a due elementi che hanno in comune, la violenza e il carisma dei personaggi, e poi riflettere sul modo in cui sono declinati nei casi specifici. Non credo, dunque, ci sia ancora tanto da discutere se sia più meglio l'uno o l'altro, rassegniamoci piuttosto al fatto che si tratta di due grandi prodotti di qualità, ma soprattutto che ognuno di noi, almeno entro certi limiti, ha il proprio gusto, anche se qualcuno si ostinerà a non riconoscere quello che non è nient'altro che un semplice dato di fatto: De gustibus non disputandum est.

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