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Quando lo scorso settembre Valve annunciò la sua
strategia di attacco e presentò al pubblico, attraverso una serie di annunci pubblicati sul suo sito, i tre punti che gli avrebbero consentito di invadere il nostro salotto di casa, l'
anima (
SteamOs), il
corpo (
Steam machines) e il
braccio (il nuovo
gamepad), in molti, tra cui il sottoscritto (
qui l'articolo), avevano scorto i segni di una
possibile rivoluzione nel modo in cui avremmo giocato nell'immediato futuro.
Ad oggi, Valve ha presentato la
prima ondata di macchine che saranno disponibili al pubblico, con relative specifiche tecniche e, dove già possibile, il prezzo (potete osservarle in questa
brochure dal sito ufficiale).
Nonostante si tratti, come già detto, della prima ondata, e quindi sia rappresentativa soltanto di una parte limitata della gamma completa di macchine che si spera saranno presentate al più presto, è possibile leggere tra i nomi ed i numeri già elencati un "
suggerimento", e niente di più, sulla fisionomia che potrebbe assumere la strategia di Valve.
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Il primo dato che salta all'occhio è la forte presenza di hardware
Intel e
Nvidia. Fin qui non c'è tanto di cui stupirsi, poiché è noto che nell'attuale scenario dell'hardware pc orientato al gaming (e non solo) Intel offre per ora prestazioni più efficienti in termini di
rapporto prestazioni/consumo, e risulta pertanto più congeniale ad un hardware che vuole ottenere un'alta performanza in uno spazio contenuto. Nvidia, dal canto suo, sembra essersi lanciata con convinzione nel progetto Steam, sia per una motivazione strettamente tecnica, in quanto ha supportato meglio
Linux in passato rispetto alla concorrenza, sia per una questione che pertiene piuttosto a target e strategie di business, poiché, come molti maliziosamente ricordano, Nvidia è stata recentemente soppiantata dalla rivale
AMD nel fornire l'architettura hardware delle console next-gen, forte di un rapporto qualità/prezzo migliore, spingendo così la prima ad investire con maggiore decisione e orgoglio nel gaming pc e mobile; d'altronde, i nuovi chip della linea
Tegra 5 in ambito mobile promettono una piena compatibilità con la libreria OpenGL, sicuramente più
Linux-friendly, favorendo in prospettiva anche una conversione o possibile integrazioneper SteamOS.
Le prestazioni e i costi sono ovviamente diversi, anche se non ancora nella misura che era lecito attendersi, e spaziano dall'imponente
Chronos della
Origin, che monta il top della gamma con un
Intel Core I-7 4770K e ben due schede
Nvidia GTX Titan, con un prezzo ancora da definire ma chedi certo non sarà "budget", fino a macchine con una configurazione di medio livello e prestazioni discrete, come ad esempio quelle offerte da
CyberPowerPc e
IBuyPower, e i cui prezzi partono da 500$, il prezzo minimo finora annunciato. La tanto attesa macchina di
Alienware è stata soltanto confermata, ma non è ancora stato rilasciato alcun dettaglio tecnico preciso, mentre la scelta di Valve di non produrre, almeno per ora, una Steam machine proprietaria è comprensibile dal momento che la compagnia,
software nei prodotti come nella sua organizzazione interna, sembra voglia sfruttare il
know-how di aziende produttrici già navigate nel campo dell'hardware per pc.
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![La Steam machine di CyberPowerPc]()
La Steam machine di CyberPowerPc[/caption]
Intanto, ad accorrere in nostro aiuto nella selva di configurazioni, fornendoci alcune misure di riferimento per valutare le prestazioni ed il rapporto prezzo delle macchine finora annunciate, è
Futuremark, una delle compagnie più importanti nell'ambito del software per benchmarking, che ha realizzato una
tabella riassuntiva in costante aggiornamento, di cui potete osservare qui sotto un frame (
N.B. per "value" si intende il rapporto tra il punteggio di prestazioni 3dMark e il prezzo):
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Com'è giusto che sia, Futuremark non calcola il parametro value per le macchine che si collocano nella fascia provvisoriamente più bassa, che si aggira intorno ai 500$. Più in su nella classifica, tra le macchine che garantiranno prestazioni di gran lunga superiori all'offerta console e che quindi dovrebbero definire la vera "next-gen" su pc,
il prezzo medio si rivela altrettanto superiore di quanto attualmente il consumatore medio spende per una Xbox One o una Ps4.
Questa considerazione rivela così la
maggiore perplessità riguardo l'attuale messa a punto delle Steam machines: se infatti confrontiamo il costo delle macchine in relazione ai loro componenti con il costo approssimativo di un computer assemblato nello stesso modo,
a parità di prestazioni la proporzione non sembra poi così vantaggiosa. Eppure, come sappiamo, uno dei principali vantaggi delle macchine griffate Steam si pensava sarebbe stato proprio questo, ma tirare le somme mentre il progetto si trova ancora ad uno stato di messa a punto pre-lancio non è né giusto né tantomeno professionale. Resta tuttavia da valutare se
la filosofia che guidava inizialmente il progetto, cioè l'ambizione, per certi versi utopica, di riunire i vantaggi di un pc con i pregi di una console in un solo dispositivo, sia a questo punto
sostenibile.
Se assumiamo il
punto di vista del gamer da pc, è difficile credere che esista una valida motivazione che spinga all'acquisto in massa di un dispositivo pre-assemblato, o in parte da assemblare, che risulta analogo per prezzi e componentistica ad un qualsiasi altro comune Pc da montare
ad libitum, e per scopi che possono esulare dal gaming stesso. Ricordiamo poi che, così come SteamOs è liberamente installabile su qualsiasi computer che ne soddisfi i requisiti, è valido anche il contrario, per cui
nulla ci vieta di installare Windows sulla nostra Steam machine, e a prescindere che questo abbia senso o meno, segnala un ulteriore punto in meno per quanto riguarda l'esclusività. Se dunque la situazione non presenterà alcun cambio di rotta, il fascino esercitato dalle macchine Steam potrebbe risiedere, se non nel feticismo da early-adopter o per qualche hardcore gamer ben finanziato, almeno nello
streaming casalingo del pc già posseduto, meglio ancora se di fascia medio-alta (soprattutto considerando il recente lancio in beta del servizio in streaming "
in-home", che permette di trasmettere in streaming contenuti elaborati da un pc verso un altro presente nella stessa rete); tuttavia, per ora, le macchine "low-budget" dedicate appositamente allo streaming di contenuti non sembrano interessare molto i produttori, tant'è che ancora non vi è alcuna traccia di questi modelli.
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![Il modello Alienware, di cui non si conoscono ancora specifiche, ma che dal design promette bene...]()
Il modello Alienware, di cui non si conoscono ancora specifiche, ma che dal design promette bene...[/caption]
Dall'altro lato della barricata,
risulta ugualmente difficile immaginare perché un utente console debba convertirsi al nuovo credo delle Steam machine. Per un prezzo pari, se non progressivamente inferiore, il giocatore può acquistare una console "next-gen" che, nonostante tutte le limitazioni tecniche rispetto al pc, malgrado la preannunciata e irrimediabile obsolescenza cui sono destinati i loro hardware tra poco tempo, sono pur sempre accompagnate dall'
etichetta "next", e a differenza dei nuovi ibridi Steam vantano - proprio in quanto console - qualche minima garanzia in termini di durata, compatibilità e supporto di giochi, per non parlare di esclusive, argomento ben poco definito per SteamOs. L'unico tratto che forse assimila positivamente le Steam machines alle console è il
design, vario e piuttosto contenuto in rapporto alla potenza di calcolo che ospitano al loro interno.
In breve, per come sono state presentate finora,
le Steam machines propendono ancora troppo per il lato Pc, rinunciando così all' immediatezza e all'economia, sia monetaria che ergonomica, delle console, e con queste ad una caratteristica, l' essere ibridi tra pc e console, che fino a qualche mese fa le faceva apparire così
controcorrente.
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![Eccola qui, Christine!]()
Eccola qui, Christine![/caption]
Piccola menzione in calce merita invece
Projet Christine, un pc sperimentale prodotto da
Razr, compagnia già nota nell'ambito delle periferiche per il gaming su pc, che all'ultimo CES ha inoltre vinto il prezioso riconoscimento "
Best Pc".
In questo caso si tratta di un pc che applica in modo davvero radicale il principio della
modularità, in quanto è formato da una serie di
slot intercambiabili, ognuno associato ad una diversa componente del pc, RAM, CPU, GPU, hard disk, ecc., raffreddato a liquido e che non richiede alcun cablaggio per essere inserito nell'unità centrale, permettendo così una facilità nell'
intercambiabilità dei componenti mai vista per un pc. Il progetto, occorre ripeterlo per evitare facili entusiasmi, è ancora in fase del tutto sperimentale, in uno stadio che è quasi fantascienza, e pertanto occorre prendere queste notizie con le pinze. Ma vale la pena seguirne gli sviluppi, visto che
il presupposto di base di Project Christine ricorda, in quanto a versatilità e immediatezza, le fondamenta su cui il progetto delle Steam Machines è stato eretto, ma sul quale oggi si addensa sicuramente qualche nube in più rispetto al passato.
A presto su questi schermi....