Quantcast
Channel: Parliamo di Videogiochi » Articolo
Viewing all articles
Browse latest Browse all 97

Speranze di (Ps)Vita

$
0
0

ps-vita_4

Playstation Vita è una console sfortunata, come tutti i suoi possessori (tra cui rientro anche io) sanno bene. Quando è avvenuto il suo rilascio, in Giappone nel dicembre 2011 e nel resto del mondo il febbraio dell'anno successivo, il mercato delle console portatili si trovava già ad affrontare i nemici peggiori della sua storia, ossia smartphone e tablet, diventati nel tempo dei veri e propri dispositivi di gioco che, nonostante le ovvie limitazioni tecniche e forti della loro versatilità, sono riusciti ad attirare a sé una cospicua fetta di utenti, gamer inclusi. Tutto questo mentre dall'altro lato della barricata nel 2011 era stato lanciato Nintendo 3ds, che dopo un inizio non proprio incoraggiante è riuscita a recuperare in calcio d'angolo con un doveroso calo di prezzo,  guadagnando infine l'attuale cifra di quasi 40 milioni di unità vendute nel mondo. Cifre che Playstation Vita non è mai riuscita a sfiorare, attestandosi fino alle rilevazioni del mese scorso a circa 6 milioni e mezzo (con stime abbastanza ottimiste per il periodo natalizio). Se ad una prima occhiata questa disparità è imputabile all'evidente differenza del parco titoli, sia per quantità che per qualità, di certo restano da valutare le cause che l'hanno determinata. [caption id="attachment_31693" align="aligncenter" width="500"]Fight! Fight![/caption] Quando fu presentata e poi lanciata sul mercato, PsVita era una console che brillava di luce propria. Il design si mostrava già molto ispirato nelle sue linee eleganti, e d'altronde la prima sensazione al tatto impugnando la nuova console era di inedita rigidità e durezza, a differenza della plasticosità della PSP; le periferiche, come i touch screen anteriore e posteriore e le due levette analogiche, portavano  qualcosa di potenzialmente nuovo nel panorama portatile, supportate inoltre da un ottimo schermo AMOLED ad alta risoluzione; infine, caratteristica non meno importante, l'hardware esibiva una potenza capace, se non di toccare, almeno di sfiorare quella delle console casalinghe di (allora) ultima generazione, offrendo inoltre un'ampia gamma di funzionalità come il tanto pubblicizzato, ma non sempre concretizzato, cross-play. In sintesi, PsVita riusciva a dichiarare orgogliosamente una propria identità, promettendo di inaugurare la tappa successiva dell'evoluzione nel gaming portatile. Cosa è andato storto? [caption id="attachment_31694" align="alignleft" width="150"]ac-3-liberation Un vero Assassin's Creed su console portatile?[/caption] Sarà pur cinico pensarlo, ma senza dubbio l'idea di dover sborsare inzialmente ben 250 € (per la precisione 249,99) per la versione WiFi e 300 € (per la precisione 299,99) per la versione con WiFi + 3G, deve aver scoraggiato in partenza più di qualche potenziale consumatore, mentre tra i pochi giochi disponibili al lancio c'era qualcosa che attraeva e incuriosiva di più, Uncharted su tutti, insieme ad altri giochi più o meno alettanti. Ma, e di questi tempi lo sappiamo bene, i titoli di lancio non sono più quelli di una volta, ed è sempre meglio pensare in prospettiva quando si acquista una console. Le prospettive, infatti, a PsVita non mancavano: verso l'autunno sarebbero arrivati sugli scaffali nomi come Assassin's Creed e, rullo di tamburi, addirittura un Call of Duty. Tutti sapevano che sarebbero bastati questi due blasonati titoli, insieme ad altri di cui si rumoreggiava, come il fantomatico e poi scomparso Bioshock Vita, affinché la neonata Sony lievitasse verso le posizioni più alte delle classifiche di vendita. Ma fu proprio qui che il primo ingranaggio saltò, e anziché sollevarsi, sembrò che la console Sony stesse andando incontro ad una morte prematura (e non fu solo Patcher a dirlo). Assassin's Creed: Liberation e Black Ops: Declassified sono stati entrambi titoli molto al di sotto delle aspettative, e nel caso del secondo brand si è arrivati a quello che pubblico e critica insieme hanno definito una vera e propria atrocità senza pudore per il gaming. Meglio passare oltre. Dopo un lunghissimo periodo di stagnazione (seguito proprio al mio acquisto della console, sigh!) l'autunno di quest'anno ha invece portato due nuovi titoli su cui si erano da tempo puntati i riflettori, calcando una scena non molto affollata: Tearaway e Killzone: Mercenary. Il primo, sviluppato dai bravissimi Media Molecule di Little Big Planet, ha saputo mantenere le impegnative promesse fatte in passato e ha sfruttato nel modo più creativo possibile tutte le potenzialità della console, mentre il secondo, spin-off della classica serie di FPS, un genere non proprio affine al mondo delle console portatili, è risultato divertente, bello da vedere, anche se dotato di una campagna principale meno incisiva di quanto si aspettava. Due giochi validissimi, ma che da soli, se non per qualche piccola percentuale in più, non possono riscattare la console da una desolante carenza di titoli di punta. [caption id="attachment_31696" align="aligncenter" width="500"]Tearway è uno dei pochi giochi che sfrutta appieno tutte le funzionalità peculiari di Vita Tearway è uno dei pochi giochi che sfrutta appieno tutte le funzionalità peculiari di Vita[/caption]

La maledizione di PsVita, così come di tutte le console che rischiano di diventare pezzi di antiquariato prima del dovuto, è sempre stato il supporto da parte degli sviluppatori, vuoi per una congestione o un riassestamento dell'intera industria videoludica, concentrata su progetti di più ampio respiro per la nuova generazione, vuoi per una scarsità di risorse che obbliga a investire su aree più sicure e remunerative, e non così azzardate come PsVita. D'altro canto, nel momento in cui grandi software house hanno deciso di cimentarsi con PsVita, vedi Assassin's Creed o Uncharted, il lavoro è stato spesso affidato a team "minori", oppure come nel secondo caso citato un marchio già molto noto è andato ad uno studio diverso da quello di origine (da Naughty Dog a Bend Studio, autore della serie di Syphon Filter). Inoltre bisogna aggiungere che questo vuoto ha determinato a sua volta la scarsità di nuove applicazioni dedicate nello store che si aggiungessero ai soliti Facebook, Skype e Twitter, e annullando così l'appeal che Vita avrebbe avuto al di fuori del gaming in senso stretto.

Allo stato attuale delle cose, PsVita convince quindi i suoi speranzosi possessori a tirarla fuori dal cassetto di tanto in tanto grazie agli ottimi giochi indie disponibili in digital delivery, talvolta presenti in esclusiva temporanea (vedi il divertentissimo Guacamelee), ma il cui prezzo risulta spesso superiore a quanto sarebbe possibile spendere su Steam, in una proporzione ancor più favorevole a quest'ultimo se consideriamo le numerose offerte e i saldi stagionali che regolarmente svuotano i nostri portafogli. In Giappone, dove la Sony gioca in casa, la situazione sembra sicuramente più rosea, e oltre a vantare numerosi giochi che qui in Occidente non sono nemmeno distribuiti, in terra nipponica sono stati commercializzati sia un restyling più economico, leggero e con schermo LCD, sia la PsVita Tv, un dispositivo casalingo che permette di giocare i titoli della console in alta definizione sul proprio televisore e di trasmettere in streaming vari contenuti. Circa la possibilità di commercializzare quest'ultimo esemplare qui in Occidente, siamo sicuri che negli uffici di Sony si stanno già arrovellando per trovargli una qualche utilità e attrattiva anche per noi, che francamente allo stato attuale non sapremmo che farcene. [caption id="attachment_31697" align="aligncenter" width="500"]Anche grazie a PsVita, Sony ha dimostrato grand attenzione per lo scenario indie. Nella foto Murasaki Baby, uno dei titoli indie più promettenti, previsto per il prossimo anno in esclusiva per Vita. Anche grazie a PsVita, Sony ha dimostrato grand attenzione per lo scenario indie. Nella foto Murasaki Baby, uno dei titoli indie più promettenti, previsto per il prossimo anno in esclusiva per Vita.[/caption] Considerato tutto questo, mi sentirei di consigliare oggi l'acquisto di PsVita? No, perché.... Nonostante la line-up attuale non manchi di qualche titolo interessante per tutti i palati, PsVita non è (ancora) irrinunciabile, e inevitabilmente si sente la mancanza di quelle killer-app che possano smuovere anche i più incerti. D'altronde non è che gli annunci per il futuro siano molti... Sì, perché... Per 150€, spicciolo più, spicciolo meno, potete accaparrarvi una nuova console portatile, eccellente di per sé, e iniziare a farvi i polpastrelli su alcuni dei titoli già pubblicati che sono più nelle vostre corde. Se poi possedete già Ps4 o pensate di fare prossimamente questo passo nella presunta nuova generazione, allora PsVita è ottima dal momento in cui molti giochi della console casalinga supportano e supporteranno in futuro il remote-play sullo schermo della Vita, e non è detto che ci rifilino anche qualche nuova funzione interessante (qualcuno ha detto WiiU?). Fatto sta che l'arrivo di Playstation 4 avrebbe fatto guadagnare durante la settimana successiva al suo lancio un 65% di aumento nelle vendite di PsVita. Dal punto di vista della console portatile questo è un dato più che positivo, perché finché Vita vende, c'è ancora un margine di possibilità che qualche sviluppatore si accorga della sua esistenza, così come della forte esigenza di tutti i suoi possessori di giocare a qualcosa di davvero esclusivo (e Tearaway, giusto per citarne uno, è senz'altro un buon inizio). Riuscirà Playstation 4 a soccorrere la sua sorellina minore?  Chi può dirlo. Intanto, so che l'ho già detto al momento dell'acquisto, e so di averlo ripetuto più volte a me stesso nel corso dell'anno, ma voglio essere ottimista, nonostante le previsioni. Perché, come recita il detto, finché c'è vita c'è speranza, e finora, chissà per quanto, Vita c'è ancora.

Viewing all articles
Browse latest Browse all 97

Trending Articles