![Tv vs Games]()
Per videogiocare si ha bisogno di uno schermo, questo è scontato.
Se state leggendo quest'articolo, siete sicuramente dei
videogiocatori. Molti di voi sono degli hardcore gamers che si scannano di giochi per ore ed ore, altri invece casual gamers che giocano moderatamente e per diletto.
Ma sono sicuro che, in ogni caso, la maggior parte di voi abbia iniziato a giocare (chi con un
Sega Mega Drive, chi con una
PS o una
Xbox) con il fondamentale ausilio del primo oggetto tecnologico ,entrato nelle case di tutti gli italiani, ad aver rivoluzionato il concetto di intrattenimento, insegnamento e spettacolo:
la televisione.
Riesco quasi a vedervi: seduti a terra, in un pigro pomeriggio qualunque, magari tutti sudati perché avete appena finito di giocare a calcio con gli amici. Con indosso una canottiera lurida, con in mano un controller e a un centimetro di distanza dalla TV.
[caption id="attachment_31592" align="aligncenter" width="500"]
![True Gamers Start True Gamers Start]()
Sì, ecco cosa intendo![/caption]
La televisione ha accompagnato praticamente ognuno di noi attraverso quel magico percorso che è l'
infanzia: cartoni animati, merendine e ovviamente videogiochi. Si è evoluta con noi ed ha progressivamente donato maggiore qualità visiva ai titoli che si susseguivano tra una console e l'altra.
Più la TV si fa sottile e più noi umani ingrassiamo, ho letto una volta in una vignetta tragicomica. Fortuna che le uniche cose che i videogiochi facciano ingrassare (se goduti con moderazione) sono la fantasia e la voglia d'imparare e divertirsi. Tralasciando l'involuzione della qualità dei programmi e le conseguenze che questo può avere sulla società, mi voglio giustamente soffermare sul controverso rapporto fisico e ideologico tra questi due
mezzi d'intrattenimento in costante rapporto di odio, amore e dipendenza.
Sono anni ormai che vedo servizi "giornalistici" che non fanno altro che urlare ai quattro venti come videogiochi quali
GTA,
CoD,
Battlefield e compagnia bella, abbiano ispirato la strage del momento.
[caption id="attachment_31621" align="aligncenter" width="500"]
![evolution-man-tv evolution-man-tv]()
Ecco la vignetta di cui sopra.[/caption]
E beh certo, non è mica colpa della presenza legale di armi da fuoco di ogni tipo nella case di ogni cittadino (in America) a provocare l'aumentare degli omicidi di massa. Non è certo la crescente frustrazione che molti adolescenti provano nell'essere costantemente maltrattati dai propri coetanei o la pressione generale della società occidentale a causare la
violenza.
No. Sono i videogiochi! In TV mille donne ammiccanti, sangue e sparatorie e nessuno dice niente (giustamente, perchè la
censura secondo me non dovrebbe esistere, basterebbe informare preventivamente il pubblico), ma appena vedono un videogioco violento gli si accaniscono contro senza prima informarsi a dovere.
E si tratta di giornalisti. I servizi poi finiscono inevitabilmente nelle menti della gente e dei genitori che, ancora meno informati di loro, prima comprano
GTA V a un bambino di 8 anni e poi si lamentano.
[caption id="attachment_31596" align="aligncenter" width="500"]
![Joker Games and Tv Joker Games and Tv]()
Provate a rispondere così la prossima volta che vi accusano di passare troppo tempo a videogiocare.[/caption]
Questa terribile e profondamente ignorante tendenza, ha cominciato a diminuire di recente. Ovviamente in Italia siamo sempre in ritardo rispetto agli altri e questo caso non fa eccezione.
Piano piano, timidamente, riesco a scorgere un raggio di speranza grazie a canali con programmazione nerd-friendly come
Rai 4: tra anime, serie TV e programmi d'approfondimento sul cinema, ce n'è davvero tanta di carne al fuoco. Peccato che l'AIART (che mi ricorda incredibilmente l'associazione genitori nell'anime
GTO) abbia prontamente cominciato a lamentarsi dell'eccessiva violenza di alcuni programmi e bla bla bla.
Rai 4 mi sembra un'isola di qualità che dovrebbe essere protetta da tutti e non affossata. Alla fine pensateci, una delle più grandi rivoluzioni per la TV è stata proprio la nascita di più canali e la possibilità di scegliere cosa e quando guardare grazie al telecomando. Ricordate quell'aggeggino che perdete sempre sotto il divano? Ecco, serve a ignorare ciò che non vi piace. Vivete e lasciate vivere i programmi. La
varietà è un pregio che va salvaguardato.
Che poi non capisco come si possa accettare come nulla fosse la valanga di programmi spazzatura che ci rifilano ogni giorno sulle reti maggiori ed accanirsi invece su un canale che ha l'unica "colpa" di rivolgersi a un pubblico selezionato.
E per quanto riguarda i videogiochi?
Un programma trasmesso su
Italia 2, chiamato
Gamerland ha come motto: videogiocare è una cosa seria.
La prima volta che l'ho visto, mi è quasi venuto un infarto. Un programma che parla seriamente di videogiochi!? MIRACOLO!
![Gamerland]()
Condotto da
Dino Lanaro (che mi ricorda tantissimo
Daniele Bossari), il programma è costruito come se prendesse luogo su un'ipotetica astronave. Ogni puntata è incentrata su di un tema specifico che riguarda ogni sfaccettatura del mondo videoludico, tra novità curiosità e rubriche ben riuscite.
Due ospiti in studio, appartenenti a questo mondo in continua espansione, danno un tocco in più di professionalità e di interazione con gli spettatori (anche grazie al social dedicato al programma).
L'interessante rubrica
indie, quella sul
PC Gaming e il generale clima di familiarità e relax divertente, rendono questo programma un mix vincente ed un punto di riferimento in TV per tutti i giocatori.
La finestra della bella e brava
Silvia Baldo, dà quel tocco di femminilità che spezza l'atmosfera impregnata di testosterone che si respira in studio (salvo la presenza di ospiti femminili). Anzi, vorrei tanto che ci fosse una rubrica totalmente condotta da una ragazza esperta di giochi, proprio per scardinare un altro dei
pregiudizi tipici di questo ambiente.
E' un programma fatto da ragazzi (adulti) per ragazzi. Intrattiene ed informa. Forse proprio quello che tutti noi dovremmo chiedere e pretendere dalla TV. La tendenza del programma a migliorare di edizione in edizione, mi fa ben sperare in un futuro roseo con molti più canali e programmi dedicati alla fantastica arte del videogiocare.
![healthland_videogame_0627]()
Vi lascio con quest'immagine che secondo me racchiude molti significati. Il bambino somiglia a me quand'ero piccolo (sì, anche la capigliatura molto mascolina) e giocavo come un matto, a volte fino a notte fonda col volume bassissimo per non svegliare mia madre (pena: ciabattate che mi centravano anche a metri di distanza). Credo che allora non conoscessi nessuno che possedesse delle cuffie quindi ero costretto alla massima furtività [Livello 100].
Unica luce: quella della TV, sola compagnia in quel momento. C'ero solo io, il gioco e il divertimento. Un rapporto triangolare intimo e viscerale che dura da tutta la vita e che niente e nessuno mi farà mai anche solo pensare di interrompere.
Dopo tutto il mio incazzarmi sui
pregiudizi che affliggono ancora molti nel nostro Paese e nel mondo, voglio tornare lì, in quell'angolo tranquillo di paradiso personale nel quale entro ogni volta che affronto una nuova avventura. Ogni volta che l'eccitazione mi pervade aprendo il cofanetto e sniffando avidamente il povero libretto, ultimo avanzo di quelli grandi e ricchi che prima trovavo nelle confezioni dei giochi e che divoravo in pochi minuti.
Torno in silenzio, seduto a terra, legato da un filo fisico e mentale ad un mondo sterminato e infinito di fantasia.
A voi le altre considerazioni. Cosa ne pensate? Com'è e come è stato il vostro rapporto con la TV in quanto veicolo per poter giocare? Come vorreste che la televisione supportasse la comunità e l'ambiente videoludico? Scrivetelo nei commenti, che non fa mai male!