![38f71b782747df2599907278756dd77f]()
Circa un anno e mezzo fa erano state annunciate come una
rivoluzione nel gaming, l’anello di congiunzione tra Pc e console, tra prestazioni e accessibilità. Io stesso ero stato tra i primi a
parlarne con un certo entusiasmo. Ma le cosiddette
Steam Machines, la cui prima ondata era prevista per il 2014, sono state successivamente posticipate per un indefinito rilascio nell’anno corrente.
Solo qualche giorno fa, al CES di Las Vegas il CEO di
Origin PC, nota compagnia statunitense che si occupa di hardware pc customizzato di fascia alta, ha dichiarato che
le Steam Machines sono su un binario morto. Valve, a cui deve essere suonato qualche campanello d’allarme, ha subito rassicurato l’utenza, ricordando che le Steam Machines non sono state dimenticate, e che alla prossima
Game Developers Conference di marzo saranno al centro dei riflettori. Tuttavia, è ancora poco chiaro a che punto siano i lavori dello Steam controller, anch’esso più volte rimandato dopo una serie infinita di prototipi, mentre il sistema open source realizzato da Valve appositamente per le sue macchine, lo SteamOs, procede a piccoli passi, rilascio dopo rilascio, e non vanta, per ora, una grande compatibilità con i titoli e le applicazioni più recenti.
Di fronte a tanta esitazione, le aziende produttrici di hardware non sono rimaste a girarsi i pollici: non solo la già citata
Origin Pc, che ha già all’attivo una linea di pc compatti da salotto,
Chronos, e un’altra in arrivo,
Omega, ma anche la ben nota Alienware, la quale ha da poco distribuito sul mercato statunitense e canadese
Alpha, inizialmente previsto come modello di punta delle Steam Machines, e poi venduta senza il logo di Steam/Valve e con sistema operativo Windows 8.1 pre-installato (ma compatibile con SteamOs). Tutte queste macchine sono o saranno disponibili con
fasce di prestazione e prezzo diverso, che nel caso della linea Alienware partono dai 549$ del modello base (che monta un Intel I3, GPU Nvidia da 2Gb DDR5 e 4Gb di RAM) fino alle personalizzazioni high-end, il cui prezzo può lievitare fino a sfiorare i 900$.
[caption id="attachment_35048" align="aligncenter" width="500"]
![Specifiche dettagliate dell'Alienware Alpha]()
Specifiche dettagliate dell'Alienware Alpha[/caption]
Sta di fatto che, analizzando le prestazioni e confrontandole con quelle analoghe di pc desktop di fascia medio/alta, il primo dato che salta all’occhio è quello del
rapporto prestazioni/prezzo, non proprio competitivo, soprattutto se si pensa che queste macchine avrebbero dovuto colmare il
gap esistente tra la versatilità di un Pc e la facilità d’uso di una console. Per dirla in altri termini, non si capisce ancora per quale motivo un pc gamer debba preferire alla convenienza e alla plasticità di un hardware assemblato con cura pezzo per pezzo un pc che, a parità di prestazioni, ha solo la comodità di essere più compatto e di collegarsi direttamente alla tv. D'altra parte, anche il giocatore da salotto, da parte sua, non è certo propenso a spendere poco più del prezzo di una console qualsiasi soltanto per una configurazione pc di fascia media (e con una possibilità di upgrade inferiore a quella di qualsiasi pc desktop). Se dunque la politica dei prezzi e le possibilità di customizzazione resteranno le stesse anche in futuro, è difficile intravedere una lunga permanenza di queste macchine su un mercato che sappiamo essere vasto e a dir poco spietato.
Ma c’è anche un altro fattore che, in prospettiva, non lascia ben sperare per il futuro delle Steam Machines. La decisione di Valve di non imporre delle vere e proprie linee guida per la produzione di hardware marchiato Steam, e di pensare alle Steam Machines come una
collaborazione piuttosto che come una “proprietà”, ha di fatto gettato un’idea brillante in pasto ad una schiera di aziende ognuna con le proprie politiche e le proprie strategie di mercato. Le Steam Machines non hanno fatto altro che
ricalcare la medesima frammentazione hardware che già esisteva per il mercato del pc gamin; sembra infatti di trovarsi di fronte ad una serie di pc compatti pre-assemblati, e non all’ibrido pc-console che ci era stato promesso. Non c’è da meravigliarsi, dunque, che questi
“pc da salotto” assomiglino di più ad un
lusso di nicchia riservato a pochi appassionati, da affiancare per chi vuole alla macchina già posseduta, piuttosto che una seria alternativa alla piattaforma che già possediamo.
[caption id="attachment_35049" align="aligncenter" width="500"]
![Una schermata dell'interfaccia presente su Alienware Alpha, non a caso molto simile a quella di SteamOs]()
Una schermata dell'interfaccia presente su Alienware Alpha, non a caso molto simile a quella di SteamOs[/caption]
Sul versante pc, intanto, continua la messa a punto di nuove tecnologie di
streaming che ci consentono di portare l’immagine processata dalla nostra macchina direttamente sul televisore di casa (basti vedere l’ultimo
tablet Nvidia, già dotato di questa funzione), per non parlare dell'ottima funzione
Big Picture su Steam. Le console di nuova generazione, invece, hanno dalla loro parte un’architettura più simile ad un pc, che risulta pertanto più facile da gestire ad uso degli sviluppatori e a consumo dei giocatori, garantendo, almeno si spera, una sempre
crescente ottimizzazione dell'ambiente di sviluppo soprattutto negli anni a venire.
Tutto questo non significa che l’idea alla base delle Steam Machines sia già diventata obsoleta, tutt’altro: il
divario esistente tra pc e console, nonostante negli ultimi anni si sia molto assottigliato a favore soprattutto dei primi, esiste ancora, e il
tentativo di sintesi, la creazione di un vero e proprio “pc da salotto” accessibile a tutti e adatto a tutti, è un’utopia che non smette di esercitare un certo fascino presso gran parte dei videogiocatori. Che Valve non sia un’azienda sprovveduta lo sappiamo, e i tempi richiesti per la messa a punto del controller e del sistema operativo sono una dimostrazione della fiducia e della cura riposta nel sviluppo di questo progetto.
Non sappiamo dunque cosa ci aspetta per il prossimo GDC, ma la certezza è una sola: pur ammesso che le Steam Machines non siano già “morte”, è sicuro che solo attraverso un
cambio di rotta deciso Valve possa salvarle dalla lenta e dolorosa agonia cui sembrano destinate.